Affondo del deputato comasco di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, sul fronte dell’aumento incontrollato del prezzo del carburante.
In un’interrogazione (sotto documento integrale) ai ministri degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Di Maio e dello Sviluppo Economico Giorgetti il meloniano ribadisce ancora una volta come il monitoraggio dell’andamento dei prezzi in Svizzera, determinante per l’efficacia della Carta Sconto benzina nelle aree di confine, sia falsato. “In più occasioni abbiamo fatto notare come il monitoraggio risulti falsato dalla qualità dei dati considerati, a partire dal numero delle pompe e dalla loro distanza siderale dal confine, ma il competente ministero non ha ancora risposto alle nostre richieste di chiarimenti, tantomeno ha mostrato di apprezzare le proposte da noi avanzate”.
Aggiunge Butti: “Peraltro il monitoraggio curato dall’Ambasciata, anche in una situazione economica così pesante, non risulta rispettare la puntualità prevista dagli accordi; Da tale monitoraggio e, quindi, dalla sua qualità dipende la reintroduzione della carta sconto un tempo attiva nelle fasce di confine. Peraltro anche le modalità di applicazione della carta sconto devono essere riviste alla luce della disparità di prezzo del carburante alla pompa tra i capoluoghi e il resto dei territori. I rincari del carburante, già in essere ben prima del conflitto tra Ucraina e Russia, sono in larga parte ingiustificati e frutto di autentiche speculazioni di cui i competenti ministeri devono rendere conto ai consumatori”.
Inoltre, secondo il deputato, “a questa beffa si deve sommare anche il danno per il consumatore per cui lo Stato Italiano, paradossalmente, beneficia dell’incremento del costo di carburante sia in termini di accise che di IVA. Le accise ammontano a ben più del 56% del costo di un litro di carburante e questo è intollerabile”.
Conclude quindi il comasco: “Questo vergognoso e incontrollato aumento del costo del carburante deve finire. Il governo dei presunti migliori intervenga immediatamente per porre fine alla scandalosa speculazione in atto e per abbassare drasticamente il prezzo di Diesel e benzina riducendo l’odioso prelievo fiscale, prossimo al 60% per litro, accumulatosi nei decenni scorsi. Le tasse di scopo sono tutte anacronistiche, ma i governi così come le hanno imposte dovrebbero anche togliere “una volta raggiunto lo scopo”. Quella che si è abbattuta sul territorio di Como Sondrio Varese è la tempesta perfetta che arricchisce il governo, le società petrolifere e impoverisce gestori e automobilisti. Questo è inaccettabile. Ho presentato l’ennesima interrogazione urgente e avanzato proposte che mi auguro possano essere considerate”.
QUI IL TESTO COMPLETO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
3 Commenti
Si è accorto solo ora. Meglio tardi che mai. Chissà come mai si sono tutti mossi DOPO Cingolani e non prima. Saranno stati a fare la, settimana bianca sulla neve.
Un tempo ormai dimenticato la benzina costava uguale in ogni localita’, da Marsala a Merano ed il controllo dello stato era totale, si scendeva in piazza per aumenti di 50 lire gridando scandalizzati…………..poi i geni decisero che liberalizzando il mercato le compagnie avrebbero attuato concorrenza al ribasso…………una idiozia che puo’ essere alternativa alla malafede piu’ probabile.
Accise? Citofonare Salvini!