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Chiusura Nonwovens di Mozzate, scattato il presidio dei lavoratori. Cisl dei Laghi: “Mai segnali di crisi in passato”

Stabilimento chiuso, linee ferme e all’esterno ha preso il via il presidio permanente dei lavoratoti. Questo 16 gennaio a Mozzate, fuori dalla Nonwovens Srl (gruppo finlandese Souminen) è cominciata la lotta dei dipendenti e dei sindacati per cercare di fermare la procedura di licenziamento per 92 lavoratori – annunciata dalla società specializzata nella produzione e vendita di rotoli di tessuto non tessuto per salviette – che dovrebbe concludersi entro giugno.

“La situazione è complessa. Noi a turno presidieremo i varchi di accesso e uscita della fabbrica – spiega Antonio Monsurrò Femca  Cisl dei Laghi – Per le famiglie coinvolte, in alcuni casi a Mozzate lavorano marito e moglie, è stata una vera doccia ghiacciata. Mai stati segnali di crisi e adesso all’improvviso ci viene detto che entro giugno si vuole chiudere”. La preoccupazione è palpabile e sull’intera vicenda aleggia un’altra grave crisi aziendale che ha portato pochi anni fa alla chiusura dello storico stabilimento Henkel di Lomazzo.

“Purtroppo le analogie sono molte. In entrambi i casi quello che colpisce è che società con la casa madre molto distante dalla realtà produttiva in difficoltà, a un certo momento decide di chiudere e non ascoltare più alcuna ragione. Noi cercheremo di invertire la rotta. Abbiamo chiesto di sospendere la procedura di licenziamento, di prevedere un percorso condiviso per il ricorso agli ammortizzatori. Insomma di sederci insieme e ragionare a fondo sul futuro”, aggiunge sempre Monsurrò.

 

Intanto lo sciopero iniziato oggi durerà, salvo decisioni diverse, fino al 22 gennaio e i dipendenti si alterneranno all’esterno dello stabilimento per presidiarlo.

 

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