Abbiamo parlato molto, qui, dei giardini a lago e dell’intera zona stadio tra sogni di riqualificazione, progetti in arrivo, proteste e degrado.
Ma il problema di quello che sarebbe, potenzialmente, uno degli “angoloni” più belli della città, non è soltanto l’impatto alla vista.
E’ anche riuscire nell’impresa di restare in piedi, se ci si avventura tra viali e vialetti. Già, perché è verissimo che i giochi per i bambini sono in cattive condizioni, che il verde ha bisogno di una sistemazione radicale e che molti altri singoli aspetti lasciano a desiderare.
Ma la quantità di buche, voragini, radici che aspirano al cielo, rattoppi mal fatti e qualsiasi altra possibile causa di inciampo vi venga in mente è da guinness dei primati.
Non esiste un singolo punto delle passeggiate che a un certo punto non si apra davanti ai piedi del viandante in un tripudio di sampietrini sfusi, mattonelle mancanti, cemento piazzato alla disperata ma sbriciolato in mille pezzettini.
Autentiche trappole per la serena deambulazione, che costringono pedoni e ciclisti a sinuose gimcane per evitare di trovarsi con il naso schiacciato al suolo.
Dunque, attenzione prima di farvi rapire dal paesaggio lacustre all’orizzonte o dalle cime fiorite degli alberelli: un passo sbagliato e il capitombolo è garantito al 100%.
3 Commenti
E a fine anno si danno pure il premio per gli obbiettivi raggiunti, il comasco bue sta zitto e paga. Tanto abbiamo il lago più bello del mondo, dicono.
Questo giornale riporta puntualmente i disastri in cui versa la città di Como, con foto e descrizione dettagliata ma nonostante il vostro impegno e quello di tanti cittadini che si “ostinano a segnalare disservizi” l’ amministrazione rimane muta e inadempiente. La Città, ormai da anni, non ha più i servizi di ordinaria amministrazione figuriamoci per le attività straordinarie. Che la città sia sporca e trasandata è un fatto notorio a tutti, parchi,
giardini, strade e marciapiedi sono un disastro senza contare la dannosa presenza degli immigrati clandestini. Ora ci avviciniamo alla elezioni ed alcuni partiti hanno il coraggio di ripetere la litania delle promesse “mancate” con estrema faccia tosta.
Le sistemerà l’eterno candidato in 3 giorni, prima deve rifare il Tempio, poi camminando sulle acque arriverà.