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Dopo le accuse, Pettignano al sindaco: “Rispetti le persone, smetta di offendere. Ecco quello che ho fatto”. Repliche anche di Iantorno e Cenetiempo

Dopo le parole infuocate pronunciate dal sindaco Alessandro Rapinese sul lavoro svolto in passato dagli assessori al Patrimonio di Palazzo Cernezzi, tutti gli ex amministratori chiamati direttamente in causa – ossia Enrico Cenetiempo (Gunta Bruni bis), Marcello Iantorno (Giunta Lucini) e Francesco Pettignano (Giunta Landriscina) – contrattaccano.

Rapinese attacca Cenetiempo, Iantorno e Pettignano: “Patrimonio nel caos, fatto marcire da Zulù per anni”

“Mi rivolgo direttamente al Sindaco, chiedendogli di essere più rispettoso nei confronti delle persone – scrive Pettignano in una nota – So benissimo che non gli riesce facile farlo, dal momento che, da quando siede in Consiglio Comunale, prima come consigliere di opposizione, ed ora come sindaco, non fa altro che offendere. Io non ho mai dato le colpe ai miei predecessori ma, consapevole della mole di lavoro, mi sono messo d’impegno con i pochi dipendenti dei settori relativi alle mie deleghe e ho cercato di fare del mio meglio”.

L’ex assessore al Patrimonio ricorda alcuni interventi: “Basti pensare alle concessioni degli immobili che vanno da Villa Olmo a Villa Geno (ristorante Spiaggia, piscine di Villa Olmo, ex Cube, Giulietta al lago e Como Nuoto), tutti con problemi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Eppure sono lì a servizio dei cittadini. Per non citare il grande problema del forno crematorio. Un servizio che era essenziale per i cittadini e che mancava da troppo tempo. Senza dare colpe a nessuno, in tempo di pandemia e con non pochi intoppi, siamo riusciti a farlo ripartire. Si immagini che l’allora consigliere Anzaldo, ed ora Presidente del Consiglio, si era rivolto a me chiedendomi con quale escamotage fossi riuscito a far ripartire il servizio del forno crematorio. Spero che l’amministrazione attuale continui il percorso che avevamo iniziato con dipendenti e dirigenti, per fare in modo di non farlo chiudere di nuovo”.

“Per non parlare dei progetti relativi ai cimiteri cittadini: sono stati impegnati circa 2 milioni di euro, il che vuol dire vivere di rendita per i prossimi due anni – conclude l’ex assessore al Patrimonio – E non dimentichiamoci l’approvazione del regolamento dei servizi cimiteriali, portato da me in consiglio dopo 130 anni. Ps: vorrei ricordare al Sindaco che il sottoscritto non aveva delega alle politiche abitative”.

Anche il predecessore di Pettignano, Marcello Iantorno (Pd) ha replicato dopo le accuse.

“Rapinese è da lustri che sbraita ma senza finora combinare nulla – scrive Iantorno in na nota – Da mesi, da quando è sindaco, sulla riattivazione della piscina di Muggiò o di via Del Doss, per fare alcuni esempi, ha fatto come sempre solo chiacchiere e niente è accaduto. E poi la smetta di attaccare e offendere ieri i sardi, dove in Barbagia vorrrebbe inviare gli immigrati irregolari, e ora col dire che nel settore patrimonio hanno agito negli ultimi decenni come degli Zulù, offendendo cosi anche il gruppo etnico sudafricano. Zulù significa Gente del cielo e chieda loro, cioè a sardi e Zulù, le dovute scuse per queste parole irrispettose”.

“Sono passati i primi cento giorni del mandato e tutti noi aspettiamo ancora l’annunciata rivoluzione. Qualcuno ci può dire in cosa consisterebbe?”, dice Cenetiempo che passa poi a una doverosa puntualizzazione. “Vorrei anche sottolineare, sempre al sindaco, che gli annunci sbandierati o le inaugurazioni con la fascia tricolore come per la riapertura delle due palestre di Albate (il racconto) o del parcheggio della stazione unica, fino alle risorse per lo sport il cui iter risale addirittura alla giunta Lucini, per fare solo alcuni esempi, non sono opera sua. Forse qualcuno potrebbe farsi ingannare, ma arrivano dal passato, dalla giunta precedente. Meglio ricordarlo: dal lavoro di assessori come Pierangelo Gervasoni e non soltanto”.

Puntualizzazioni che anticipano un chiaro messaggio diretto ancora al primo cittadino: “A me sembra che su molti dei temi sbandierati in campagna elettorale abbia fatto clamorose retromarce. Cosa dire della piscina di Muggiò che doveva essere riaperta subito dopo interventi di ristrutturazione e che invece giusto ieri è stata al centro di un incontro con Angelo Majocchi per valutare il progetto presentato in Comune (i dettagli)? E il palazzetto del ghiaccio? Insomma a me pare che un conto sia fare opposizione, un conto è ragionare sulle carte, capire cosa è meglio per la città e muoversi di conseguenza. Mi aspetto dunque che, valutato il lavoro fatto da noi e di cui lui stesso sta sfruttando la scia, riconosca i meriti e che non tutto era sbagliato”, spiega sempre Enrico Cenetiempo che invita anche a tenere presente come sia “sempre la giunta precedente quella ad aver realizzato i progetti da finanziar con il Pnrr”.

“E poi c’è anche un altro fattore importante da non sottovalutare – prosegue l’ex assessore e capogruppo di Forza Italia nel mandato Landriscina – Nella giunta, oltre al sindaco e al presidente del consiglio comunale, da tempo avvezzi alla politica, tutti  gli altri componenti non hanno esperienza. Insomma adesso che Rapinese è veramente davanti al lavoro di sindaco forse si sta rendendo conto che non è così semplice e soprattutto non può sempre essere colpa degli altri”.

Chiare le parole e il messaggio che si arricchisce anche di ulteriori elementi: “Ricordo le promesse fatte sulla piscina di via De Dos, cosa diceva e le manifestazioni sulla Ztl che ora vuole ampliare. Per non parlare della decisione, assolutamente legittima, di cambiare il Natale a Como tutti gli approfondimenti). Ma siamo sicuri che a due mesi dalle festività sia utile e fattibile l’operazione di fare 7 o  bandi separati per creare un cartellone di eventi? Per non parlare dell’atteggiamento verso il Dup su cui non si comprende bene la sua volontà. Su temi enormi come quello della Ticosa, ad esempio, noi avevamo fatto una proposta, ovvero quella di spostare il depuratore e interrarlo in quell’area e sopra prevedere dei parcheggi, da parte sua? Lasciamo una semplice spianata di posti auto? Insomma avevamo anche una visione urbanistica che mi apre manchi. Un coto è alzarsi dal tavolo dell’opposizione e urlare contro gli altri un altro è adesso decidere. Mi auguro in ogni caso che faccia bene purché si sbrighi”.

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8 Commenti

  1. Le giunte precedenti hanno lavorato poco e male? Benissimo: allora ci si rimbocca le maniche e si lavora. Di solito chi fa non avanza tempo per sbraitare: meno polemiche con chi è passato, più fatti per chi è presente. Altrimenti nasce il sospetto che si voglia mettere l’accento sulle incapacità altrui (vere o presunte) perché non si è capaci di agire.

    1. La sconfitta è di chi ha votato Rapinese.
      Sconfitta ai valori, al buon senso, alla capacità di governo e soprattutto sconfitta della buona educazione e del rispetto.

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