I dettagli dell’ordinanza per evitare il caos sulla statale Regina sono ormai quasi del tutto stabiliti e se ne attende solo l’ufficializzazione (qui i dettagli). Ma, se dovessero essere confermati, senza deroghe, creerebbero immediatamente reazioni negative da parte degli addetti del settore che, proprio in queste ore, stanno già studiando delle contromosse.
In prima linea Diego Discacciati, responsabile di zona di Anav (associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) che spiega come – insieme Sistema Trasporti con Maurizio Mannino e Grazia Perego di AN.BTI – si agirà in maniera unitaria per chiedere un incontro al Prefetto di Como dove “evidenziare le numerose criticità, se il contenuto dovesse essere confermato, e per proporre suggerimenti e soluzioni”, racconta Discacciati. A partire dalla tempistica prescelta che dovrebbe far scattare le limitazioni già da inizio giugno. “Per chi fa il nostro mestiere non è possibile sapere di simili restrizioni con così pochi giorni di anticipo. Noi abbiamo pullman già organizzati da tempo. Abbiamo necessità di poterci regolare in termini congrui, così siamo in grave difficoltà. Abbiamo gruppi in arrivo dall’Inghilterra, dagli Stai Uniti, come facciamo? Se la volontà chiara è quella di mandare gambe all’aria il turismo di massa, lo dicano pure e noi faremo altro. Non è possibile che ci si possa muovere sul lago solo se si hanno possibilità economiche elevate”, spiega la sezione territoriale di Anav.
E ulteriori problemi sono evidenziati anche in merito al fatto che le misure per evitare il caos toccheranno i mezzi superiori a 11 metri di lunghezza. Nella tratta Colonno-Tremezzina i bus turistici potranno viaggiare solo in direzione Como – Colico. I mezzi pesanti, sempre superiori a 11 metri, potranno invece circolare solo tra le 22 e le 6 del mattino. Resteranno in vigore anche le fasce orarie, già attive dall’inizio di aprile, per i veicoli oltre i 9 metri, che possono viaggiare in salita al mattino e in discesa al pomeriggio. “Altro elemento inaccettabile. Ormai i mezzi che utilizziamo sono per lo più superiori agli 11 metri. Cosa ne dobbiamo fare?”, ci si chiede. E arrivano anche dei possibili correttivi. “Si potrebbe istituire, per i bus, un pedaggio, dai 10 ai 15 euro. E con questi soldi pagare dei movieri che siano maggiormente capaci di gestire i flussi di bus e che abbiano a disposizione più mezzi per poterlo farlo, così da evitare di dover fare il girone. Insomma lo ribadisco, anche a nome delle altre associazioni, se quanto si sa dell’ordinanza dovesse essere confermato, allora è necessario che ascoltino anche la nostra voce”, conclude Diego Discacciati.
Da Confartigianato il presidente Roberto Galli e da Cna Lario Brianza il presidente Pasquale Diodato fanno invece sapere che “ci siamo seduti al tavolo con il Prefetto e ci siamo trovati fin da subito in assoluta sintonia con le decisioni prese. Esiste ormai la necessità di far fronte a una situazione sociale e di sicurezza che deve essere regolamentata e gestita al più presto. E se il mezzo può essere, ad esempio, quello del girone, noi siamo d’accordo”.
3 Commenti
Mi pare sensato come ragionamento: continuiamo a mettere in croce la viabilità sulla Regina in nome del guadagno di poche attività ricettivo-commerciali, non fa una piega.
I traslocatori stanno facendo un ottimo lavoro. Grazie per il tuo lavoro. Se c’è un pedaggio sui veicoli di grandi dimensioni, rendilo 100 Euro e guarda le compagnie trovare rapidamente un’opzione diversa!
Speriamo vada a gambe all’aria perché in centro lago non ci si muove dai fenomeni che ci sono in giro…