RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Como, 7 maestre: “Chiudere la scuola demolisce un’intera identità pedagogico-didattica”

Dopo quella delle 7 maestre della Scuola dell’Infanzia di Salita Cappuccini, altre 7 maestre hanno diffuso tramite il Comitato Como a misura di famiglia una lettera totalmente contraria rispetto alle chiusure delle scuole annunciate, e anzi in parte già ufficializzate, dal sindaco Alessandro Rapinese e dall’assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto. Pubblichiamo di seguito in forma integrale il documento, che rappresenta la voce del corpo docente della Scuola dell’Infanzia Raschi.

Tante voci si sono unite e si sono esposte nel raccontare e spiegare cosa comporta la scelta dell’amministrazione comunale di chiudere alcune scuole. Noi insegnanti dell’Infanzia Raschi abbiamo appreso dal giornale del 16 ottobre che la giunta comunale ha approvato una delibera che decreta la chiusura della Scuola dell’Infanzia “Carluccio” e della Primaria “Sauro” facenti parte dell’Istituto Comprensivo Como Borgovico e vogliamo esprimere il nostro parere a riguardo.

Sono mesi che ascoltiamo, assistiamo e prendiamo atto delle decisioni che l’amministrazione comunale di Como sta assumendo in merito al tema dell’educazione e dell’istruzione: chiusura e accorpamento dei nidi, chiusura o accorpamento di alcune scuole. Abbiamo deciso di chiarire il nostro punto di vista poiché la chiusura della Scuola dell’Infanzia “Carluccio” ci coinvolge direttamente.

Chiudere la Scuola dell’Infanzia “Carluccio” ha come conseguenza la demolizione dell’identità pedagogico-didattica di tutte le scuole dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo Como Borgovico. Ci teniamo a illustrare le motivazioni di questa nostra affermazione.

Nel corso di alcuni anni il corpo docente della Scuola dell’Infanzia Raschi ha costruito con professionalità, impegno, passione e dedizione al proprio lavoro un ambiente educativo basato sul confronto schietto e diretto, la collaborazione, il dialogo. Questo impegnativo lavoro ci ha portato alla condivisione di linee comuni per poter offrire ai bambini della nostra scuola un percorso formativo significativo basato su valori pedagogici.

Abbiamo costruito con i genitori una collaborazione partecipata, propositiva e positiva. Ci sono state molte occasioni di incontro con le famiglie, anche oltre l’orario scolastico e di servizio. Abbiamo proposto iniziative legate al nostro progetto educativo che sono diventati appuntamenti irrinunciabili e che identificano e qualificano la Scuola dell’Infanzia Raschi, che ci rappresenta e che sentiamo per questo “nostra”.

I principi su cui si impianta il nostro progetto educativo sono strettamente connessi alla continuità didattica. La continuità didattica in senso proprio è un modo di concepire la scuola come un luogo in cui i bambini si relazionano con gli insegnanti di riferimento che li conoscono, che entrano in relazione con loro e con le loro famiglie e con i quali costituiscono un percorso di crescita condiviso per tutta la durata del tempo di permanenza nella scuola.

Siamo coscienti che talvolta subentrano nuove insegnanti o si inseriscono per motivi differenti figure di supplenti, ma il nostro team è un gruppo stabile e per questo è riuscito ad accogliere e integrare il personale educativo che nel corso degli anni ha lavorato in modo “transitorio” nella nostra scuola.

La chiusura della Scuola dell’Infanzia Carluccio provocherà un effetto negativo sulla nostra scuola: la graduatoria del personale docente è di Istituto e non di singolo plesso. Per questo motivo molti insegnanti della Scuola Raschi rischieranno di disperdersi in altri istituti causando la perdita della “storia” e del progetto pedagogico-didattico costruito nel tempo, che costituisce il “valore” e l’identità della nostra scuola.

Maria Grazia Bozzi
Ilaria De Ceglie
Sara Marelli
Paola Bodero Maccabeo
Antonella Palermo
Paola Mittaridonna
Rosa Seravalle

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. Sembra sempre di più che a Como ci fosse proprio il Diavolo in persona ad agire. Altrimenti non ci si riesce a spiegare certe decisioni che hanno dell’assurdo più totale.

  2. Il sindaco si occupa di immobili, perché è l’unica esperienza di lavoro degna di nota nel suo ridicolo CV (ridicolo perché scritto in tono tragi-comico).
    I danni irreparabili che sta causando sono incredibili.
    Mi auguro che il TAR dia nuovamente torto a questo personaggio negativo circondato da persone senza alcuna dignità che avvallano qualsiasi decisione senza fiatare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo