La Fit Cisl ha scritto una lunga lettera ai vertici di Asf, l’azienda di trasporto comasca, per chiedere più sicurezza per autisti e controllori.
“Anche ASF deve tutelare il proprio personale con interventi tecnologici sugli autobus utilizzando anche, in situazioni particolari, personale di sicurezza ad hoc tipo la “Security per la sicurezza di esercizio”, ovvero personale di controllo adeguatamente formato che gira lungo le linee ed i percorsi – si legge – In riferimento poi, al fenomeno dell’evasione tariffaria, oltre ad interventi decisi attraverso multe o denunce per chi causa l’interruzione di pubblico servizio, reato per il quale, fra l’altro, sono previsti risvolti anche penali, si deve realizzare una formazione specifica agli autisti sul comportamento da assumere in determinate situazioni”.
“In questo quadro il provvedimento di licenziamento adottato dalla Società, a carico di un lavoratore (licenziato dopo una lita con un passeggero senza biglietto e poi con i familiari, ndr) è ritenuto dalla scrivente eccessivo e sproporzionato, se considerato nello svolgimento dell’attività lavorativa in prima linea dove si affrontano provocazioni di tutti i tipi affermando e chiedendo il rispetto delle regole – prosegue la nota della Fit Cisl – Non entriamo nel merito delle possibili evoluzioni giuridiche legali del caso specifico ma riteniamo che ASF debba riconsiderare il provvedimento disciplinare adottato rispetto alla problematica esposta”.
Infine la Fit Cisl Como “ritiene assolutamente necessaria una cabina di regia sul tema della sicurezza del trasporto tra tutti i soggetti del territorio ed è a disposizione per dare il proprio contributo volto a cercare soluzioni ai problemi di chi, per lavoro o per piacere, deve utilizzare il servizio pubblico”.