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Boschetti spontanei in città. L’appello: “Condizioni inaccettabili: adottate un’aiuola”

Non proprio come funghi ma certamente con una crescita molto rapida – complici le piogge tanto consuete quanto abbondanti degli ultimi tempi – sono spuntati a decine dei microboschetti in città. Piccole selve incontrollate che da più parti vengono segnalate come testimonianza di incuria, non una bella immagine per la Como turistica.

Così, smartphone alla mano Daniele Roncoroni, noto manager, e Gigi Moresi patron dell’altrettanto noto negozio di via Vittorio Emanuele, hanno fatto un piccolo viaggio per documentare lo stato di abbandono delle aiuole e delle fioriere cittadine. “Una cosa inaccettabile per i residenti e per i turisti. Quasi tutti i prati cittadini e non solo quelli fotografati sono completamente abbandonati”.

Di qui l’idea, sulla quale stanno già lavorando: “Vorremmo mettere insieme aziende e cittadini che vogliano prendersene cura magari intitolando ogni aiuola a qualcuno”. Ma non si tratta solo di una raccolta fondi “sarebbe bello – spiegano – che siano direttamente i cittadini e le associazioni, come per esempio avviene con Per Como Pulita che si occupa di monumenti e muri degradati, a occuparsene direttamente con rastrello e paletta”.

Insomma, “è una bella cosa immaginare un impegno civile diretto – spiegano – è così che bisogna ragionare oggi, va bene segnalare ma bisogna anche darsi da fare e non solo aspettare che intervenga l’Amministrazione. Immaginiamo anche l’intervento degli imprenditori, degli albergatori: un pezzo ciascuno, con un coordinamento generale” perché “se non ci arriva il Comune può e deve arrivarci il privato anche se ci chiediamo come assessori e dirigenti non si stiano accorgendo della situazione disastrosa generale”.

 

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