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Como, addio alle key box delle case vacanza sparse impunemente per la città. La circolare: “Check in sempre di persona”

Addio key box. Sgraditissime per molti negli ultimi anni, con l’esplosione turistica e delle case vacanza, hanno letteralmente invaso il centro storico di Como scatenando ciclicamente proteste (come in questo caso) o arrivando addirittura ad essere utilizzate per lo spaccio di cocaina. Le scatolette sono utilizzate ovviamente per il deposito chiavi degli appartamenti in affitto evitando così il check in. Ebbene fine dei giochi, il check in da remoto è vietato come ha chiarito una recente circolare (la pubblichiamo integralmente in fondo all’articolo) del dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno inviata a tutte le Prefetture del Paese.

E’ un’indicazione che coinvolge ogni tipo di struttura ricettiva ma, evidentemente, saranno le case vacanza le più coinvolte dato che tipicamente si fanno spedire i documenti in forma digitale e poi forniscono i codici delle key box. La disposizione è del 18 novembre e prevede l’immediata applicabilità poiché le procedure di identificazione a distanza, viene evidenziato, non rispondono alle modalità previste dalla legge quindi si impone maggiore rigore. La questione è in definitiva semplice: se le chiavi non vengono consegnate a mano è possibile che nell’appartamento entri una persona diversa, o più persone diverse, da quanto dichiarato. Dovendo poi registrare per legge il cliente sul Portale Alloggiati della questura si rischierebbe di non fornire dati reali. Così, spiega il documento, la polizia non conoscerebbe la reale identità dell’occupante creando un potenziale pericolo per la sicurezza sociale. Nel documento si precisa anche come la decisione sia stata presa in vista dei vari appuntamenti internazionali che si svolgeranno in Italia a partire dal Giubileo.

Le key box non sono espressamente vietate ma di fatto vengono rese comunque inutili dalla circolare che, come spiegato, impone l’obbligo di verificare l’identità degli ospiti in presenza. Alle questure è dato il compito di verificare che le procedure siano rispettate. Ecco il documento completo:

circolare---identificazione-delle-persone-ospitate-presso-strutture-ricettive
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