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Caccia ai 5 milioni Cariplo: Setificio o torri e musei di Como? Bianchi ‘arbitro’ tra Bongiasca e Rapinese

L’anno prossimo sarà il grande momento dei progetti per il Bando Fondi Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo. Cinque milioni di euro sul piatto per il 2024 e ora, la corsa all’oro, o meglio al Bando, vive su un tentativo di coordinamento, ma pure su una fuga solitaria, proprio nel territorio Comasco (entro l’11 aprile 2024 vanno inviate le proposte, entro il 7 novembre 2024 i progetti, poi la selezione e l’aggiudicazione).

In ordine cronologico, ecco la presentazione di dieci iniziative nell’ambito del Tavolo della Competitività e, a poche ore di distanza, nell’ambito di un altro incontro allargato, la plenaria di Como Città Creativa Unesco, l’annuncio di Palazzo Cernezzi per la serie Como, “io ballo da sola”, che candida la rigenerazione urbana dei musei civici.

Letta così sembra quasi che vi sia un difetto di comunicazione tra le istituzioni del territorio. Eppure, anche all’incontro del Tavolo della Competitività, qualcosina per la città di Como era stato anche messo sul piatto. In particolare il progetto per portare il Setificio al San Martino (qui nei dettagli) tanto caro al presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, un po’ meno (anzi, per niente) al sindaco di Como Alessandro Rapinese, che pure del Setificio è un ex allievo ma ha lanciato in concorrenza l’idea della maxi riqualificazione di mura e musei cittadini.

Le altre idee per i fondi di Cariplo, ricordiamo, riguardano Cernobbio per l’ex Cinema Volta, la Ca’ d’Industria per Casa Futura, l’ampliamento del Museo Barca Lariana, la realizzazione di un hub della sostenibilità sul lungolago di Como, promosso da Legambiente e Miab, la rigenerazione di un’antica filanda e il restauro di Villa Calvi per realizzare il Museo del Mobile e del Merletto di Cantù. E ancora, il recupero della ciclopedonale sull’ex sede della ferrovia Grandate-Malnate, un progetto di inclusività a Olgiate Comasco, il recupero di rustici nel parco della Fondazione Ratti.

“Dieci progetti sono il sintomo di un territorio bello vivace e tutt’altro che supino, come qualcuno continua a descriverlo – ci dice Gloria Bianchi, presidente del Tavolo della Competitività – nella rosa sono presenti idee che vanno anche al di là dei temi classici e ben distribuite in tutta la provincia, dall’Altolago all’Olgiatese. Vi sono esempi virtuosi di aggregazione. Il Comune di Olgiate con la parrocchia, le municipalità di Villa Guardia e Lurate Caccivio e altre nuove collaborazioni”.

Senta, ma in questo fare squadra manca un giocatore, la città di Como?
C’è molto anche per Como nei dieci progetti. Su tutti un emblematico importante, che riguarda il San Martino. Non si tratta solo di fare traslocare una scuola. Il piano mira a creare un nuovo sistema di formazione, con un vero Campus e ad aumentare il potenziale del Setificio, laddove tutte le associazioni di impresa lamentano carenza di personale specializzato. Il progetto farebbe diventare la città ancora più attrattiva anche per i nostri giovani. Verrebbe a realizzarsi un incubatore del sapere fare comasco, che l’Italia e il mondo ci invidia.

Un progetto che al sindaco e alla giunta non è mai andato a genio. A scanso di equivoci, il primo cittadino del capoluogo ha presentato un piano sui Musei Civici, proprio per i fondi Cariplo, come la mettiamo adesso?
Si tratta di una decisione condivisibile. Oggi il sistema museale della città è in uno stato pietoso. I musei migliorano anche l’offerta turistica destagionalizzando gli arrivi. La bontà di un progetto non esime però il Comune di Como a collaborare anche su un altro o su altri. Fare squadra è arricchirsi, una forma di sostegno e aiuto reciproco. Si tratta però di un esercizio in cui forse, questa amministrazione, non crede abbastanza.

Ma quindi il Tavolo della Competitività quale progetto porterà avanti per Como?

Il nostro ruolo in questa fase non è stato cercare di fare convergere le candidature su un solo progetto, ma di più avere più progetti che possano partecipare al bando. Come di consueto le iniziative devono avere caratteristiche precise riguardo l’immediata eseguibilità, i costi non inferiori al milione di euro e altro. Se i piani hanno queste caratteristiche minime possono partecipare ai Bandi Emblematici, altrimenti, sempre la stessa Fondazione Cariplo, propone anche altre forme di sostegno. Si tratta insomma di conoscere le regole del gioco e applicarle. Noi come Tavolo della Competitività siamo pronti ad aiutare e sostenere chi partecipa, o fare comprendere le problematiche presenti ai candidati. A gennaio ci rivedremo con tutti per collaborare. Saremo felici di contribuire anche al disegno che ha il Comune di Como.

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4 Commenti

  1. Cara Dottoressa Gloria Bianchi,
    Buonasera. Peccato nessuno abbia presentato recupero della Santarella e parte ex Ticosa.
    Sentinella immobile del tempo che scorre, la ex-centrale termica ha vissuto i fasti della tintostamperia e il lungo abbandono. Ha osservato (forse speranzosa) i fuochi d’artificio che sembravano l’inizio di una nuova vita ed è stata divorata dal fuoco lei stessa, una notte, mentre nella sua pancia qualcuno cercava di scaldarsi. E ha subito l’umiliazione, lei che era il cuore di un’industria, di sentirsi inutile o, peggio ancora, di troppo. Perché la Santarella è intoccabile, vincolata dalla Soprintendenza e chiunque voglia fare qualcosa in quell’area deve tenerlo ben presente. Una iattura o una benedizione? Una benedizione a sentire l’architetto Paolo Brambilla che, nel 2013, insieme ai colleghi Corrado Tagliabue e Renato Conti ha deciso di dare forma a un sogno: “Vedendo il progetto di Multi ci era venuto un colpo – racconta – e così abbiamo deciso di provare a progettare qualcosa che non ci fosse già in città”. E da qui l’idea: “In Ticosa era stato abbattuto anche il Corpo a C (che ospitava esposizioni di arte contemporanea, Ndr) e a Como mancano spazi per la sperimentazione: i musei sono saturi, altri luoghi inadeguati e l’idea di creare uno spazio coinvolgendo anche l’ex Casa del Fascio è un progetto complesso”.
    Ma quindi il Tavolo della Competitività quale progetto porterà avanti per Como? Questo progetto nessuno lo ha proposto. Lei Cara Dottoressa Gloria Lei ha dicuarato ‘’Il nostro ruolo in questa fase non è stato cercare di fare convergere le candidature su un solo progetto, ma di più avere più progetti che possano partecipare al bando. Come di consueto le iniziative devono avere caratteristiche precise riguardo l’immediata eseguibilità, i costi non inferiori al milione di euro e altro. Se i piani hanno queste caratteristiche minime possono partecipare ai Bandi Emblematici, altrimenti, sempre la stessa Fondazione Cariplo, propone anche altre forme di sostegno. Si tratta insomma di conoscere le regole del gioco e applicarle. Noi come Tavolo della Competitività siamo pronti ad aiutare e sostenere chi partecipa, o fare comprendere le problematiche presenti ai candidati. A gennaio ci rivedremo con tutti per collaborare. Saremo felici di contribuire anche al disegno che ha il Comune di Como’’ non so io metto sul tavolo anche recupero Santarella. Se è corretto e’ attesa per l’anno prossimo la pubblicazione del Bando Interventi Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo per la provincia di Como. L’iniziativa, che mette a disposizione un fondo di 5 milioni di euro, rappresenta un’occasione importante per concretizzare progetti significativi in grado di generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale dell’intera area di riferimento.
    Come noto i progetti da candidare devono caratterizzarsi per l’elevata definizione organizzativa, tecnica ed economica e sperimentare politiche innovative, fortemente condivise a livello di sistema territoriale, in campo sociale, culturale ambientale scientifico ed economico. Elemento qualificante riconosciuto dalla Fondazione è la capacità di ciascuna proposta di raccogliere il più ampio sostegno possibile da parte di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. In quest’ottica il Tavolo per la competitività e lo sviluppo della provincia di Como intende mettere a disposizione l’esperienza maturata per favorire la condivisione di tutte le iniziative progettuali del territorio, svolgendo un ruolo di coordinamento, supporto e sintesi. Io non faccio parte di quel tavolo, sono un semplice cittadino che ha cuore la Polis. Confido legga queste righe e raccolga anche questa proposta, o qualcuno che ne ha titolo la ritenga idonea. Un caro saluto.
    Davide Fent
    @davidefent

    1. D’accordissimo! E poi cinque milioni dovrebbero bastare anche per risistemare le torri e riaprire i musei. È scandaloso che una città come Como non abbia musei aperti (c’è solo la Pinacoteca, che non ha un bookshop degno di questo nome, e dove peraltro NON si può pagare con il bancomat… se non è cambiato qualcosa in tempi recentissimi).

  2. Abbiamo 3 meravigliose torri medievali miracolosamente quasi intatte e nessuna raggiungibile in cima a piedi per ammirare la città come accade in tutto il mondo “civilizzato”.
    Renderla idonea costerebbe pochissimo e aggiungerebbe un grande fascino alla città.
    Ovviamente il suo utilizzo darebbe fastidio ai soliti 4 gatti che bloccano tutto da sempre.
    Sarà questa la volta buona per dare alla città una altra bellissima opportunità di crescita ???
    Poi c’è l’eterno e vergognoso discorso sulla Casa dei Fascio che, è ormai chiarissimo, che i 4 gatti NON vogliono che diventi io museo del razionalismo.

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