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Canton Ticino, effetto Covid e smartworking: crolla la vendita di benzina. “Mobilità cambiata per sempre”

Una cambiamento epocale sulla mobilità sembra emergere dall’assemblea dell’Associazione Ticinese Stazioni di Servizio (Atss) che si è svolta mercoledì scorso a Mendrisio.

E’ stata presentata un’ampia retrospettiva sull’andamento e sull’evoluzione delle cifre del settore, messo a dura prova durante gli ultimi 19 mesi di pandemia.

Ne è emerso che il Ticino – anche dal punto di vista economico – è stato il Cantone svizzero più toccato dalla crisi Covid, con una pesantissima contrazione dei litri di carburante venduto. Nell’anno 2020 rispetto al 2019, infatti, le vendite si sono ridotte di addirittura il 35% mentre a livello nazionale la flessione dei volumi di vendita di diesel e benzine è stata minore, registrando un -7.7%.

Inutile dire che i lockdown italiani hanno inciso su questi dati, con il calo drastico dei comaschi e in generale degli italiani che nei lunghi mesi dello “state a casa” ha ridotto drasticamente i viaggi oltrefrontiera per fare carburante.

E infatti, segnala sempre l’Atss, nel 2021 rispetto al 2019 (situazione cumulativa a fine agosto) la situazione ticinese è peggiorata ulteriormente, “riscontrando una riduzione media del 37%. Sono poi state presentate anche le medie delle altre cifre della vendita al dettaglio (shop e snack-bar annessi alle stazioni di servizio), che confermano l’enorme sofferenza del settore”.

Il presidente dell’associazione ticinese ha pure puntualizzato che “diversi associati, segnatamente quelli con la propria attività nelle zone di frontiera, hanno registrato – e stanno tuttora registrando – vendite ben peggiori di quelle scaturite dal dato statistico aggregato. Senza i citati aiuti statali, la loro sopravvivenza è legata a un filo”.

Al termine della riunione, è stata tematizzata l’evoluzione della mobilità individuale, “la quale – così com’è ormai evidente a tutti – non tornerà più ai livelli del 2019”.

“La spinta digitale (smart working, riunioni e conferenze non più in presenza), nonché la rinuncia a viaggiare se non assolutamente necessario hanno radicalmente cambiato le modalità professionali di molte aziende e dei loro collaboratori – è stata la conclusione – Gli spostamenti si sono così drasticamente ridotti e, di conseguenza, anche le vendite di carburante”.

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Un commento

  1. Beh, mi sembra che tutto questo sia positivo, quanto meno per una diminuzione del traffico e dell’inquinamento. I gestori oltreconfine in tutti questi anni, di fieno in cascina ne hanno messo, se adesso hanno di che lamentarsi….. ce ne faremo una ragione.

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