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Museo del Razionalismo alla Casa del Fascio, la svolta. Borghi: “Ok ai fondi. Si farà e non costerà al Comune”

Si fa più vicina la prospettiva di una trasformazione della Casa del Fascio di Como in Museo nazionale del Razionalismo. Ad annunciare un nuovo passo in questa direzione è stato ieri sera il deputato e consigliere comunale a Como, Claudio Borghi (Lega).

Prendendo la parola in sede di comunicazioni preliminari a Palazzo Cernezzi, Borghi ha confermato “la creazione del fondo, in legge di bilancio (approvata a dicembre e in vigore dal 1° gennaio, ndr), per la realizzazione del museo nella Casa del Fascio di Terragni. Ci ho messo quattro anni ma alla fine un progetto che la città aspettava da sempre si realizzerà”. Tutto origina dall’ok che era già arrivato a dicembre alla Commissione Bilancio del Senato all’istituzione del fondo, pari a un milione di euro, per realizzare il polo museale su astrattismo storico e razionalismo architettonico di Como all’interno del capolavoro di Terragni, oggi sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza. Con Borghi, a sostenere la causa l’altra parlamentare comasca della Lega, Erica Rivolta.

“Le problematiche relative a un eventuale passaggio di proprietà dell’immobile sarebbero state soverchianti, come abbiamo visto in questi anni, ma così facendo si ottengono due risultati – ha poi spiegato ancora – L’immobile con tutta la sua storia, con il suo pregio e con il suo richiamo turistico di livello mondiale diventerà fruibile per i cittadini di Como; e questo accadrà senza essere un peso per il Comune dal punto di vista finanziario poiché le spese e il relativo fondo saranno del Ministero per i Beni culturali”.

“E’ già stato stanziato mezzo milione di euro, a decorrere, quindi ogni anno, sempre nella stessa voce di bilancio, per realizzare una transizione confortevole per la Guardia di Finanza che ha tenuto meravigliosamente l’immobile e per aiutare a trovare un’altra collocazione. Inoltre rimane aperta la possibilità per il Comune e per la Regione di espandere il polo museale utilizzando gli uffici contigui dell’ex Uli. E’ un’opportunità grandissima per un’operazione di livello a cui la città lavora da 20 anni senza essere riuscita a trovare la quadra. Ora spero che tutto si possa realizzare al meglio”.

In parallelo, peraltro, un’altra leva per la chiusura del cerchio sarà lo stanziamento generale per l’ammodernamento e gli spostamenti delle caserme italiane della Guardia di finanza: cento milioni di euro spalmati su tre anni che non riguardano soltanto Como, ovviamente, ma certamente sembrano “perfetti” per la trasformazione della Casa del Fascio lariana.

Ora, dunque, servirà realizzare il progetto. Poi, la seconda vita del capolavoro di Giuseppe Terragni, potrebbe iniziare sul serio.

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2 Commenti

  1. Lo finanzia lui con le lire? lo spargere notizie di delibere nell’ambito della legge finanziaria non presuppone il loro realizzo. Ha definito dove si sposta la G.d.F.? Parole Parole ad almeno 3 anni + gli anni per i decreti esecutivi e nel 2030 ne parleremo ancora. Tutto a favore del “Nulla” che farà piangere tutta Como per il prossimo decennio come promesso.

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