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Como centro, dopo 62 anni chiude lo storico negozio di orologi e gioielli: “Malinconia ma quanti bei ricordi”

Nelle vetrine brillano ancora gli ultimi riflessi d’oro e d’argento, ma il tempo, ironia della sorte, sembra ormai giunto al termine per lo storico negozio di orologi e oreficeria della famiglia Bizzanelli. Tutto è cominciato nel 1963 con un locale in via Pretorio, poi spostato poco più in là, in via Pantero Pantera, uno scrigno di artigianato e tradizione comasca che ha accompagnato generazioni di clienti tra gioielli, regali importanti e riparazioni delicate.

Oggi, dopo oltre 60 anni, la seconda generazione della famiglia al timone ha deciso di abbassare la serranda di Bizzanelli Oro. “Siamo molto tristi ma è tempo di nuovi inizi – ha spiegato il titolare, Bizzanelli Michele – Siamo in attività in questo negozio dal 1992 e prima ancora aveva iniziato mio padre nel ’60. Siamo qua da due generazioni ma la terza non ha voluto continuare, forse è meglio così. Il lavoro è cambiato molto, sfortunatamente in peggio, è diventato molto impegnativo. Prima eravamo più liberi ora facciamo sessanta, settanta ore a settimana e lavoriamo anche nel weekend. La gente è molta meno ed è più difficile vendere”.

Nonostante il mestiere si sia fatto impegnativo non mancano le soddisfazioni: “È rincuorante vedere tanti nostri clienti affezionati che entrano disperati e ci chiedono se sta succedendo veramente. Ora mi viene la malinconia pensare a tutte le persone che ho conosciuto in questi anni e che dovrò salutare presto”.

In attività c’è anche la madre, Floriana Fusini, che ha aiutato due generazioni di Bizzanelli nella gestione del negozio, prima il coniuge ed ora il figlio. “Mio marito era orafo, ha aperto il negozio e abbiamo lavorato insieme per quarant’anni. Poi ho iniziato a lavorare con Michele. I due negozi sono un po’ diversi, siamo partiti puntando più sulla gioielleria mentre oggi ci occupiamo anche di orologi. È stato un cambiamento dettato dalle mode e dal mercato, sono cambiate tante cose: il gusto e anche le persone. Quello che mi piace è che si tratta di un lavoro molto creativo, non ti annoia mai”.

Un addio che sa di cambiamento, ma non di abbandono. Michele, infatti, ha già pronto un piano per il futuro: “Io non mi fermo qui, lavorerò ancora. Ho un’altra attività ma non voglio svelare ancora niente. Abbiamo già degli acquirenti pronti a prendere le redini del negozio, con un nuovo business di un altro settore. Queste mura non rimarranno vuote a lungo”.

Il negozio era più di un semplice punto vendita: era parte integrante del tessuto cittadino, custode di racconti familiari e memorie preziose. “In quel laboratorio sono passati pezzi di storia comasca. Abbiamo fatto l’anello di Anna Oxa che ha indossato quando ha vinto Sanremo. Il suo fidanzato ci ha commissionato uno zaffiro bellissimo con un importante contorno di diamanti”, ha spiegato con un po’ di malinconia Michele.

La chiusura di un’attività storica è sempre una piccola ferita nel cuore della città, ma Como ha imparato a trasformare la memoria in nuova linfa. E chissà quali nuove sorprese aspettano questo locale, carico di storia e significato.

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