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Como, domenica turistica con eredità horror: cestini e bidoni stracolmi, spazzatura traboccante ovunque

Un collage degli orrori da primato, oggi, quello che consegna ai posteri la prima domenica comasca di luglio. Problema non nuovo, ovviamente, anzi, purtroppo un filone che si inserisce ormani quasi nella “tradizione” delle giornate di grande afflusso turistico a Como.

Dai nostri lettori arriva dunque una carellata di bidoni e cestini della spazzatura stracolmi e molto di più.

In particolare, la zona che vedete nelle diverse immagini è la vasta area tra i giardini a lago e la zona del Tempio Voltiano.

Ovunque, la stessa scena: cestini pieni di rifiuti e quasi sempre spazzatura ovunque anche attorno.

Non mancano nemmeno i bidoni della differenziata vicini alla diga foranea, anch’essi traboccanti e “addobbati” di materiale.

E abbandonato nella zona del Monumento alla Resistenza, spunta pure un carrellino.

Chiaro, la massa di persone che in primavera-estate si riversa nelle zone più turistiche è enorme.

Ma evidentemente sarà necessaria qualche contromisura, a partire magari da qualche contenitore (eventualmente anche temporaneo) in più.

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17 Commenti

  1. Il problema credo stia a monte ovvero nella società che si è aggiudicata l’appalto, non conosco i termini dello stesso ma è evidente che il “capitolato” non risponde alla esigenze della città oppure non viene rispettato, in ogni caso occorre provvedere. Anche un più educazione da parte dei cittadini non guasterebbe.

  2. Brunico con lo stesso problema è andata in direzione contraria: ha eliminato i cestini pubblici!
    Quindi chi ti vende il gelato si prende la cartaccia, o con buona pace te la porti a casa. E funziona.

  3. Si può anche pensare di fare i cassonetti interrati, come quelli presenti in alcuni comuni: penso che il costo iniziale si ammortizzi in pochissimo tempo, dovendo passare a svuotare molte meno volte ed essendo strutture ben più durevoli.

  4. Vorrei far presente che anche il quartiere Borghi, non frequentato dai turisti come il centro città, ha comunque bisogno di più cestini.
    I cittadini, soprattutto quelli maleducati se non trovano il cestino o se lo trovano pieno gettano i rifiuti dove gli capita proprio come i turisti.
    Un esempio di questa mancanza di cestini è via Leoni dove sono presenti solo due cestini!!

  5. Non si può certo chiedere al nostro fresco Sindaco di risolvere in meno di una settimana un problema assai annoso. Tuttavia, visto che è già molto impegnato a leggere la posta, mi permetto due suggerimenti al nostro Sindaco. Il primo è aumentare i contenitori, possibilmente, differenziati. Il secondo è svuotarli durante i week-end. Non è il caso di far fare gli straordinari agli stradini del Comune (che incazzatura che dovrebbe gestirsi!) e neppure modificare il contratto della società che ha l’appalto della nettezza urbana. Perché quindi non impiegare i percettori di Reddito di Cittadinanza per il sistematico svuotamento durante il week end dei cestini? Se non sbaglio, i beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono tenuti a svolgere Progetti Utili alla collettività (PUC) nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Non è neppure specificato se queste ore settimanali debbano essere svolte nei giorni feriali o in quelli festivi. Tra l’altro, se non sbaglio, i Comuni possono attuare i PUC in collaborazione con altri soggetti sia pubblici sia privati. Se si mette d’accordo con gli esercenti, chissà se non recupera anche i costi vivi. Sarebbe un toccasana per impiegare al meglio tutte le risorse pubbliche e per evitare il rischio che per non perdere i benefici del RdC, i percettori accettino lavori in nero. Un suggerimento su Como Zero….purtroppo non trovo il numero di di cellulare…. 😊

  6. Se fosse un pacchetto di sigarette certo, ma una coppetta del gelato tutta appiccicosa? Me la metto in borsetta?
    Le soluzioni sono più d’una:
    -più cestini
    -cestini più grandi
    -vuotarli più spesso
    Non sembra impossibile da realizzare in una città che vuol far credere d essere turistica.

  7. Nel 2022 sarebbe ora di avere la possibilità di differenziare pure i rifiuti che si gettano in strada.

    Anche perché la maggior parte è facilmente plastica (bottiglie, bicchieri, packaging vario).

  8. Ciò che avete giustamente documentato anche nelle domeniche precedenti, da anni è la norma QUOTIDIANA a Ponte Chiasso (spesso se ne è occupata anche la vostra redazione). Cioè da quando, alla fine degli anni novanta, andò in pensione. il nostro Signor Netturbino residente nel quartiere, appiedato ed armato solo di scopa, paletta e carretto spinto a mano e che quotidianamente puliva da solo TUTTO il quartiere. Da allora la sporcizia ed il degrado sono state una irrefrenabile discesa, ulteriormente peggiorata a partire dal 2014. Centinaia e centinaia le inutili segnalazioni e richieste di intervento ad Aprica e Ufficio Ambiente. Spesso abbiamo dovuto aspettare molti mesi, anche anni e spesso un OSTINATO NULLA, per un intervento ordinario previsto dal regolamento stipulato da Aprica e Comune nel luglio 2014, dal centro alle periferie per quanto riguarda pulizia di strade, marciapiedi, aree verdi, parcheggi ecc. praticamente mai applicato. Non servono interventi straordinari, è sufficiente pretendere che venga applicato seriamente e scrupolosamente il Regolamento. Confidiamo che il nostro nuovo Signor Sindaco riesca a far finalmente lavorare chi di dovere ed in caso contrario prevederne salatissime sanzioni o il licenziamento. Nel privato si interviene così, è questione di serietà. Il numero di residenti che non pagano la TARI, ogni anno aumenta in modo esponenziale perché stufi di pagare salatissimo un servizio che non c’é. Intanto le brutte figure che fa la nostra città son sempre più vergognose.

    1. “Il numero di residenti che non pagano la TARI, ogni anno aumenta in modo esponenziale perché stufi di pagare salatissimo un servizio che non c’é” — SPERO STIA SCHERZANDO.

  9. L’unico ORRORE è sapere che chi NON ha installato i cestino dei rifiuti assolutamente NECESSARI da Anni se la sfangherà tranquillamente come se nulla fosse.
    Questo è non l’unico orrore ma il solito orrore PERCHÉ si ripete identico da decenni in altri settori pubblici. Un esempio è l’asilo Sant Elia…

  10. Ma i soldi della imposta di soggiorno non servono per questi servizi? Bagni pubblici puliti, informazioni ai turisti e pulizia quantomeno dei luoghi turistici. Ma la domanda principale su questo argomento sarebbe: così complicato raddoppiare i contenitori? Così complicato incaricare Aprica di ritirare due sacchi anziché uno? Non diamo la colpa alla gente che lascia i rifiuti dove dovrebbe

    1. I bagni pubblici a Como non esistono: per infliggere un’ulteriore punizione a chi sta peggio (senzatetto) si è peggiorata la vita di tutti quanti i cittadini.

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