Il confronto tra il mondo del lavoro nel 2021 rispetto all’anno precedente, fotografato dall’Istat, evidenzia una situazione negativa contraddistinta dalla pandemia. Ecco allora che nel paragone tra i due periodi emerge come il comparto del commercio/servizi/ristorazione a Como abbia fatto registrare una perdita di 4.995 unità. Cifra elevata che sconta i necessari divieti imposti dalla battaglia al virus. Ecco allora che i disoccupati a Como nel 2021 sono stati 20.312 e sono aumentati di 5.352 unità rispetto al 2020 e il tasso di disoccupazione è stato del 7,50%, con un incremento del 1,91% rispetto all’anno precedente (8,80 quello femminile mentre quello maschile è stato del 6,44%). Per contro gli occupati medi a Como sono stati 250.910 e sono diminuiti di 2.361 unità rispetto all’anno prima. Il peggioramento della situazione occupazionale nell’anno 2021 rispetto al 2020 è spiegabile anche per la fine del divieto dei licenziamenti. Infine le non forze lavoro a Como nel 2021 sono state 110.625 e sono diminuite di 8.382 unità rispetto al 2020.
“Purtroppo, i dati raccontano una situazione economica difficile. L’inizio del 2022 ci restituiva una speranza con la fine dell’emergenza sanitaria, ma è arrivata la drammatica guerra tra Russia e Ucraina, che oltre al dolore e sofferenza, ci lascia una pesante situazione economica a livello globale. In questo contesto bisogna continuare con le politiche economiche emergenziali messe in campo durante la Pandemia ed è necessario che i soggetti istituzionali si mobilitino per dare concretezza agli obbiettivi dei progetti del PNRR. La mobilitazione delle risorse messe in campo possono essere un volano per l’occupazione”, questo il commento di Salvatore Monteduro, segretario generale Cst Uil del Lario nell’analizzare le cifre.
Un commento
Provate a farvi un giro a Como chiedendo a negozi, bar, ristoranti, imprese edili, artigiani….se stanno cercando manodopera e…miracolosamente tutti vi diranno che sono alla ricerca di personale……