E’ un’amarissima realtà quella che ha certificato l’assessore alla Cultura Enrico Colombo su Torre Pantera, potenziale gioiello in una piazza ricchissima di storia e cultura in pieno centro ma allo stato nulla più che “una scatola vuota”.

“Permettetemi una frecciatina – ha detto Colombo – Non voglio fare polemica ma l’intervento su Torre Pantera è partito con il sindaco Bruni nel 2011 con un progetto di consolidamento, cioè né di restauro né di ristrutturazione”.

Poi la fotografia impietosa: “Torre Pantera oggi è una scatola vuota – ha sottolineato l’assessore – non ha né impianti, né servizi igienici né scarichi. Il progetto portato avanti non ha tenuto conto della gestione futura, tanto che nemmeno è stata fatta la conversione d’uso. Prima era impiegata con una gestione ibrida e oggi non è assolutamente polo culturale”.

“Progetti io ne ho visti tanti, molti anche entusiasmanti ma tutti con lo stesso difetto: non hanno un piano di gestione alla base – ha rimarcato Colombo – L’amministrazione non si lancerà mai in nuove progettazioni se alla base non ci sarà un solido piano di gestione. Pertanto il primo passo ora è decidere quale sarà il suo futuro considerando anche che Torre Pantera è l’ultimo pezzo del puzzle in una piazza che lega tra loro la Como medievale, quella razionalista, la città del ‘700 e quella di domani. Ma al momento Torre Pantera non rientra nei piani fino al 2025”.

Un accenno – che è soprattutto una conferma di quanto già dichiarato dall’assessore Maurizio Ciabattoni poche settimane fa – sull’Asilo Sant’Elia, capolavoro razionalista di Giuseppe Terragni finito in un cantiere maledetto: “Per l’asilo Sant’Elia ci prendiamo tutto il 2023, poi nel 2024 tornerà come asilo”, ha concluso Colombo.