“Contrastare la precarietà, aumentare le risorse per la sanità, mettere a punto una riforma delle pensioni pensata per i giovani e, al contempo, garantire un’occupazione stabile e un intervento fiscale equo per i redditi medio bassi”. Sono queste le ragioni principali per cui anche a in città e in provincia Cgil Como e Uil del Lario aderiranno allo sciopero generale di giovedì 16 dicembre. I due sindacati comaschi parteciperanno alla manifestazione milanese indetta all’arco della Pace.
“La manovra è inadeguata: anche nel nostro territorio aumentano le diseguaglianze, il divario salariale e la povertà”, commentano Umberto Colombo e Salvatore Monteduro, rispettivamente segretari generali della Cgil di Como e della Uil del Lario.
“Il lavoro deve tornare al centro – aggiungono – nel Comasco, l’80% delle nuove assunzioni avvengono tramite contratti a termine, a chiamata e somministrati. Come avevamo proposto a livello nazionale al Governo, bisogna cancellare le forme più precarie”.
Il risultato? In prospettiva, i giovani avranno una pensione che non consentirà loro di vivere dignitosamente: «Non serve un ritorno alla riforma Fornero – continuano i segretari – bisogna costruire un percorso previdenziale ad hoc per chi entra ora nel mondo del lavoro”.
Per quanto riguarda il fisco, la manovra decisa dal Governo non sarà vantaggiosa per i ceti medio bassi.
“Viene meno il principio costituzionale di progressività e si fa poco per combattere l’evasione fiscale. È inaccettabile aver scelto la strada di dare benefici minimi a chi, invece, ne avrebbe più bisogno”. A questo proposito, per portare alcuni esempi, i vantaggi fiscali per commessi, impiegati, operai e addetti alle pulizie sono rispettivamente di 10.27 euro, 36 centesimi, 6.98 euro e 3.18 euro al mese.
“Contiamo su una buona adesione, stiamo preparando lo sciopero da tempo nei luoghi di lavoro – concludono i segretari – dopo lo sciopero, l’esecutivo e le parti sociali avranno un incontro: auspichiamo si faccia un confronto vero”.