Protesta silenziosa, ma estremamente significativa, stasera nel corso della cerimonia di premiazione che ha chiuso la giornata dedicata allo sport che si è svolta al Teatro Sociale di Como. Sul palco, gli atleti più meritevoli delle diverse società sportive del territorio che si sono distinti non per risultati sportivi ma per impegno e fair-play.
Al momento di salire sul palco a ritirare il premio, infatti, la presidente della ASD Lario Scuola di Judo Laura Di Adamo e l’istruttore Paolo Piacenti hanno esposto due striscioni con la scritta “Niente premio” e “Vorremmo la palestra” per poi scendere in platea senza ritirare il riconoscimento dagli assessori Alberto Fontana e Chiara Bodero Maccabeo e dopo aver mostrato i cartelli anche alle altre personalità presenti tra cui il sindaco Alessandro Rapinese, il presidente del consiglio Fulvio Anzaldo e Carlalberto Ludi, direttore sportivo del Como 1907.
Ovviamente non è mancato l’imbarazzo tra i presenti vista la mossa decisamente inaspettata e clamorosa. Il video:
La protesta, nasce dalla decisione dell’amministrazione comunale di chiudere, a partire dal prossimo anno scolastico, la scuola “Corridoni” di via Sinigaglia la cui palestra è sede anche degli allenamenti della scuola di Judo, alla quale finora non è stata prospettata alcuna soluzione alternativa (qui decine di cronache sul tema). Come noto contro la decisione di chiudere l’istituto le famiglie hanno avviato un ricorso al Tar (sono sei in totale gli appelli ai giudici amministrativi dopo le decisioni del sindaco, per ora, quelli conclusi, hanno visto la vittoria dei vari comitati).
Curiosità, l’atleta che avrebbe dovuto essere premiato, e candidato dalla società, è parte integrante della protesta poiché non esiste: si chiama Filippo Correttore ed è stato inventato a tavolino e anche a mo’ di beffa per richiamare il nome della scuola Corridoni e invitare l’amministrazione a correggere il tiro sulla decisione.
Ecco l’intervista a Di Adamo e Piacenti:
In serata poi è arrivato un comunicato stampa della società. Lo riportiamo integralmente:
Sabato 29 novembre, nella splendida cornice del Teatro Sociale di Como, va in scena la Festa dello Sport, annuale appuntamento indetto dal Comune per celebrare gli atleti under 14 comaschi più meritevoli per impegno, volontà e passione.
Per la prima volta a salire sul palco sarà Filippo Correttore. Non è un ragazzo in carne ed ossa ma uno spirito. Lo spirito dello sport e del fairplay di questo evento. Anziché ritirare il premio, si rende portavoce di un messaggio tanto semplice quanto forte:
“Grazie Ma -niente premio- vorremmo la Palestra”.
A rappresentare la Lario scuola di judo è infatti Filippo Correttore, un ragazzo che non esiste fisicamente ma racchiude molte delle qualità dei giovani judoka del sodalizio, dei loro genitori e dei tecnici. Rappresenta la nostra comunità.
La presentazione di Filippo recitava: “Protagonista solare e volenteroso, partecipa con entusiasmo alle attività proposte collaborando attivamente coi compagni. Sempre leale nel confronto sportivo, non si tira indietro di fronte alle difficoltà. Si impegna. Ha ottimi margini di miglioramento.” Inizialmente si sarebbe chiamato Filippo Corridori ma sarebbe stato troppo simile a Filippo Corridoni a cui è intitolata la scuola nella quale si allena la Lario scuola di judo e il cui destino al momento è segnato da una discutibile delibera comunale. Da qui il cambio in “Correttore” affinché si corregga la prospettiva che incombe sulla scuola di Via Sinigaglia (magari acciaccata ma viva e funzionante).
Chiudendo la scuola Corridoni, con essa, di fatto chiuderebbe l’unica sede allenamenti della Lario scuola di judo. Dopo 20 anni di impegno, con, negli anni, tanti ragazzi e famiglie coinvolti, con risultati di pregio (corrispondenti alla serie A del calcio per intenderci), non ci viene offerta nessuna alternativa. Ci vogliono far chiudere?, far morire senza nemmeno una telefonata, la proposta di una sede alternativa?. E se in questo evento si vogliono premiare impegno, passione e fairplay non potevamo fare altro…
Proprio Filippo Correttore, affiancato dai suoi insegnanti tecnici Laura Di Adamo e Paolo Piacenti e col sostegno dei suoi compagni di allenamento, si rende portavoce del messaggio: “Grazie Ma -niente premio- vorremmo la Palestra”; sottointeso “non mi interessa il premio oggi se domani mi viene tolto il posto in cui mi alleno! (e non si concerta neppure una eventuale soluzione alternativa”).
Filippo ha infatti l’ardire di vedere la sua palestra, la Lario scuola di judo, vivere e addirittura prosperare, ben oltre i 20 anni di intensa attività realizzata sul territorio. Tra questa, da segnalare, solo ultima in termini cronologici, è la attiva collaborazione nel progetto Fair Play indetto dal Teatro Sociale col sostegno di Coni, Comune di Como e altri autorevoli partner. La tappa indoor del progetto svolto nella stessa giornata di sabato 29 novembre ha visto le sale del Teatro animate da svariate discipline sportive afferenti a diverse aree. Con orgoglio Filippo ha constatato che nella stupenda Sala Zodiaco, a rappresentare le “arti marziali”, è stata selezionate proprio la sua palestra, la Lario scuola di judo di Como assieme al Mon Club di Appiano Gentile per il judo e il Cao Cantù per il karate.
Dallo stupore del Teatro, dall’orgoglio di una premiazione, alla triste prospettiva della propria palestra, i sentimenti sono forti e contrastanti (il mood è condiviso coi compagni; si veda anche la lettera di un judoka compagno di allenamento), ma vogliamo credere che per aspera ad astra!