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Asilo Sant’Elia, vergogna assoluta: trasformato in una discarica. Poi interviene Aprica

L’Asilo Sant’Elia, il gioiellino razionalista che giace chiuso e abbandonato dal 2018, ha finalmente una nuova destinazione. Non scuola materna, com’era fino a quando è stato chiuso, né spazio espositivo o “museo di sé stesso”, come si usa dire oggi. Ma una splendida discarica a cielo aperto.

Già, perché da ieri sera a ridosso del muro dell’edificio disegnato da Giuseppe Terragni sono comparsi un divano, una bicicletta rotta e una moltitudine di altri oggetti accatastati alla rinfusa.

A “sbagliare strada”, diciamo così, scambiando un monumento per la piattaforma ecologica è stato un automobilista che verso le 21 è stato “beccato” da alcuni passanti proprio mentre scaricava nell’aiuola l’arredamento di mezza casa, ci è stato segnalato da un nostro lettore.

“Non ho tempo per andare in discarica, li lascio qui perché ho preso accordi con l’azienda che si occupa dei rifiuti che passerà domani a ritirarli”, sembrerebbe aver detto prima di salire nuovamente in macchina e andarsene tra le proteste di chi si trovava lì.

Inutile dire che non esiste nessun accordo di questo tipo con Aprica e che i rifiuti si trovano ancora lì. Fortunatamente chi ha assistito alla scena ha avuto la prontezza di prendere il numero di targa e, stamattina, il fatto è stato denunciato alla Polizia Locale e, nell’attesa che il responsabile venga individuato e sanzionato, speriamo che si provveda al più presto a salvare quel poco di dignità che resta al povero Asilo.

AGGIORNAMENTO ORE 16.41

Come si vede dalla foto qui sopra, fortunatamente è intervenuta Aprica a rimuovere la discarica improvvisata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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6 Commenti

  1. certo che di idioti ce ne sono in giro….certo che l’asilo non fosse stato lasciato allo sbando forse ste schifezze non le avremmo viste

  2. Che schifezza e il problema che la città di Como è piena di comaschi fatti comw questo signore qua… Degli incivili totali e ce ne sono fin troppi sono proprio curioso di vedere se stavolta si andrà fino in fondo!

    1. Più che altro li chiamerei “abitanti di Como”. In questi mancano proprio decenza e pudore, oltre a educazione e senso civico.
      E’ però anche vero che bello chiama bello ma soprattutto brutto chiamerà brutto e fino a quando la città sarà un cantiere abbandonato o sembrerà una periferia di un hinterland ingestibile non possiamo certo aspettarci di meglio…

  3. Spiace dirlo ma l’intero quartiere è scambiato per una discarica a cielo aperto.
    Dal rifiuto più piccolo inserito senza remore nelle cassette della pubblicità del primo condominio che si incontra, al televisore o materasso abbandonato agli angoli della strada con il favore della notte.
    Nella maggior parte dei casi è mancanza di senso civico in rari casi è
    la mancanza di cestini disponibili

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