Dopo la bufera che investito un marchio famoso come Guess, il Canton Ticino è scosso da un’altra pressoché certa ondata di licenziamenti nel settore moda.
Il marchio di lusso Bally, fondato in Svizzera nel 1851 e che oggi dà lavoro a 250 persone in Canton Ticino oltre ad avere esclusivi negozi anche a Lugano e in via Monte Napoleone a Milano, taglierà circa 70 posti di lavoro. Ad agosto l’azienda aveva annunciato il cambio di proprietà, a favore del fondo statunitense Regent LP.
Questo lunedì pomeriggio l’azienda con sede a Caslano ha incontrato i dipendenti ai quali è stato annunciato che i licenziamenti riguarderanno in maniera equa sia il settore produttivo sia quello amministrativo.
Non si è discusso di eventuali altri tagli in futuro, ha fatto sapere ai microfoni della RSI il sindacalista dell’OCST Paolo Coppi: «Si dà credito al fatto che questa sia una fase fine a se stessa e che sia risolutiva».
9 Commenti
Il fatto è che non ci sono più soldi in abbondanza per spendere , e poi tutto più caro . Inoltre la moda sta passando di moda , non c’è più interesse, abbiamo gli armadi pieni di roba. Poi la gente spende se può, per vacanze , viaggi. Ristoranti
No, il problema non e’ la delocalizzazione, il problema e’ che il fondo di investimento che l’ha comprato deve fare profitto! Se per farlo deve lasciare gente per strada lo fara’ senza tanti complimenti!
Colpa della delocalizzazione il problema che il cliente finale paga il prodotto troppo alto non possono fare fare tutto in Cina Bangladesh a costo zero e fare passare per un brand di lusso
Il paese dei balocchi siete voi e non ve ne accorgete
Ahahahah. Verissimo! La pacchia è finita.
Bisogna capire la motivazione, certo se il motivo è delocalizzare la produzione in paesi a basso costo di manodopera, nel tempo gli farà perdere immagine e clientela.
Purtroppo tante,troppe griffe di primo piano hanno produzioni in paesi a basso costo di manodopera ma i prezzi restano come se fosse made in Italia o Europa e il cliente finale non lo sa perché ci sono mille cavilli che proteggono tutto cio
il solito meccanismo usa e getta, anche nella terra del Bengodi
Ovviamente maggior parte saranno frontalieri. “E questo è tutto dal paese dei balocchi”