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Como, altro aperitivo-assembramento: maxi intervento di polizia e vigili. Negretti: “Collaborazione o pugno di ferro”

Nuovo massiccio intervento di polizia e polizia locale in centro Como per una segnalazione di assembramenti nell’ora dell’aperitivo. Questa volta, la zona calda (troppo) è l’area di piazza Pinchetti e le vie adiacenti dove sono presenti diversi locali. Attorno alle 20, dopo segnalazione giunta in Questura, sono arrivate due pattuglie della polizia e altrettante della polizia locale.

Evidente l’eccessivo affollamento anche se, come accaduto lunedì in piazza Volta, non risultano essere state comminate sanzioni anche per l’immediata dispersione dei gruppi troppo numerosi. Un segno di collaborazione delle forze dell’ordine che però non potrà durare in eterno.

La conferma arriva anche dall’assessore alla Polizia locale di Palazzo Cernezzi, Elena Negretti. “Come dimostrano gli ultimi casi, la volontà di collaborare con i titolari degli esercizi, anche alla luce delle evidenti difficoltà che tutti hanno dovuto sopportare finora, è evidente – spiega Negretti – Ma deve essere chiarissima una cosa: una volta si può chiedere l’immediato rispetto delle norme, una seconda forse anche. La terza assolutamente no, arriveranno le sanzioni che prevede la legge”.

“Nessuno vuole instaurare uno Stato di polizia, lo stiamo dimostrando a tutti i livelli – conclude l’assessore – Ma se qualcuno intende approfittarne o andare avanti a non rispettare le leggi, poi si passerà direttamente alle multe e a ciò che ne consegue. Il mio è un appello, ai titolari degli esercizi e ai clienti: collaboriamo, rispettiamo le norme per tutelare ognuno di noi e gli altri. Facciamolo per il bene dell’intera collettività. Ma senza senso di responsabilità non esisterà più alcuna possibilità di mediazione”.

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4 Commenti

  1. Concordo con Gioele, conosco persone che lavorano nelle rsa e che sono contagiate: io non rischio e, cari esercenti meno egoismo, allontanate le persone in eccesso e non distanziate, sennò aprite a gennaio o non aprite più!

  2. Da un lato li prenderei a pedate, dall’altro li invidio. Con tutto quello che è successo, c’è gente che non teme di essere contagiata o di contagiare. Se ne frega. Beati loro.
    Alcuni miei conoscenti, anche abbastanza giovani, sono deceduti; conosco gente che nonostante sia guarita da un mese, sta combattendo contro i postumi della malattia. Insomma, non mi vergogno a dirlo, ogni volta che penso ai colpiti dal Covid, ho una fottuta paura di ammalarmi e di contagiare i miei cari e quelli con cui entro in contatto.
    E’ soprattutto per questo motivo che benedico lo smartworking e che, quando esco, non mi avvicino a nessuno (altro che un metro!) e non tolgo mai la mascherina. Mi spiace per gli esercenti ma il prossimo caffè al bar, se va bene, lo prenderò l’anno prossimo…….e chi se ne frega, questa volta, mi spiace, lo dico io!

  3. In nordamerica hanno coniato un termine che identifica perfettamente questa gente che non rispetta le regole e gli altri : COVIDIOTS
    W i dehors, w i tavolini !
    Avanti così……e torneremo indietro cari esarcenti.

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