“Sono allibito e amareggiato come sindaco. Peraltro molto arrabbiato, per non risultare scortese nel termine adottato”, così il sindaco di Como, Mario Landriscina dopo la clamorosa uscita di Guido Bertolso
“Muggiò era uno schifo”, ha detto stamani il consulente di Regione Lombardia sulla campagna vaccinale a proposito del luogo inizialmente ipotizzato (e approvato a tutti i livelli) dove allestire l’hub vaccinale del capoluogo.
Pochi minuti fa dunque Landriscina è intervenuto con una lunga nota (testo integrale in fondo all’articolo).
E ancora con una durezza che tipicamente non lo contraddistingue nelle note ufficiali dove, semmai, è accorto amante della diplomazia dice: “Viene offesa la Città. E questo non lo posso tollerare. Non può essere in alcun modo giustificabile eventualmente invocare stanchezza e “pressione”, che certamente spesso si subiscono e si patiscono tra chi riveste ruoli pubblici e non solo. In questo periodo, che registra una quantità infinita di persone che soffrono per mille e mille ragioni, non si può derogare dall’essere responsabili e corretti anche in tema di rapporti Istituzionali. E di reciproco rispetto”.
E poi: “Affido al Presidente Fontana […] ogni ulteriore opportuna valutazione in merito alle dichiarazioni di oggi. […] Forse questa nostra Città si meriterebbe delle scuse, soprattutto per come si è comportata in questo lungo e doloroso anno, per come ha reagito e sta reagendo, per come si è posta al servizio di se stessa e della sua collettività senza risparmiarsi nessun sacrificio. Per aver continuamente dimostrato di rialzarsi in piedi dopo ogni colpo subito. Sono certo che continuerà a farlo anche a fronte di qualche grave, ancorché evitabile, inutile ed offensiva pubblica esternazione”.
Ecco la nota integrale del sindaco:
Sono allibito e amareggiato come sindaco. Peraltro molto arrabbiato, per non risultare scortese nel termine adottato.
Viene offesa la Città, e questo non lo posso tollerare. Non può essere in alcun modo giustificabile eventualmente invocare stanchezza e “pressione”, che certamente spesso si subiscono e si patiscono tra chi riveste ruoli pubblici e non solo. In questo periodo, che registra una quantità infinita di persone che soffrono per mille e mille ragioni, non si può derogare dall’essere responsabili e corretti anche in tema di rapporti Istituzionali. E di reciproco rispetto.
Dopo settimane di attività preparatorie, molteplici valutazioni e tanto silente lavoro da parte di diversi settori comunali, pochi giorni or sono si è svolto un incontro, alla presenza di autorevoli rappresentanti Istituzionali, durante il quale, peraltro non da me, era stata annunciata la volontà di procedere con la realizzazione di una tenso-struttura presso l’area di Muggiò destinata ad hub vaccinale ed implementare, anche con una modalità “Drive through”, la potenzialità della prestazione.
Per motivi nel merito dei quali non intervengo, nel corso delle ore immediatamente successive lo scenario si è modificato. “Nulla questio”. Ho registrato il dato, ringraziato sinceramente quanti hanno lavorato e mi sono limitato a commentare che quello che mi importava era solo l’urgenza di procedere e la competitività della soluzione alternativa.
Oggi in una pubblica dichiarazione dai contenuti inappellabilmente quantomeno sconcertanti, rinvengo le ragioni, o parte di queste, per cui l’opzione è stata cassata. Devo riconoscere che la nuova prospettiva organizzativa che consentirà 20.000 vaccinazioni al giorno (!) è assolutamente meritevole di grande attenzione. Ottimo! Confido che a fronte di questi numeri risulti adeguato il numero dei sanitari, e non solo, che dovranno operare in posto. Se queste sono le ragioni per aver modificato gli intendimenti, non posso che esserne felice.
Non accetto minimamente, invece, che si parli di un’area mal collegata: chiunque conosca la zona può valutare che si trova sulla direttrice Varese-Como-Lecco, ben raggiungibile dall’autostrada e dalle direttrici SS 35 dei Giovi e Canturina. Oltre che servita da mezzi pubblici. Parcheggio ampio e certamente migliorabile in quanto a decoro, ma collocazione strategicamente e logisticamente adeguata anche perché prossima alla struttura Sanitaria che si doveva far carico di gestirla.
Ricordo sommessamente che questa stessa area qualche anno fa fu individuata ottimale per il posizionamento di un ospedale militare campale in occasione di una esercitazione internazionale. Insomma, un’area ritenuta assolutamente idonea, tanto da esserne formalizzato l’utilizzo in una recente delibera della Giunta Regionale. Certo, ben lontana come concezione dalla prestigiosa struttura attualmente in predicato, ma tutt’altro che improponibile in osservazione all’obiettivo da raggiungere.
Ciò detto, avanti tutta con Villa Erba. Se necessario l’Amministrazione ne sosterrà la realizzazione per quanto di possibilità e competenza, nell’esclusivo interesse della popolazione. Non prevedo riserve successive al mio malumore. La collaborazione richiede signorile distacco e concreta partecipazione.
Affido al Presidente Fontana, che ringrazio per accollarsi tutti i problemi che derivano dalla complessa gestione, anche sanitaria, del fenomeno pandemico a livello Regionale, ogni ulteriore opportuna valutazione in merito alle dichiarazioni di oggi. Anche in questi giorni ha coraggiosamente assunto decisioni difficili e importanti in tema di affidamento di quei processi tecnologici indispensabili per migliorare sensibilmente la gestione organizzativa delle prenotazioni.
Molte altre ne serviranno per trovare la misura di quanto serve alla gente in tema di vaccini e, a seguire, per rialzare la testa su quanto già è delineabile in merito alle ricadute socio economiche. Ognuno di quanti, ai diversi livelli Istituzionali, è in prima linea non si sottrarrà di certo alle sue responsabilità e l’unico vero bisogno è adoperarsi per servire. Quindi non entrerò più nel merito di questo davvero triste e deplorevole episodio.
Forse questa nostra Città si meriterebbe delle scuse, soprattutto per come si è comportata in questo lungo e doloroso anno, per come ha reagito e sta reagendo, per come si è posta al servizio di se stessa e della sua collettività senza risparmiarsi nessun sacrificio. Per aver continuamente dimostrato di rialzarsi in piedi dopo ogni colpo subito. Sono certo che continuerà a farlo anche a fronte di qualche grave, ancorché evitabile, inutile ed offensiva pubblica esternazione.
Poco prima era intervenuta con una nota di rarissima durezza, mai prima si era spinta a parole così dure, l’assessore alla Protezione Civile Elena Negretti, toccata nel vivo delle sue competenze:
Vaccini a Como, il caso Bertolaso fa sbottare Negretti: “Parole disgustose”. Durissimi Pd e M5S
7 Commenti
Bertolaso era già prevenuto quando è arrivato a Como. Lui dice che era stato chiamato dal Presidente Fontana mentre stava disegnando con sua nipote, ecco se ne torni pure a disegnare che farebbe più cosa gradita come nonno, specialmente ora che da quel che hanno annunziato i vari TG arriverà un commissario
il peggior Sindaco della storia di Como e ancora parla?
Bertolaso poco educato e ben poco pragmatico, ma la giunta di Como dovrebbe abbassare comunque la testa, non merita nulla, Como vi ODIA.
#BertolAsan!
Almeno una cosa giusta Bertolaso in vita sua l’ha detta…
Un sindaco… all’arrabbiata.
Chi abita a Como conosce la location di Piazza D’Armi, non credo sia la mancanza di vista lago a penalizzarla, ma la mancanza di manutenzione come del resto su tutto il territorio comunale, sarà stata sicuramente ripulita per il previsto arrivo delle autorità, ma resta e rimane quello che è, uno spiazzo mal tenuto, privo di strutture e di bagni pubblici, cosa molto differente da Villa Erba.
Se il linguaggio di Bertolaso può essere considerato offensivo, altrettanto dicasi per la risposta dell’Assessore Negretti, la quale come di prassi consolidata, non ama essere criticata.
Meraviglia, ma oramai non più di tanto, il nostro primo cittadino, che interviene solo in difesa dell’operato di quest’unico Assessore
Ma questa gente sa che in Italia sono morte più di 100 mila italiani. Che vergogna!