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Chiusa una Porta, apre una galleria. La piccola via con il grande sogno di Stefania tra affari e cultura

Quando fate una delle due “vasche” della città – via Luini e Boldoni o via Vittorio Emanuele – basta poco, semplicemente spostare lo sguardo al fianco della strada, per scorgere un mondo totalmente diverso da quello delle vie dello shopping: un mondo fatto di vicoli stretti, medievali e ricchi di carattere.

Via Natta o via Vitani sono, ad esempio, due mondi paralleli noti solo a pochi, intrepidi, esploratori urbani, se confrontati con la frenesia delle loro perpendicolari. Stefania Romano, avvocato di Como, ha da tempo distolto lo sguardo da via Vittorio Emanuele e ha scoperto via Porta. E ora, proprio grazie a Stefania, la strada, per i disattenti un’umile svolta a destra, ha l’ambizione di diventare molto di più.

“Via Porta ha tutto il potenziale per tornare a splendere, diventando un salottino all’aperto, uno spazio per mostre d’arte o addirittura una passerella per sfilate” ci spiega la donna che nel 2018 ha guidato nel lancio del progetto “Galleria Porta” Agiemme Woman, Tessabit e il bar @Home: tutti esercizi affacciati sulla contrada dove Stefania ha il proprio studio legale e due spazi commerciali nei locali dell’ex Pasticceria Belli.

“L’idea, al tempo, era molto semplice. Volevamo impedire che via Porta andasse incontro a una situazione di degrado come altre del centro che a causa della scarsa illuminazione si erano trasformate in luoghi mal frequentati – spiega – il gruppo ha quindi ottenuto la pedonalizzazione della strada e abbiamo partecipato al bando Multimisura 2018 del Comune di Como per ottenere dei fondi per rilanciarla”.Una via senza macchine significa anche una via senza furgoni delle consegne che, sfruttando la mancanza di un varco Ztl, utilizzavano lo stretto vicolo per raggiungere le grandi vie del centro e scaricare la propria merce.

Con una via sgombra, i commercianti, premiati con 10mila euro ricevuti tramite il bando Multimisura del Distretto Urbano del Commercio, hanno potuto realizzare una serie di archi che per il periodo natalizio hanno illuminato il passaggio attraendo clienti e visitatori che, di norma, non si sarebbero spinti lontano da via Vittorio Emanuele.

“Basta davvero poco per riaccendere la strada e donarle nuova identità – dice Stefania – in passato, infatti, via Porta era un vero e proprio centro di ritrovo grazie a una celebre pizzeria e alla Pasticceria Belli. Una volta chiuse queste attività, la via si è progressivamente spenta”.

Il piano di Stefania, per ora, con gli archi natalizi ancora in posizione, ha ridato alla strada un po’ di quello splendore ormai dimenticato.

Ma non è finita qui. “Abbiamo in mente di trasformare la via in quella che un domani sarà Galleria Porta – continua Stefania, mostrando i progetti redatti dall’architetto Federica Douglas Scotti e riprodotti in queste due pagine, per un’ulteriore trasformazione dell’area – la “Fase 2”, dopo le migliorie del 2018, prevede una passaggio con archi che colleghi via Vittorio Emanuele a via Bellini e quindi anche al Teatro Sociale, esattamente come Galleria Vittorio Emanuele collega Piazza del Duomo alla Scala. Ma non solo: abbiamo progettato un nuovo impianto di illuminazione, delle sedute fuori dai negozi, rampicanti avvolti attorno agli archi, spazi con vetrine a tema e in grado di ospitare anche mostre ed eventi. Sarebbe un modo per unire affari e cultura”.Insomma, in via Porta le idee non mancano. Ma per passare al livello successivo serve solo un commerciante che entri nei locali al momento vuoti.

“L’aiuto del Comune è stato fondamentale nel 2018 – conclude la donna – però, prima di avviare e ultimare la trasformazione completa serve un altro protagonista con cui decidere la nuova identità di strada, orientata più sul cibo o sull’abbigliamento, per esempio. A quel punto via Porta potrà rinascere davvero”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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6 Commenti

  1. Sono una costumista e ho un atelier di costumi storici e teatrali. Sono in gran difficoltà economica visto che non lavoro dal 22 febbraio scorso… E chissà x quanti mesi ancnon lavorerò.. Trovo bellissima l’iniziativa…. dovrò lasciare liberi i locali in cui sono il prima possibile.. Se vuole mi contatti, ne parliamo.. ? ?

  2. Ottima iniziativa!

    Quando non era pedonale, per bloccare i mezzi dall’entrare in via Vittorio Emanuele, c’era un vaso in mezzo che rendeva poco invitante la via stessa anche per i pedoni.
    Ora invece ha tutto un altro aspetto, complimenti!

  3. Grazie dei complimenti!
    Come ben dice l’articolo attendo speranzosa qualcuno che sposi il progetto e mi aiuti ad andare in meta!

  4. Brava signora Fumagalli, il suo commento è perfetto! Speriamo che il progetto si estenda ad altre vie “minori”!

  5. Ottima l’iniziativa presa ed attuata giá in buona parte !
    Complimenti agli ideatori e auguri per una splendida realizzazione !
    Quanti sono i locali ancora in attesa di essere occupati ?
    Se non sapete su quali attività nuove puntare, io consiglierei una pasticceria un po’ particolare con varie specialità , e piccolo bar ; un negozio giovane con attrazioni per i bambini , giocattoli , libri e altro …. ; un punto vendita di abbigliamento donna– uomo moderno e classico : abiti , gonne , pantaloni , maglieria..
    Questi sono i pensieri di una 90 enne che è contenta di sapere che v.Porta non faccia la fine di v. Tridi ( vietato lordare) , e di altri angoli della città che potrebbero essere valorizzati in pieno
    Vi saluto con molta cordialità in attesa d nuove !

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