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Cernobbio School, Butti e la rivoluzione sanità: “Con l’IA risolveremo le liste d’attesa e risparmieremo miliardi”

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il comasco Alessio Butti, tra i principali protagonisti oggi alla Cernobbio School di Motore Sanità, a Villa Erba, dedicata a ‘Una Comunità che cura: dall’idea all’azione’. Focus, in particolare, sul ruolo cruciale che avrà l’intelligenza artificiale sulla sanità del futuro.

“Vogliamo una politica industriale italiana dell’intelligenza artificiale”, ha detto, perché “dobbiamo garantire la sostenibilità dell’assistenza sanitaria e di quello che avverrà a breve”, tenendo conto che “nelle democrazie occidentali siamo colti dalla produttività che non riusciamo più a mantenere e la produttività non aumenta se non c’è innovazione”.

E’ “un lavoro dell’Ocse – ha detto Butti – a spiegarci, con termini matematici, che l’applicazione sistematica dell’Intelligenza artificiale è in grado di far crescere il Prodotto interno lordo dei Paesi”. Ed “è estremamente importante affrontare l’aspetto della sostenibilità finanziaria del sistema sanitario e di quello che verrà nei prossimi tempi”.

“Con alcuni collaboratori del mio dipartimento e con le Big Tech che abbiamo incontrato nelle ultime settimane, stiamo lavorando ad un approccio sulla metrica – ha proseguito Butti -, mettendo in relazione token, dollaro, watt. Perché se per creare intelligenza artificiale io spendo troppo e faccio il passo più lungo della gamba, a cascata abbiamo dei problemi”. Il dato è quindi centrale per garantire una innovazione sostenibile: “Stiamo lavorando all’idea di istituire un’Agenzia del dato – ha continuato il sottosegretario – e all’interno del disegno di legge in discussione in Senato sull’intelligenza artificiale, noi abbiamo inserito un articolo (8) dove riteniamo di definire il dato di interesse nazionale, stiamo arrivando quasi a costituzionalizzare il dato”.

Secondo il sottosegretario Butti, la centralità dell’Italia in questo settore è possibile e fondamentale. “Vogliamo una politica industriale italiana dell’intelligenza artificiale – ha spiegato Butti – stiamo assecondando richieste di Start Up che vogliono fare intelligenza artificiale in un determinato modo. Gli ultimi tre modelli sono una tecnologia italiana e anche lo sviluppo della sanità dipenderà da questi modelli, e se i modelli parlano italiano non è una sciocchezza autarchica, e se si riferiscono all’aspetto scientifico italiano, a una cultura italiana, e vengono addestrati come succede per questi tre modelli, in una infrastruttura italiana, che è Leonardo Cineca, con l’Italia che, per capacità computazionale, è terza al mondo, dopo Stati Uniti e Giappone, voi capite che siamo a metà dell’opera”. I tre modelli – Colosseum 355B di iGenius, Velvet di Almawave e Vitruvian-1 di ASC27 – sono fondamentali perché sono Italiani. “E troveranno applicazione nelle singole verticalità, e in particolare nella sanità”.

Sul risparmio per le spese sanitarie, il sottosegretario ha le idee chiare. “Sapete benissimo cosa sta succedendo con l’App Io per la gestione delle prenotazioni sanitarie, anche in Regione Lombardia – ha proseguito il sottosegretario – ho voluto un pilot e quel risultato ci fa capire che ci sono stati 12 milioni di notifiche sanitarie in 6 mesi, e che già in Regione Lombardia stanno assaporando quale è la possibilità di risparmio di spending review, solo con un semplicissimo processo riorganizzativo grazie all’intelligenza artificiale e su questo noi dobbiamo andare avanti, con la piattaforma nazionale di telemedicina, l’abbattimento delle liste d’attesa”.

Il progetto già avviato in alcune Regioni potrebbe diventare nazionale: “Il mio dipartimento ha fatto proprio un progetto di Regione Liguria, lo finanziamo noi, e ancora una volta con l’intelligenza artificiale abbiamo messo insieme un programma che sicuramente andrà a risolvere il problema delle liste d’attesa – ha detto Butti – con un risparmio di risorse che serviranno per la cura vera del paziente e del malato. A questo progetto – ha precisato – si sono già aggiunte Piemonte, Lazio, Sicilia, Calabria, e se arriviamo ad avere un panorama nazionale di questo tipo, il ministro Schillaci immediatamente interviene, perché significa risparmiare miliardi. L’ospedalizzazione virtuale è un altro tema sul quale stiamo lavorando”.

Infine Butti ha concluso rispondendo a chi teme che l’Ia possa sostituire l’uomo in sanità: “Che l’intelligenza artificiale esautorerà i medici è una visione distopica che non condivido, perché l’ultima parola è sempre del medico, l’intelligenza artificiale gli permetterà di arrivare alla diagnosi perfetta. Negli ultimi due anni l’Italia ha passato abbondantemente la media europea della qualità dei servizi digitali sanitari, non era mai accaduto nel corso della storia, manca solo un aspetto, la formazione e dobbiamo lavorarci tutti quanti”.

Nella Winter School che guarda al futuro della Sanità Italiana è intervenuto anche Salvatore Gioia direttore generale di ATS Insubria.  “Ragionare sulla salute fa subito pensare all’articolo 32 della nostra Costituzione e alla salute come diritto costituzionalmente protetto e garantito. Oggi la sanità si scontra con una mancanza di risorse umane che non riguarda sola la carenza di medici ed infermieri, ma investe tutte le professioni sanitarie, tecniche ed amministrative delle Aziende Sanitarie”.
Sono tante le attività che si possono portare avanti “affinché il lavoro in ambito sanitario risulti più attrattivo, prima tra tutte occorre una politica di riconoscimento del ruolo sociale di questi professionisti. Se il diritto alla salute è costituzionalmente riconosciuto e per ognuno di noi la salute è uno, se non il primo, bene della vita, dobbiamo riconoscere un ruolo fondamentale nella nostra società ai professionisti che garantiscono, attraverso il loro lavoro, che questo diritto venga reso effettivo quotidianamente. Altre azioni riguardano la rivisitazione dei percorsi di formazione, l’aumento delle retribuzioni, l’accordo della libera professione al personale non medico, l’incentivazione di incarichi ad alto contenuto professionale-clinico, passando anche ad altri aspetti che riguardano il concetto di conciliazione vita-lavoro come la creazione di abitazioni in edilizia convenzionata e un sistema aziendale di Welfare che possa supportare i dipendenti”, precisa Gioia.
Durante la sessione il direttore Gioia ha anche parlato delle sfide attuali e future del sistema sanitario: “Non esistono soluzioni semplici perché il nostro è un sistema complesso e articolato, pertanto bisogna tener conto dei servizi nel loro insieme. Ad oggi, tra i principali strumenti a nostra disposizione vi è la prevenzione – sia primaria che secondaria – che è la leva strategica per la sostenibilità del Sistema Sanitario, tutelando la salute con l’impegno di ogni cittadino nell’adottare sani stili di vita e grazie alla diagnosi precoce, si consente di impiegare al meglio le risorse economiche disponibili. In questo contesto le risorse assegnate devono essere utilizzate nel migliore dei modi: per il 2025 il bilancio di Regione Lombardia assegna alla Sanità circa 22 miliardi di euro, oltre l’80% del bilancio regionale. Quello che mi auguro per il futuro del Sistema Sanitario è che si inserisca armonicamente nell’intero sistema Paese: la priorità è garantire a giovani e anziani servizi integrati che riescano a prendersi cura della persona in una visione olistica che sappia mettere in rete gli ambiti sanitari, sociosanitari e sociali”.

Anche Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, è intervento questo pomeriggio a Villa Erba:“L’innovazione farmacologica, la medicina digitale e le nuove tecnologie possono supportare il sistema sanitario nell’attuale contesto dove benessere e aspettativa di vita sono aumentate”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo, questo pomeriggio, a Villa Erba a Cernobbio (Como), alla seconda Cernobbio School di Motore Sanità dedicata a ‘Una Comunità che cura: dall’idea all’azione’.

“L’innovazione supporta ma non sostituisce l’apporto umano – ha evidenziato il presidente – per limitare gli eccessi di prestazioni e l’aumento della domanda. Occorre una medicina del territorio organizzata, multidisciplinare e integrata con gli specialisti ospedalieri, capace di sfruttare le tecnologie per il monitoraggio a distanza, soprattutto, per la presa in carico del paziente cronico”.

Sottolineando il ruolo dei medici di medicina generale, ha precisato: “Questo il motivo per cui uno degli aspetti più rilevanti è la valorizzazione del ruolo dei medici di medicina generale – con la riforma della loro formazione presso le Università e gli stipendi in fase di specialità equiparati a quelli di tutti gli altri medici. Senza la loro presenza nelle Case di Comunità, insieme con gli altri specialisti, rischiamo di perdere le risorse stanziate dal PNRR e soprattutto continuare a sovraccaricare i Pronto soccorso”.

Il Governatore ha anche sottolineato l’importanza di uno sforzo ulteriore: “Per garantire accessibilità e sostenibilità del sistema, occorre uno sforzo programmatorio. Il Governo ha invertito la rotta dei tagli alla spesa sanitaria, ma per individuare ogni margine di efficientamento e razionalizzazione, anche i professionisti della salute devono avere un ruolo nel promuovere appropriatezza e ridurre ricoveri o prestazioni improprie”.

Infine, Fontana ha parlato delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale: “Il riparto del FSN 2024 ha destinato a Regione 1,1 miliardi in più rispetto al 2023. Occorre maggiore flessibilità nel gestire le risorse, per cogliere i benefici dell’innovazione, dal trasferimento tecnologico anche a vantaggio della filiera life science. Una riforma della sanità nel suo complesso deve guardare a una maggior territorializzazione delle risposte, in campo scientifico e anche medico”.

Sul tema delle possibilità “infinite” che riguardano l’Intelligenza Artificiale su ricerca e diagnostica sono “da non perdere” è intervenuto anche l’assessore regionale comasco Alessandro Fermi dicendo che Regione Lombardi è “già pronta” ad allocare le risorse per investire sul tema, utilizzando fondi europei.

“Oggi abbiamo scoperto probabilmente solamente la punta dell’iceberg che già stiamo utilizzando ma abbiamo tantissime opportunità che si apriranno. Il vero grande tema, soprattutto in ambito sanitario, è l’utilizzo dei dati anche perché in Italia ne abbiamo una mole incredibile. L’AI è uno strumento che funziona molto bene, che già ha delle applicazioni concrete, che ne avrà sicuramente molto di più in maniera esponenziale da qui al futuro”, ha detto.

Ma ecco i dettagli: “Regione Lombardia uscirà a breve con una misura che aggancia dei fondi europei proprio sul tema dell’intelligenza artificiale con una declinazione rispetto al tema generale delle scienze della vita, in cui ci saranno proposte una serie di innovazioni. Sarà una grande opportunità, non solamente in termini ovviamente di applicazione concreta, ma anche di ricerca, di ricerca clinica, di ricerca sperimentale. E quindi questo è un salto che dobbiamo fare. Dobbiamo cercare ovviamente di trovare una sorta di collaborazione, di accordo con il garante della privacy, con in generale il tema della privacy, perché è evidente che la possibilità di utilizzare i dati sanitari, soprattutto in ambito di ricerca, grazie all’intelligenza artificiale è un’opportunità che non possiamo perdere. Ieri, l’intelligenza artificiale non era così concretamente nella disponibilità degli istituti di ricerca, degli ospedali, degli istituti privati di ricerca. Oggi invece lo è”, ha detto.

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