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Caso Scibelli, il Comune di Como non ci sta: incarico ai legali milanesi per l’Appello

Il caso, sopito dopo il grande e inevitabile clamore iniziale, era tornato d’attualità giusto pochi giorni fa.

A rimetterlo al centro anche della discussione politica, il consigliere di opposizione Alessandro Rapinese che, di fatto, ha annunciato l’intenzione di valutare un ricorso alla Corte dei Conti.

Caso Scibelli, Rapinese: “Segnatelo, qualcuno pagherà”. Landriscina: “Se la prenda con me, non con Negretti”

In attesa di capire se quel passo diventerà realtà o meno, di sicuro c’è un fatto: il Comune di Como ha deciso di andare in appello sulla vicenda che interessato direttamente l’ex ufficiale dei Carabinieri Filippo Scibelli, assunto dall’amministrazione comunale nel 2018 come capo di Gabinetto e poi licenziato circa due settimane dopo per asserite ragioni di incompatibilità.

Ne nacque un inevitabile primo round legale, con Scibelli che portò in Tribunale il Comune e si vide dare ragione: non c’era la giusta causa del licenziamento, secondo i giudici, che oltre all’illegittimità dell’atto stabilirono anche in favore del’ex ufficiale dei Carabinieri un risarcimento di 44mila euro più 8mila di spese a carico dell’amministrazione.

Ebbene, ora Palazzo Cernezzi vuole giocare “il ritorno” della partita. Il sindaco Mario Landriscina ha dunque deciso di proporre appello contro le sentenze del Tribunale di Como, affidando l’incarico allo Studio Legale Toffoletto De Luca Tamajo e Soci con sede in Milano in Via Rovello 12.

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