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Caserma sotto vuoto, spreco infinito: alla “De Cristoforis” 9mila metri quadri per 20 persone

Con grandissimo rispetto per le poche “stellette” che ancora la popolano e per la storia gloriosa di quelle stanze e di quei cortili, è veramente difficile non definire la situazione della Caserma De Cristoforis un immenso spreco.

Bastino due dati: in 9mila metri quadrati tra uffici e piazzali degni di un aeroporto, oggi sono in servizio non più di 15-20 persone tra militari (erano mille ai tempi d’oro) e funzionari. Il resto è occupato dal Centro Documentale dell’Esercito Italiano, erede diretto del Distretto Militare di Como istituito nel dicembre 1870.

Il ciclopico complesso, che porta alla memoria le mimetiche che sciamavano per la città fino qualche lustro fa, è di proprietà del Ministero della Difesa.

Ma come qualcuno forse ricorderà, nel febbraio 2017 esplose la “bomba”: venne a galla la trattativa ufficiale con Agenzia nazionale del Demanio e Ministero dell’Economia per convogliare in quel Titanic alle porte del centro la gran parte degli uffici pubblici statali oggi sparsi in città. E tutto entro il 2022.

Il progetto puntava alla completa dismissione dagli usi militari del complesso, la totale riconversione e l’accentramento finale di Prefettura, Direzione territoriale del Lavoro, Archivio di Stato, Agenzia delle Entrate, Commissione provinciale Tributaria, Questura e Polizia.

Il tutto risparmiando centinaia di migliaia di euro all’anno rispetto alla selva di affitti pagati ora per le varie sedi. Nel documenti ufficiali del Demanio, c’era anche la cifra per l’operazione: 25 milioni.

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Risultato a due anni (teorici) dal “big bang”? Lo zero assoluto.

Demanio e Difesa non hanno ancora raggiunto alcun accordo, i fondi demaniali accantonati all’uopo – vista la stasi – sono stati temporaneamente destinati ad altre voci, gli uffici sparsi a macchia d’olio continuano a divorare spazi e denaro pubblico, nessuna prospettiva realistica di chiusura dell’operazione è alle viste.

E l’immenso spreco continua.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Magari anche il tribunale, potrebbe trasferirsi, così l’immobile potrebbe tornare al comune (che ne è proprietario) che risparmierebbe il denaro per costruire gli uffici in Ticosa, per farci qualcosa di più utile

  2. Non si possono sentire i politici comaschi di maggioranza ed opposizione al fine di capire se hanno mai sollecitato chicchessia per prendere una decisione definitiva?
    È scandaloso che si paghino affitti quando si potrebbero raggruppare tutti gli uffici “statali” in un unico complesso.
    Ci fate sapere quanto viene speso in affitti?

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