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Asilo Sant’Elia, i genitori esasperati scrivono al Prefetto: “Ignorati dalla giunta, ecco le nostre proposte”

Un asilo chiuso ormai da tre anni e 80 bambini trasferiti in un’altra scuola per quello che doveva essere un trasloco “temporaneo”. Sta tutto in questi freddi dati lo sconforto di una mamma, rappresentante dei genitori, dei piccoli dell’asilo Sant’Elia che ormai dal 2019 hanno dovuto lasciare la struttura. La vicenda è tristemente nota e in più occasioni ComoZero se ne è occupato. (gli approfondimenti). Adesso però, l’accorato appello inviato al Prefetto di Como fa rabbrividire. Leggendo le parole di questa mamma – che prospetta anche una soluzione ovvero il trasferimento nell’Università della terza età – ci si interroga sul futuro dei bambini e della struttura, esempio magistrale del Razionalismo comasco.

Di seguito il testo integrale.

Noi genitori in qualità di rappresentanti dell’istituto Sant’Elia, sito a Como in via Calciato, siamo a chiederLe un aiuto al fine di intercedere presso le competenti autorità comunali, visto che le nostre numerose precedenti richieste sono state ignorate. La vicenda, come credo abbia letto sui giornali, inizia nel giugno 2019 quando l’asilo Sant’Elia viene chiuso per interventi concernenti la ristrutturazione parziale e la messa a norma di alcuni elementi. L’intervento sarebbe dovuto durare per il periodo estivo, ma di fatto sono passati tre anni. Nel frattempo i bambini sono stati trasferiti (momentaneamente??) presso la scuola elementare Severino Gobbi di via Viganò. Tale struttura, come è facilmente comprensibile, non è idonea ad ospitare bambini di età compresa dai 3 ai 5 anni e dare il corretto contributo didattico e pedagogico che richiede una scuola materna.

Bastino alcuni esempi: i servizi igienici non idonei, la presenza di scale, lo spazio mensa in condivisione con i bambini delle elementari, che spesso sono costretti a pranzare in un corridoio antistante o addirittura ad uscire e a recarsi presso la confinante scuola media Virgilio di via Magenta, la mancanza di uno spazio giochi adeguato che è ricavato attualmente da quello che era il vecchio parcheggio, i bambini di 5 anni sono in aula nello stesso piano dei bambini delle elementari e sono spesso redarguiti perché i loro giochi disturbano i loro colleghi più grandi, la palestrina interna è condivisa con uno uso limitato della stessa.

L’attuale giunta non si è degnata di rispondere alle numerose sollecitazioni arrivate da dirigenti, insegnanti e genitori, ed anzi è apparsa, nella figura del sindaco Landriscina, quasi infastidita dalla richiesta di spiegazioni. L’unica risposta a noi pervenuta si deve ad una interrogazione del consigliere comunale dott. Vittorio Nessi, nella quale si chiedevano tempi e modalità di rientro nella struttura del Sant’Elia e spiegazioni su lungaggini nei lavori inaccettabili in qualunque contesto, e ancora più gravi visto che coinvolgono bambini così piccoli. L’arguta, ponderata e inattaccabile risposta del dott. Gervasoni, assessore con delega all’edilizia pubblica, si limitava a dare i numeri della capienza massima della scuola Severino Gobbi, a cui aggiungeva uno sforzo, ci rendiamo conto non indifferente, di sommare il numero dei bambini iscritti al Sant’Elia con quello dei bambini iscritti alla Severino Gobbi (di recente l’assessore competente ha voluto fare delle precisazioni (le parole dell’assessore).

Visto che il risultato numerico non creava esuberi, per il dott. Gervasoni la situazione era ed è perfettamente conforme alla normativa e non richiede di trovare una soluzione. Ci chiediamo se il lavoro di un assessore, in presenza di una asilo chiuso da tre anni, di 80 bambini trasferiti in una scuola, per i motivi sopra elencati, non idonea ad ospitare fanciulli, a lavori che proseguono per qualche giorno e poi si interrompono per mesi, si possa limitare a fare una addizione di studenti di terza elementare.

Chiediamo di trovare una sistemazione adeguata per l’inizio del nuovo anno scolastico, come ad esempio l’Università della terza età di via Palestro, che in origine era proprio un asilo e che in una parte della attuale struttura contiene tuttora uno spazio giochi per i bambini della scuola materna (spazio giochi gestito dal comune, a pagamento che quindi lo stesso non ha nessuna intenzione di far chiudere perché porta introiti…quanti?!?!). Non si possono privare i bambini del loro diritto a crescere in un ambiente idoneo.

La battaglia che noi genitori stiamo combattendo per far riaprire come scuola dell’infanzia il Sant’Elia riguarda non solo i nostri bambini, che nella maggior parte dei casi saranno già alle elementari quando e se questa vicenda verrà risolta, ma i bambini che tra qualche anno saranno privati della possibilità di frequentare una scuola materna, che oltre ad essere un capolavoro dell’architettura, è ideale per spazi e verde. Temiamo infatti che qualcuno voglia cogliere questa inadeguatezza della attuale giunta per fare del Sant’Elia l’ennesimo luogo chiuso frequentato da una ristretta élite e privare i bambini di godere di una simile meraviglia, per non parlare della funzione di integrazione che una scuola materna può svolgere in quel quartiere.

Un’ultima considerazione: qualche giorno fa è trapelata la notizia che la caserma militare, a pochi passi dal Sant’Elia, verrà ad ospitare tutti gli uffici della pubblica amministrazione. Una bella occasione anche per i dipendenti di poter mandare i propri figli nelle scuole (asilo, scuola dell’infanzia, elementari e medie) a pochi passi dal posto di lavoro.

Questo vorrebbe dire ampliare il bacino di utenza di quelle strutture ma in quali spazi? La ringraziamo per l’attenzione concessa, sperando che almeno questa volta, non cada tutto nel vuoto come successo in precedenza. Vogliamo però concludere la lettera con una domanda provocatoria: se l’asilo fosse stato in un altro quartiere, avremmo avuto maggiore attenzione?

 

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2 Commenti

  1. 80 bambini che sono diventati dei “pacchi” per colpa della totale impunità di chi prende decisioni in merito alla gestione della res pubblica!!!!
    Allucinante e assolutamente devastante per la FIDUCIA che si dovrebbe avere nelle istituzioni.
    Assurdo poi che i dirigenti a fine anno si godano il bonus di migliaia di euro per… Aver raggiunto gli obiettivi prefissati!!!
    Siamo ormai in una situazione sempre più senza senso e prospettive dove chi amministra ha il potere di AUTOVALUTARSI E AUTOLIQUIDARSI DEI BONUS.

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