Il campeggio No Stress di via Cecilio è ormai davvero a poche ore dalla chiusura: domenica mattina 7 gennaio si chiuderanno definitivamente i cancelli della struttura, con almeno 3-4 persone che a brevissimo resteranno senza casa. Il messaggio inviato dai gestori alla quindicina di abitanti ancora presenti nella struttura (dei quali fortunatamente una buona parte ha trovato sistemazioni alternative) è stato chiarissimo: entro le 8 di domenica mattina 7 gennaio tutti dovranno essere fuori e i cancelli saranno chiusi per non riaprirsi.
Nei giorni scorsi il sindaco di Como Alessandro Rapinese aveva dichiarato che “l’area comunale è stata completamente liberata e ripulita, ora l’amministrazione sta valutando diverse opzioni per riqualificare la zona”. Il riferimento però era unicamente alla porzione di territorio comunale, che poco c’entra con la superficie del campeggio dove ancora vivono alcune persone che non hanno ancora trovato un tetto alternativo. Su questo punto specifico, Fabio Rossi, uno degli ospiti storici che fortunatamente ha trovato casa, è durissimo: “Ho sentito dire dal signor sindaco che è orgoglioso che ‘finalmente pulizia è fatta’ al campeggio, frasi che assomigliano fin troppo a quelle che si dicevano un secolo fa considerando che si sta parlando di persone deboli che tra poche ore si troveranno, se va bene, a dormire in macchina”.
“Sicuramente – aggiunge Fabio Rossi – la situazione è legata anche alla gestione ma l’amministrazione comunale se ne è lavata le mani lasciando persone letteralmente in mezzo alla strada solamente per l’unica colpa di non essere residenti a Como. Come essere umano, non come sindaco, io mi vergognerei. Peraltro, lo stiamo ancora aspettando dopo la promesse del febbraio scorso di venire qui in via Cecilio”.
Anche il Pd era intervenuto con una nota sulla questione: “Il sindaco Rapinese ha annunciato trionfante di aver ‘risolto la questione’ del campeggio di via Cecilio, dopo aver ‘completamente liberato e ripulito’ l’area comunale. Dichiarazioni che fanno sorridere amaramente, sia per la considerazione che il primo cittadino ha sempre avuto della questione, ovvero un problema da risolvere sgomberando e ripulendo, senza pensare minimamente alle persone presenti nel campeggio, sia per la capacità di dare, ancora una volta, un quadro della situazione vero solo per metà” avevano dichiarato i consiglieri comunali del PD Patrizia Lissi e Stefano Legnani.
“Nella propria dichiarazione, il sindaco fa credere di aver risolto il problema delle persone alloggiate nel campeggio, ma così non è. A essere liberata e ripulita è stata solamente una parte di campeggio. Sono ancora ospitate, infatti, singole persone e famiglie che spesso, pur avendo un lavoro, nella maggior parte dei casi a tempo determinato, non hanno trovato nessuno disposto a offrirgli un contratto di affitto – continuava la nota – E proprio a loro, l’Amministrazione non si è preoccupata di trovare una sistemazione alternativa. Considerato che a breve i bungalow dovranno essere liberati, anche per l’interruzione delle utenze, sono diverse le persone che rischiano di trovarsi in strada, nonostante lavorino per pagare regolarmente l’affitto al camping. E’ triste pensare che nonostante l’impegno e la mobilitazione di tanti volontari e delle stesse famiglie per trovare un’alternativa, a oggi, ci siano persone che non sanno ancora dove dormiranno nelle prossime notti”.
4 Commenti
lo sceriffo di ferro colpisce ancora ( i deboli) COLT 45
Che tempismo Rapman! Hanno appena previsto l’ arrivo di aria polare
Ci sono tanti campi rom in Italia ognuno può vivere come vuole basta Ke paga doveri e tasse
Spera di non trovarti mai nelle condizioni di queste povere persone. Si può essere fortunati ma anche sfortunati nella vita… Ma come farà il sindaco a dormire la notte e non avere pietà ? Sarò io sbagliato… scusatemi, Sono senza parole!