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Che bello, era ora: giovani e futuri giornalisti a Como con FuoriFuoco. Il webdoc sul Lario che “non è solo selfie”

Un progetto fresco e innovativo, realizzato da una redazione di giovani comaschi in continua formazione che punta a creare un giornalismo di approfondimento per coinvolgere i propri coetanei e avvicinarli alla professione.

Lago della Bilancia” è la prima idea nata dai ragazzi di FuoriFuoco: gruppo di ragazzi con età dai 15 ai 25 anni, nato nell’ottobre 2019, dopo un corso di formazione inizia appunto a lavorare a un’iniziativa focalizzata sulla comunicazione del Lago di Como. Obiettivo è restituire l’immagine del Lario come un ecosistema vivo e una risorsa fondamentale per il territorio.

“Abbiamo voluto riportare il Lago di Como al centro dell’immagine – spiega Tommaso Siviero, tra i fondatori della redazione e del progetto – con un modo diverso di guardare al Lario: il gioco di parole ‘Lago della Bilancia’ indica proprio la volontà di dare la giusta attenzione non solo al paesaggio da cartolina o da selfie, ma a un ecosistema che lega le comunità che vivono sulle sue sponde, una risorsa economica e culturale di fondamentale importanza”.

Da qui nasce un webdoc che si concentra sul ramo comasco del lago e si sviluppa secondo tre filoni principali: ambiente, economia e società. Tre lenti fondamentali con cui guardare al Lario. Il documentario è composto da tre capitoli, tre longform che verranno messi online una volta a settimana ogni martedì. Il primo (a questo link) è stato pubblicato martedì 9 febbraio e si focalizza sull’ambiente.

“Ci siamo divisi in tre gruppi, uno per ogni tema – aggiunge Tommaso – facendo un vero e proprio lavoro giornalistico di ricerca e analisi dei dati, realizzando interviste a personaggi autorevoli sul tema. Per la prima parte del webdoc, quella ambientale, abbiamo contattato chi si occupa di questa tematica a livello locale. Ringraziamo l’Università Insubria che è stata molto disponibile e l’associazione Proteus che ha fatto anche la revisione scientifica di tutto il lavoro, poi Legambiente che tiene monitorata la situazione e ci ha permesso di raccogliere i dati. Negli altri due capitoli trattiamo di economia, con focus sul turismo, e dei giovani. Quest’ultima parte è stata la più difficile da realizzare perché non c’erano dati che ci facessero capire la situazione dei ragazzi sul lago, quindi abbiamo fatto questionari e interviste per costruire il terzo capitolo”.

Foto scattata pre-Covid
Già nell’ultimo rapporto ARPA “Stato delle acque superficiali in Regione Lombardia – Laghi” relativo al triennio 2014-2016, lo stato ecologico del lago viene giudicato appena sufficiente mentre quello chimico è definito “non buono”. Se dagli anni ‘80 la situazione è sicuramente migliorata, sono ancora molte le sfide alla qualità delle acque e allo stato di salute del lago. Alcune sono nuove, come quelle poste dai contaminanti emergenti come farmaci, perfluorati e microplastiche che sempre di più si ritrovano nei campioni d’acqua del Lario e che faranno vedere i loro effetti pienamente solo tra diversi anni. Altre sono eredità del passato: sono i cosiddetti legacy pollutant, sostanze ad oggi vietate come il Ddt che stanno facendo il loro ritorno nel Lago di Como.

Ci sono poi minacce che mettono a rischio l’ecosistema del lago, come l’inquinamento biologico o la troppa abbondanza di reflui fognari che accelera il processo di eutrofizzazione delle acque, portando alla carenza di ossigeno e alla moria dei pesci. A questi problemi si aggiunge quello molto importante dell’aumento della temperatura estiva dell’acqua: un intero grado in più in meno di trent’anni. In un bacino di acqua fredda come quello lariano, non è assolutamente un fenomeno da sottovalutare. Nel complesso lo stato di salute del Lago di Como non è certo ottimale, come confermano i dati del gruppo di ricerca dell’Insubria, i divulgatori scientifici dell’associazione Proteus e gli attivisti di Legambiente.

Foto scattata pre-Covid

Il 19 giugno 2018 la Camera di Commercio di Como e Lecco promuove con la firma del “Patto del Lago” la salvaguardia dello stato di salute dell’ecosistema, alla base dello sviluppo sociale ed economico del territorio. Lo fa identificando nel coordinamento tra gli attori pubblici e privati la strada da percorrere. A che punto è oggi la capacità delle istituzioni del territorio di proteggere il lago? Cosa è stato fatto per raggiungere questo obiettivo?

“Da quando La Fondazione di Comunità ha dato il via alla YouthBank, il suo obiettivo è stato far sentire la voce dei giovani – così Martino Verga, presidente della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus che sostiene il progetto – il progetto FuoriFuoco è un ottimo esempio: un laboratorio di giornalismo partecipato messo in piedi da giovani che ci mostrano il proprio punto di vista e quello dei loro coetanei sul presente e futuro del nostro territorio. Ne emerge un focus su ambiente, economia e cultura sul quale vale la pena riflettere, partendo dal fatto che l’impegno sociale dei giovani diventa realtà quando si danno loro opportunità concrete, strumenti e soprattutto fiducia”.

Ora, i ragazzi di FuoriFuoco pensano già ai prossimi progetti. “Vogliamo continuare sempre nella logica del giornalismo lento e dell’approfondimento – conclude Tommaso – anche se non sappiamo ancora su quali temi e linguaggi ci concentreremo. Inoltre, a breve ripartiremo con le iscrizioni al laboratorio di formazione e alla redazione per partecipare al nostro progetto. Siamo una realtà aperta e partecipata, in continua formazione”.

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