Che il clima, nei mesi scorsi, all’interno della segreteria della Cgil di Como fosse pesantissimo era cosa che si raccontava in più di un corridoio.
Poi, come per molte vicende, il Covid e il Lockdown hanno sospeso tutto. Fino a ieri quando il vertice di via Italia Libera ha registrato un avvicendamento: via Giacomo Licata (al secondo mandato e dimissionario) nominato Umberto Colombo (qui tutti i dettagli).
Del vecchio corpo dirigente è stato confermato Matteo Mandressi, mentre con Licata è uscita anche la segretaria organizzativa, Chiara Mascetti.
Si sono rincorse molte notizie nelle ultime ore e non tutte esatte . Ma, in effetti, la percezione generale è che dietro questo ricambio prematuro vi sia qualcosa da capire: fratture politiche? Gestionali? D’altronde si parla del vertice della segreteria di un sindacato che in provincia di Como conta oltre 50mila iscritti.
Tra le notizie circolate, inoltre, la più pesante parla di procedimento in corso nei confronti dell’ex segretario, avviato davanti alla Commissione Garanzia del Nord Ovest (organismo interno al sindacato).
Chiediamo in via Italia Libera, ci girano immediatamente ai piani alti, cioè al Segretario Generale lombardo: Elena Lattuada.
Segretario cosa è successo, perché questo avvicendamento prematuro?
Giacomo Licata ha rappresentato le dimissioni alla fine del mese di gennaio, poi è scattata l’emergenza sanitaria e non abbiamo potuto effettuare un ricambio. Per tutto il periodo, e fino a ieri, è rimasto nel suo ruolo da dimissionario.
Perché si è dimesso?
Ragioni personali, ha deciso di dimettersi per suoi problemi.
Quindi il sindacato non ha caldeggiato la decisione?
Assolutamente no. Si è dimesso Licata così come un altro componente, Chiara Mascetti (segretaria organizzativa, Ndr). Così siamo andati a rinnovo.
Quando le dimissioni di Mascetti?
Sempre a fine gennaio.
Perché?
Ragioni personali.
Si parla di un procedimento disciplinare nei confronti dell’ex segretario.
C’è un provvedimento nei confronti del compagno Licata che, lo sottolinei, rimane iscritto alla Cgil, e non è una cosa secondaria.
Mi risulta però sia stato sospeso dalle cariche per un anno. E’ una cosa pesante, anche questa non secondaria.
La situazione non è definitiva. Può fare ricorso e passare al secondo grado.
Mi aiuti a capire. Dimissioni e procedimento sono questioni disgiunte?
Certo.
Bene, non trattandosi allora di questioni personali: perché è stato avviato il procedimento?
Non rispondo, non sono tenuta a rispondere.
Lo sottoponete a procedimento e non rispondete?
Noi non lo abbiamo sottoposto a procedimento. C’è una Commissione di Garanzia che fa la sua istruttoria dopo la segnalazione di qualsiasi iscritto.
Quindi un iscritto X ha detto: forse dovete controllare il compagno Licata e cosi è stato fatto.
E in questa prima fase è stato ritenuto di prendere il provvedimento.
Ecco appunto. E nonostante la gravità lei non ritiene sia corretto spiegare i contenuti di una procedura che porta addirittura alla sospensione dalle cariche?
Esattamente
Beh, è quantomeno bizzarro non si possa sapere dato il ruolo pubblico e politico della persona, data l’importanza del sindacato nel comasco e, come lei dice, data l’assenza di un rapporto causa/effetto con le dimissioni per “ragioni personali”. Mi sembra la stiate gestendo molto male nei rapporti con l’informazione.
E’ una sua opinione.
Certo, ma volevo le fosse chiara. Vuole aggiungere qualcosa?
La Cgil in questi mesi c’è sempre stata, ha sempre lavorato al fianco di lavoratori e pensionati e dei loro bisogni. Non è che se manca uno il sindacato crolla.
Beh, è il segretario generale, non “uno”.
Giacomo Licata da dimissionario è stato sempre nel pieno delle funzioni, ha lavorato, partecipato alle riunioni e si è mosso nelle sue prerogative, che non sono mai state messe in discussione.
E’ tutto?
Voglio sottolineare che la Cgil di Como non è stata commissariata ma ha una nuova segreteria.
Un commento
Ė segretario della CGIL o del PCUS? Mancava dicesse che al “compagno Licata” ė venuto un raffreddore.