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C’è l’atto ufficiale: il Comune di Como prova a vendere lo storico cineteatro Politeama. Si parte da 3,8 milioni

Il dado è tratto: il Comune di Como prova a vendere lo storico cineteatro Politeama, chiuso dal 2005 e oggi inagibili e in pessime condizioni generali (tanto che la valutazione per un recupero integrale, che dovrà rispettare le finalità culturali sancite da apposito atto approvato in consiglio comunale, si aggira attorno ai 20 milioni di euro). Il bando per il primo tentativo di alienazione definitiva è stato pubblicato all’albo pretorio di Palazzo Cernezzi, con buona pace dei proclami di inizio mandato del sindaco di volerlo trasformare in un boutique cinema o simili.

La base d’asta è di € 3.820.000 al netto delle imposte. Le offerte dovranno essere presentate, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 17:00 del giorno 25/3/2026. L’apertura è fissata per il 27 marzo dalle ore 10.

Il Notaio Banditore, non appena conclusa l’apertura delle offerte, terrà l’incanto utilizzando il sistema informatico (RAN). Provvederà quindi a legittimare gli Offerenti ex aequo per la partecipazione all’incanto e a dichiararne il prezzo base, tenuto conto dell’importo delle migliori offerte valide pervenute. L’incanto si terrà in sessioni della durata di 3 minuti entro cui ciascun offerente presente presso il Notaio Banditore o presso i Notai Periferici potrà prenotarsi e presentare un’offerta palese in aumento, rispetto al prezzo base d’incanto e per le successive sessioni in aumento rispetto alla valida offerta di importo più elevato, con rialzo minimo di 50mila euro.

La vendita tramite asta sarà effettuata con il metodo delle offerte segrete da confrontarsi con il prezzo a base d’asta. L’asta consisterà nella presentazione di offerte cartacee o digitali, innanzi al Notaio Banditore Federica Croce con studio in a Lecco di importo almeno pari al prezzo base d’asta sopra indicato.

Si provvederà all’aggiudicazione a favore del soggetto che avrà presentato l’offerta di valore più elevato. Nel solo caso in cui risulteranno presentate più offerte di pari importo, collocate ex aequo al primo posto in graduatoria, verrà dato corso all’incanto/gara, tra tali offerenti.

L’Asta sarà considerata deserta se non risulterà presentata alcuna valida offerta segreta ed in tal caso e non verrà redatto alcun verbale.

L’immobile, a due passi dal centro storico di Como, all’angolo tra via Tolomeo Gallio e viale Felice Cavallotti, fronte Piazza Cacciatori delle Alpi, è costituito dai seguenti ambienti:

  • teatro;
  • sottopalco, locali accessori, disimpegni, al piano primo sottostrada;
  • bar, ristorante, cucina e disimpegno al piano terreno;
  • locali un tempo destinati ad albergo e relativi vani accessori ai piani primo e secondo;
  • 3 (tre) unità abitative ai piani primo, secondo e terzo.

Il Ministero della Cultura – Commissione Regionale per la Lombardia ha autorizzato l’alienazione del bene immobiliare in base a diverse prescrizioni, tra queste:

  • coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Contrariamente a quanto previsto dal Piano di governo del territorio, non sono ammessi interventi di risanamento conservativo.
  • la conservazione del bene deve essere garantita mediante adeguate opere di manutenzione, restauro e recupero funzionale e adeguamento impiantistico, i cui progetti devono essere autorizzati dalla competente Soprintendenza.
  • l’area su cui il complesso architettonico insiste è caratterizzata da un alto rischio di rinvenimenti archeologici (strutture del porto romano in piazza Cacciatori delle Alpi) come riportato anche nel Piano di governo del territorio. Pertanto, i progetti che prevedono interventi di scavo e/o demolizione e/o costruzione comportanti manomissioni del suolo, anche di lieve entità, devono essere preventivamente trasmessi alla Soprintendenza competente per territorio per mettere in atto opportune azioni di tutela archeologica.
  • permangono le destinazioni d’uso attuali.
  • eventuali variazioni d’uso, anche a carattere temporaneo, dovranno essere preventivamente comunicate alla Soprintendenza competente per territorio per la verifica della loro compatibilità con la conservazione del bene.

 

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