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Caso Colisseum, ipotesi piscina di Villa Guardia. Secca bocciatura da Thais: “Inadeguata. In Comune non sanno di cosa parlano”

Primo sopralluogo questa mattina per cercare di ricollocare i soggetti disabili laddove il 31 luglio dovesse chiudere il centro di via del Doss. Il neo eletto sindaco Alessandro Rapinese lo aveva promesso, dicendo che “se alla fine, nonostante tutti i nostri sforzi dovessimo arrivare a chiudere gli impianti, nessun disabile rimarrà senza i servizi utili. Stiamo già predisponendo un piano b”.  (tutti gli approfondimenti).

E in questo piano c’è appunto la volontà di trovare, in provincia di Como, altri impianti in grado di offrire ai soggetti fragili un luogo altrettanto valido dove poter continuare a svolgere le attività. Ecco allora che poche ore fa i dirigenti comunali e il vicesindaco, nonché assessore ai Servizi Sociali, Nicoletta Roperto hanno accompagnato Pia Pullici, presidente di Thaiss, una delle associazioni che fanno base in via del Dos, a visionare la piscina di Villa Guardia. Purtroppo però il responso del sopralluogo, almeno da parte di Thaiss, sulla proposta presentata è negativo.

A spiegarne le motivazioni è la stessa Pia Pullici, presidente di Thaiss. “Ancora una volta, come accaduto in passato, ci si trova a dover fare i conti con dirigenti e politici impreparati. Non conoscono bene i problemi che cercano di risolvere – dice Pia Pullici – Questa piscina non va bene. A parte il fatto che hanno proposto questo impianto solo per i miei 50 disabili gravi, e mi chiedo allora gli altri? (Da prime indiscrezioni sembrerebbe che altri 11 spersone che usano via del Doss dovrebbero invece andare nel centro Eracle di Sam Fermo, Ndr). La piscina piccola è alta un metro e 30 e non è adatta. I mei disabili gravi poi li metto sui lettini per fare la doccia e qui non si può. Senza parlare degli spogliatoti dove ci sono solo panchine non gli spazi per noi necessari. Inoltre qui ci sono anche posti di lavoro a rischio”.

Insomma sembrerebbe proprio che questo primo step nella complicata vicenda Colisseum, non sia andato per il verso migliore. “Ho trovato poca apertura da parte del Comune. Sono arrivate con la proposta di pagare lo spazio acqua per le ore per noi utili e basta. Non mi sembra capiscano le peculiarità del servizio che offriamo. Inutile dire che per noi questa proposta è assolutamente irricevibile”, conclude Pullici. All’esterno del centro di Villa Guardia presenti anche esponenti di Colisseum che hanno chiesto notizie sulla scadenza del 31 luglio e sulla possibilità di tornare nuovamente a parlare con il primo cittadino quanto prima.

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17 Commenti

  1. Non entro nel merito di quale coalizione o partito ha governato o governerà la città di Como ma voglio rappresentare a chi lo avesse dimenticato che è reato interrompere un pubblico servizio.

    Se questo servizio inoltre interessa anche e soprattutto chi è già svantaggiato perché gravemente disabile intellettivamente e fisicamente ciò rappresenta una vergogna per colui che firma tale “ordinanza” e per tutti noi cittadini di Como.

    Voglio rappresentare inoltre che non basta solo fare 2+2 e mandare i disabili in un altra piscina o cittadina magari utilizzando gli elicotteri pagati poi da babbo Natale?

    Anche il trasporto, la sua durata e gli orari in cui viene proposto sono un disagio per i disabili gravi e i loro familiari che devono organizzarne quotidianamente ogni aspetto della loro vita e anche dei volontari che seguono amorevolmente questi ragazzi che probabilmente non riusciranno a proseguire nel mantenere tale impulso di volontariato che esiste in tutto il mondo.

    Non voglio augurare niente a nessuno ma provate a mettervi nei panni di chi soffre da anni e deve dialogare con chi vuole essere sordo per principio.
    Caro Sindaco e dirigente……. Buon governo.

  2. Innanzitutto THÄIS si scrive così, non come nell’articolo da voi redatto. In secondo luogo non si sta remando contro, come molti di voi dicono, ma ci sono priorità e criteri sulla scelta di una piscina per disabili.
    • TEMPERATURA: la temperatura dell’acqua deve essere idonea, la piscina fredda non va bene perché contrae il muscolo, la temperatura calda lo rilassa e permettere un’idonea riabilitazione.

    • SPAZI: le carrozzine devono passare dalle porte, così come gli ascensori, così come le “barelle” per permettere ai ragazzi disabili di fare la doccia da sdraiati nelle docce

    • SPOGLIATOI: gli spogliatoi devono essere accessibili ai disabili e agli accompagnatori e il cambio dei vestiti non può avvenire nelle cabine per questione di spazi, ma in luoghi aperti con lettini per permettere la vestizione anche di chi ha una ridotta e compromessa mobilità

    • INGRESSI IN ACQUA: deve essere possibile entrare in acqua in carrozzina e in “barella”

    • POSTEGGI PER DISABILI: l’ingresso alla piscina deve essere essere consentito a tutti, servirebbero quindi una 20ina di posteggi disabili davanti all’ingresso della piscina e che permettano, durante i giorni di pioggia, siano al coperto.

    Difficile vero? Non é che si remi contro a prescindere, é che non é semplice trovare una struttura in grado di soddisfare queste esigenze e badate bene che quelle citate non sono “vizi” sono solo i punti necessari affinché sia una piscina che si possa ritenere accessibile si disabili.

    1. Non è che bisognava andarci per capire che l’impianto pozzanghera di VG e inadeguato.
      Non ho sentito toni roboanti del sciur sindic in proposito.
      Ci sarebbe il Simpatia di valmorea, ma non so se la Pullici ci andrebbe.

  3. Si ha l’impressione che il rimedio sia quasi peggio del problema. Perché trasferire a Villaguardia? E il Comune di Como decide sulla piscina di Villaguardia? E una volta che la struttura di via del Doss sarà rimessa a disposizione, si risposteranno? Non è più semplice, come suggerito dai Consiglieri del PD supportati da un illustre Avvocato, concedere un’ulteriore proroga all’Associazione Colisseum? Mah…. A volte non si comprende per quale motivo bisogna complicarsi la vita.

      1. Ha ragione. Non firmiamo noi. Ma è Lei che ritiene che il Sindaco corra rischi se dovesse firmare una proroga o è il Sindaco che non firma la proroga perché non vuole correre rischi? Mi auguro la prima ipotesi perché altrimenti più che multe, svuotamento di cestini e sequestro di auto svizzere non vedremo. Il Sindaco di Como rischia tutti giorni ben altro. Se si pensa al maniglione antipanico della palestra di via Giulini, ai tombini “elettrificati” che abbiamo visto qualche anno fa e ai mille rischi che incombono nelle vie della nostra città, non dovrebbe firmare più niente e bloccare qualsiasi autorizzazione. Suvvia un minimo di intraprendenza. Ci sono pareri di Legali qualificatissimi e ANAC non ha detto che non erano possibili ulteriori proroghe.

  4. Ammetto che il dubbio, leggendo le pur giuste recriminazioni, è venuto anche a me, per il tono con cui si è partiti in quarta ad esprimere giudizi “tranchant”. Stiamo veramente tutti collaborando per cercare una soluzione (che potrebbe essere temporanea e per forza di cose insoddisfacente) o c’è dell’altro?

  5. Permettetemi un passaggio fondamentale:
    Il Comune sta cercando di sistemare le associazioni per disabili con il piano B, e la prima risposta è arrivata!!
    Ma gli altri cittadini che versano in situazione di fragilità e che usufruiscono dei servizi SOCIO SANITARI E ASSITENZIALI che Colisseum co-organizza con il Comune di Como (es. riabilitazione in acqua attività per la quale le tariffe sono imposte dall’amministrazione e per le quali l’amministrazione incamera introiti economici) che fine faranno?
    Qual è il piano B per questi cittadini?
    Che fine faranno i ragazzi disabili dei CDD1 e CDD2 che a tutt’oggi usufruiscono del servizio di terapia in acqua, se la 1 di agosto bisognerà consegnare l’impianto con le vasche vuote?
    Eppure nella carta dei servizi dei CDD1 e CDD2 (https://www.comune.como.it/export/sites/default/it/comune/amministrazione-trasparente/doc/Carta_dei_Servizi_CDD_2011.pdf) la piscina viene inserita come elemento determinante di attività psicomotoria per il mantenimento e laddove possibile, sviluppo delle residue capacità motorie.
    Inoltre nel codice etico, è l’amministrazione stessa ad affermare e riprendere l’articolo 3 della Costituzione quando afferma:
    “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
    personali e sociali”.
    TUTTI I CITTADINI
    O quando richiama i Principi Generali espressi all’art. 3 della “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”:
    •il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone;
    •la non discriminazione;
    •la piena ed effettiva partecipazione e inclusione
    nella società;
    •il rispetto per la differenza
    e l’accettazione delle persone con disabilità come
    parte della diversità umana e dell’umanità stessa;
    •la parità di opportunità;
    •l’accessibilità;
    •la parità tra uomini e donne;
    •il rispetto dello sviluppo
    delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità.
    BENE siete convinti che con il vostro comportamento non state discriminando nessuno?
    O forse qualche dubbio inizia a sorgervi?
    Siete sicuri che lasciando a casa, solo per esempio, pazienti cronici che hanno bisogno di riabilitazione in acqua sia il modo migliore di agire?
    Siete sicuri che cessando i servizi a favore dei minori, degli anziani e di tutte le categorie FRAGILI, che afferiscono alle micropiscine di via del Dos stiate rispettando la cittadinanza e chi in libertà ha scelto di affidarsi ai servizi di Via del Dos?
    Ma avete idea di quali attività vengano svolte in Via del Dos?
    Invece di spiare nei siti (nello specifico quello di Colisseum) perchè non siete venuti di persona a vedere?
    Ovviamente senza alcun tipo di polemica, prima di andare in giro per piani A-B-C e vari, non sarebbe stato molto meglio informarsi? Venire a toccare con mano e vedere di persona cosa il Vostro centro di Via del Dos offre? Spendere un pò del vostro tempo per ascoltare chi per 30 anni ha gestito il vostro impianto (di eccellenza).
    Noi siamo ancora qui, in attesa di un cenno.
    Mancano 19 giorni allo sgombero, a oggi nessun chiarimento, nessuna spiegazione!!!!
    Signor Sindaco ci riceva!!!

  6. La disabilità è una realtà grave e cruciale, ma implica sicuramente un approccio meno altezzoso, arrogante e supponente da parte di chi se ne occupa. La piscina di Villa Guardia non sarà certamente il paradiso e forse è davvero inadeguata, ma è la prima delle soluzioni che questa Giunta si è sforzata umilmente di offrire. Forse se fosse stato spiegato meglio quali sono le reali esigenze si sarebbe potuto proporre di meglio. O forse anche no perché – spiace ribadirlo – la disabilità è una realtà grave e cruciale, ma non è l’ombelico del mondo perché questa società non si è ancora attrezzata adeguatamente per affrontarla. Non solo la pur volenterosa Giunta di Como, insomma. E in ogni caso un po’ più di understatement da parte delle associazioni, non guasterebbe. Al sindaco in ogni caso suggerisco di mediare per una possibile proroga dell’utilizzo della struttura attuale e non solo per evitare di essere aggredito da una ringhiosa canea che ha altri fini politici oltre a quello di tutelare la disabilità.

      1. Non puoi essere amico di Gelindo. Sei troppo altezzoso, snob e radical chic. Per essere amici di Gelindo come minimo devi aver mangiato bambini a colazione. Lo faceva quella “ringhiosa canea” di comunisti? E Gelindo? Stiamo tranquilli, lui non è comunista. Lui non ringhia, lui abbaia, scodinzola e ti fa sempre la festa…..

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