“Isolati e abbandonati sempre, non solo per la strada chiusa”. E’ un fiume in piena Francesco Venditto, residente a Civiglio e già presidente della vecchia Circoscrizione. Lo stop all’unico collegamento che unisce in maniera rapida e diretta il quartiere con il centro di Como è, nel suo racconto, soltanto l’ultimo tassello di una mancata attenzione generale alla zona e ai suoi abitanti [per segnalazioni, lettere, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795 o alla pagina facebook].
“Qui a Civiglio siamo dimenticati per tante cose, quasi tutte – rincara la dose Venditto – Torniamo all’attenzione anche del Comune soltanto quando c’è una frana o quando rimaniamo isolati dalla città. Altrimenti non esistiamo e lo testimoniano il verde anche pubblico non curato, il territorio ignorato, i tombini mai puliti, i servizi di pulizia che non si vedono. Abbiamo anche pensato di rivolgerci a Striscia la Notizia, per dare l’idea”.
Ora la situazione del quartiere di Como – che però per molti aspetti è una comunità a sé – è davvero difficile: dopo gli alberi crollati sulla strada per Como, il collegamento è interrotto. E a oggi nessuno sa esattamente quando riaprirà. “I problemi per noi residenti sono enormi – continua Venditto – Tempi più lunghi, spostamenti difficili, traffico concentrato in altre zone, disagi di ogni tipo. Per fortuna che la scuola è quasi finita, ma per tutti gli altri abitanti, a partire dagli anziani, è dura. Anche perché ormai qui di negozi, servizi e attività è rimasto veramente poco, andare a Como spesso è necessario”.
Il sindaco Alessandro Rapinese, ospite di Etv, nelle scorse ore ha dato la sua versione della situazione: “Venerdì ho incontrato i privati proprietari del terreno da cui sono cadute le piante, abbiamo garantito loro la massima assistenza anche se il Comune non c’entra una mazza. Vogliamo però andare in aiuto alla cittadinanza per agire nel più breve tempo possibile. So che i privati stanno già facendo tutto il possibile e hanno iniziato i lavori, noi vigiliamo come dei falchi ma i tempi per queste cose non sono rapidi. Aprire un passaggio pedonale? Sarebbe una follia totale, oltre a essere la via più rapida per me per finire in galera”. Poi una stoccata politica: “Ho sentito speculazioni politiche sul ruolo dell’amministrazione, ma sono un delirio totale”.
Venditto replica a distanza: “Va bene tutto, ma intanto noi non vorremmo rimanere isolati per mesi o anni. Poi certo, sono il primo a dire che i privati stanno davvero facendo tutto quello che va fatto nel migliore dei modi per ogni cosa che compete loro: hanno tagliato gli alberi, ora arriveranno i cellophane sull’area in questione, ci sono stati i controlli geologici. Sono veramente attivissimi e sono i primi a voler velocizzare i tempi”.
“Quello che però mi chiedo io è: sulla stessa strada ci sono tante altre piante alte e curve. Il Comune non potrebbe intervenire preventivamente per scongiurare rischi come quello del 10 maggio scorso, al limite addebitando i costi a chi di dovere nel caso non si trattasse di aree pubbliche? O almeno sarebbe opportuno che il Comune verificasse, facesse dei controlli e poi facesse rispettare le ordinanze, prima che sia troppo tardi. Ora, comunque, l’intenzione di noi residenti è riunirci per fare fronte comune e magari provare a mettere in campo soluzioni ponte almeno sui trasporti”.
22 Commenti
La strada è opera pubblica, costruita su terreno preesistente, con bosco etc.: pertanto chi ha costruito la strada aveva il dovere di costruire, a propria cura e spese, anche muri di sostegno adeguati (ben più alti e robusti di quanto appare nelle foto) e ogni altra “opera d’arte” necessaria alla sua sicurezza, restandone proprietario e titolare della manutenzione (nonché pagando al proprietario l’esproprio per l’area interessata, e indennizzandolo per i danni eventuali o programmati). Se a seguito dello sbancamento il terreno diventa instabile, ne risponde chi costruisce la strada. Se per stabilizzarlo occorre disboscarlo (cosa peraltro moolto opinabile) provvede chi costruisce la strada, con congruo indennizzo.
Viceversa il privato proprietario del terreno ha il dovere di potare le frasche che nel tempo dovessero invadere la strada, a titolo di pura e semplice manutenzione, ma senza alcuna responsabilità sulla statica delle piante stesse e del terreno.
Quindi, a parte il tenore letterale della c.d. “mazza”, il sig. Sindaco sbaglia nella sostanza.
Con lo stesso criterio, se la P.A. (Comune, Provincia, ANAS, …) scava una galleria stradale 50m sotto un terreno in collina di mia proprietà (anche senza espropri né danni e indennizzi di sorta, né lavori in superficie) e la galleria crolla o si infiltra di umidità; sarà forse colpa mia che non ho impermeabilizzato o consolidato il terreno o governato il flusso dell’acqua con opportuni canali???!!!??? anche un bambino di 6 anni risponderebbe “scusa, papà, ma come si dice: chi fa, sbaglia!”
Per completezza, aggiungo che altrettanto vale nel caso che nel terreno sovrastante vi fossero immobili, o comunque manufatti, preesistenti la costruzione della strada (fossero anche abusivi!!!): chi costruisce la strada deve comunque tutelare la sicurezza sia della strada e dei suoi utenti, sia della proprietà privata.
Con riferimenti a https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/como-citta/la-frana-civiglio-terreno-ereditato-ora-vivo-incubo-o_2253425_11/ esorto la signora Noseda a respingere al mittente qualsiasi richiesta che ecceda l’ordinaria manutenzione delle c.d. ripe, e addebitare al mittente i costi dell’eventuale assistenza legale.
Caro sceriffo nn se ne lavi le mani con le sue esternazioni a risposta .da …… IN questi casi il comune dovrebbe Prima intervenire e sistemare il problema Anche se è di un privato. E POI rivalersi sul o sui privati in questione …..
Il sindaco “legislatore” scriva una benedetta ordinanza, laddove vi siano accertate situazioni di potenziale pericolosità, e ordini il taglio delle piante di alto fusto.
Questo sarebbe il primo cittadino? figuriamoci l’ultimo!
Espressione da scaricatore di porto che non si addice alla carica che ricopre.
Siamo arrivati alla frutta!
Rapinese, certamente, non ha capito che ruolo veste, soprattutto, in termini di dialogare con i cittadini…Ogni qualvolta che non è d’accordo con l’argomento trattato, esce fuori sta “mazza”…Rapinese, ma lo sa che lo leggono, purtroppo, piccoli e grandi, uomini e donne, maggiorenni e minorenni e, lei sempre cò sta “mazza”…Ma la smetta… Vuole forse imitare il collega di Terni? Speriamo che non ci riesce?
Io mi auguro che non ci sia bisogno, nel periodo dello scaricabarile, di servizi di emergenza (vigili del fuoco o ambulanze). È il caso di valutare attentamente.
Tranquilli adesso con il DL SALVACASA si rinforzano i terreni e cose di questo genere non succederanno più……….. POVERA ITALIA.
BRAVO FRANCESCO HAIN FATTO OTTIME FOTOGRAFIE E COMMENTO ECCELLENTE …….SENZA UNA PIEGA !!! GIORNALISTA E FOTOGRAFO FREE LANCE DELL’ANNO .
ARTI 31 CODICE DELLA STRADA : MANUTENZIONE DELLE RIPE
1-I PROPRIETARI DEVONO MANTENERE LE RIPE …..
2-CHIUNQUE VIOLI LE DISPOSIZ DEL SUDDETTO ARTICOLO E’ SOGGGETTO ALLA SANZIONE AMMINISTRATIVA…..
3-LA VIOLAZIONE SUDDETTA IMPORTA A CARICO DELL’AUTORE DELLA VIOLAZIONE LA SANZ AMMIN ACCESSORIA DEL RIPRISTINO
quali furono le azioni condotte dalla precedente AMMINISTRAZIONE COMUNALE, DALLA POLIZIA STRADALE , GIUDIZIARIA ,LOCALE ???
QUALI LE SANZIONI ??
I CITTADINI SI SONO RIUNITI E PERIODICAMENTE INFORMATI DALL’ING GILARDONI ALL’EPOCA DELL’ALTRA FRANA .
I CITTADINI SONO STATI ASSISTITI CON UN TRASPOSTO SPECIALE PARZIALE SOSTITUTIVO DI MOBILITA’ CHE DAL BIVIO DI BRUNATE E’ DISCESO IN PIAZZA V ALPINI IN ALCUNE ORE DI OGNI GIORNO O SU CHIAMATA , ALLORA NON C’ERA IL PNRR E I CORDONI DELLA BORSA ERANO STRETTI …..
Fatevi costruire dal comune un altra strada con manutenzione sotto sua responsabilità per sempre.
PS. Esiste il carattere minuscolo…..
Mi sembra che tutti gli anni ci siano frane a civiglio per andare a s.fermo o quant’altro da anni non da gg quindi questa è l incuria d’anni di amministrazioni diverse
Diciamo che tutti promettono e nessuno fa niente
Non entro nel merito della questione, di cui non so nulla. Mi permetto però di commentare il lessico utilizzato dal nostro sindaco, che si distingue sempre per la sua ricercatezza. Ma si sa, come diceva qualcuno, “signori si nasce”
D’accordo con Lei che il lessico è importante ma quello che conta poi è la sostanza. Io non saprei cosa farmene di un amministratore che parla bene ma è incapace di prendere decisioni.
Questo a prescindere dallo specifico caso.
Figurati allora quando a un lessico da bulletti delle medie si accompagna l’inconsistenza della proposta politica e amministrativa… (per tacere dell’ignavia della maggioranza in consiglio comunale o della giunta).
Degni rappresentanti di una cittadinanza frammentata, autoriferita e incattivita dall’inesorabile vecchiaia. Avanti così verso un futuro radioso!
La strada è comunale?
Il comune (giustamente) non può e non dovrebbe mettere quattrini nel ripristino?
I cittadini stanno subendo un danno da parte dei privati?
I cittadini per riavere la strada aperta devono chiedere ai privati o al comune?
Bene, mettiamo insieme i concetti: il comune si deve fare parte attiva e, oltre a garantire o imporre l’esecuzione dei lavori ad opera d’arte e nel minor tempo possibile, quantificare il DANNO ai cittadini e rivalersi sui responsabili.
I disagi contingenti resteranno ma magari
ne uscirà un nuovo parco giochi di quartiere? Un nuovo servizio? Una statua del sindaco per abbellire quella triste piazza di quel triste quartiere di mezza montagna?!
Ritengo sia il minimo da fare.
Il Comune c’entra eccome! E qualcuno disse anche che il comune può tutto!
La strada è comunale e spetta al Comune metterla in sicurezza e riaprirla il prima possibile e poi…. rivalersi sui privati!!!
Questo prescrive la legge….. che evidentemente non viene applicata perché fa comodo scaricare su chi vive lì l’incompetenza, si spera, o la deliberata volontà di fregarsene!!
I i privati che sono proprietari dei boschi a bordo strada si ricordano solo di esserlo quando succedono queste cose, e poi piangono. Mi piacerebbe sapere quante volte hanno fatto manutenzione nelle loro proprietà. Mi sembra che a Civiglio risieda da sempre un noto esponente politico comasco già assessore in svariate giunte. Fatevi una domanda e datevi una risposta….
Solo in Italia si può isolare per giorni eo settimane una frazione perché cadono 4 alberi e scende un pochino di fango quando piove in un tratto di 10 metri!!!!
Assurdo che non si riapra la strada a senso unico alternato!!!
Allucinante. Poi si pretende di essere la 8 economia al mondo!!!
Rapinese si dimostra ogni giorno di più inadatto al ruolo che ricopre.
Ed allora i privati che hanno la sfortuna di essere proprietari di un bosco a fianco di una strada dovrebbero aver diritto ad una sorta di pedaggio da parte del comune o di chi passa dalla strada.
Comodo , caro barbetta rossa, sperperare milioni per ruderi come il Politeama per poi dire con i soliti rozzi modi che la tua amministrazione se ne lava le mani!