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Menaggio, bufera per le catene anti incivili alla chiesa. Il sindaco: “Segnale contro il degrado”. Poi le toglie

Ha suscitato un vespaio (soprattutto sui social) la decisione del Comune di Menaggio di posizionare una serie di catene davanti alla scaletta che conduce alla chiesetta di San Rocco. L’immagine effettivamente è un pugno nello stomaco e non sono mancate prese di posizione fortissime (una su tutte, quella del fotografo Giovanni Salici che ha definito le installazioni “orrende, inguardabili, indignitose” sul proprio sito). Oggi dunque è toccato al sindaco di Menaggio, Michele Spaggiari, prendere posizione per spiegare con una lunga nota il perché di quella soluzione.

La scaletta di San Rocco viene utilizzata da molte persone per attendere l’autobus (impropriamente, perché di fronte ai gradini non è individuata la fermata di ASF, che si trova invece dall’altra parte della strada) e da chi, soprattutto giovani, fa autostop.

Si tratta di giovani e giovanissimi che, mentre aspettano, a volte giocano tra loro col rischio di finire in mezzo alla strada come è successo settimana scorsa, quando solo la prontezza di riflessi di un’automobilista (un turista francese) ha evitato la tragedia, poiché un ragazzo nello scendere dai gradini è inciampato, cadendo in mezzo alla strada. Tutto fortunatamente è andato per il meglio, ma il rischio rimane.

Allo stesso tempo i “fruitori” di questi scalini, spesso mangiano, bevono e fanno altro su quei gradini. Fin qui nulla di male, a parte quel “altro” che ogni tanto passa il limite non solo del decoro ma anche della legge. A tal proposito la situazione negli anni è migliorata parecchio in zona, ma a volte purtroppo si ripetono episodi poco piacevoli.

Il problema, nel caso di chi qui consuma il suo spuntino, è che regolarmente vengono lasciati sui gradini bottiglie, lattine, cartoni di pizza, sigarette e tanto altro.

Chi fa autostop, di solito, lo fa in piedi e per chi vuole sedersi c’è una panchina sull’altro lato della Chiesa, a 5 metri dai gradini, proprio dietro l’angolo e, nelle adiacenze, un cestino che, per chi è educato, funge da raccoglitore dei rifiuti.

La fermata di ASF, invece, è dall’altra parte di via Roma ed è lì, presso il capolinea, che i passeggeri salgono a bordo. Recentemente ASF ha rifatto completamente il piazzale, individuando uno spazio apposito per la salita dei passeggeri.
Quindi non si tratta di nessun provvedimento contro i “senzatetto” che, fortunatamente, in zona non esistono. Ogni Comune, di fatti, assiste tutte le persone che hanno bisogno in sinergia con l’Azienda Sociale Centro Lario e Valli e non risultano al momento caso di “senzatetto” sul territorio.

Ho trovato esagerate anche alcuni riferimenti al Vangelo, come se qualcuno si sentisse superiore per etica e valori a qualcun altro. Di Santi, con un profilo Facebook, non ne conosco.

La scelta di posizionare le catene per evitare che la gente si sedesse è, come detto, temporanea ed è stata comunicata prima al Parroco, cui non voglio dare nessuna colpa, anzi, ma che ha capito le motivazioni di questo gesto simbolico.
Esteticamente è molto brutta ma, come più volte detto, è stato un segnale per chi frequenta il posto affinché capisca che le cose devono cambiare e che maleducazione e inciviltà non sono tollerabili, soprattutto davanti ad un luogo di culto.
Sempre in accordo con il Parroco valuteremo cosa fare in futuro,se posizionare dei fiori, un cancello o se lasciare le cose come stanno, sperando non succeda mai niente di pericoloso ai pedoni e che gli stessi imparino ad essere più educati.
Al momento le catene sono state tolte, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni e quali decisioni eventualmente prendere.

Prima di chiudere volevo fare due riflessioni personali: la prima sono i ringraziamenti, sinceri, ad Alfonso Grandi, che ha manifestato il suo dissenso in modo educato, lui che conosce bene la chiesa di San Rocco, perché è uno dei tanti che in silenzio, in vari ambiti, aiuta la nostra Comunità.

La seconda è per chi ha parlato di “vergognarsi”. In questi sette anni da Sindaco posso aver fatto bene o male, lascio a Voi il giudizio, ci mancherebbe. Ma la parola vergogna non la accetto!

Le uniche volte che provo vergogna sono le sere in cui, dopo un’ora che sono a casa esco di nuovo per qualche riunione e i miei figli mi dicono “no papà stasera resta con noi”.

Gli unici momenti in cui provo vergogna sono questi.
A tutto c’è un limite.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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3 Commenti

  1. Una soluzione semplice. Comportati responsabilmente e non ci saranno catene. Il Sindaco sta cercando di risolvere un problema che in primo luogo non dovrebbe esistere.

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