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Como, autisti aggrediti. Testimonianza da brividi: “Basta uno sguardo per far esplodere rabbia e insulti. Il Covid ha cambiato in peggio le persone”

“Quando prendi servizio sei già teso. Non sappiamo infatti più cosa aspettarci da chi sale a bordo. A volte basta anche solo uno sguardo per far scatenare le persone”. A parlare è un conducente dei bus di Asf (cui naturalmente abbiamo garantito l’anonimato) che racconta come è cambiato, in peggio, il lavoro e quali i rischi, sempre più alti, nel mettersi alla guida dei mezzi. I fatti recenti con le ripetute aggressioni denunciate dai sindacati (qui i fatti recenti) e l’invito del Prefetto all’azienda affinché avvii un dialogo con i rappresentanti dei lavoratori sul tema sicurezza sono la spia di un problema che sta emergendo sempre di più (qui gli ultimi sviluppi).

“La situazione è peggiorata con il Covid, questo è un dato di fatto incontrovertibile. Anche in passato capitava di  trovare delle persone che magari non volevano far vedere il biglietto o degli individui alterati che era difficile e pericoloso contenere – racconta l’autista che preferisce rimanere anonimo-  Ma negli ultimi anni la tensione è diventata palpabile e in pochi secondi anche solo per una parola mal detta o mal interpretata – anche solo per la mascherina sul volto – fa scattare la rabbia delle persone. I motivi che stanno dietro a questa tensione non li conosco ma è innegabile che noi siamo sempre in prima linea. Molte volte mi è capitato di trovarmi alla guida con a bordo un individuo alterato o agitato. Sono momenti di massima tensione. La speranza è che scenda, che non infastidisca gli altri passeggeri e che intervengano le forze dell’ordine”. E proprio su questo fronte propone un‘idea. “Magari si potrebbe pensare di creare dei posti fissi in città dove noi autisti sappiamo essere presenti dei rappresentanti delle forze dell’ordine così da proseguire con la corsa del bus fino a questi presidi e poi aprire le porte per farli intervenire”, prosegue il racconto.

Ma è soprattutto da quando “dobbiamo convivere con il Covid che la situazione è peggiorata. L’utenza è cambiata. Le persone son tutte molto più nervose, tese, preoccupate. Questo lungo periodo di emergenza ha influito molto sul carattere degli individui. Basta nulla per far scattare l’ira. Basta un gesto semplice come chiedere il green pass o il biglietto e non sai mai quale potrà essere la reazione. A volte per nulla scoppiano, iniziano a insultare e si cerca di non far trascendere la situazione. Ci sono colleghi che magari intervengono in prima persona altri si trattengono. Ma i rischi sono aumentati molto. E anche noi dobbiamo pensare alla nostra incolumità”. E pensando ai possibili rimedi “quello a mio parere più efficace rimane incrementare la vigilanza. La presenza sui mezzi di controllori. Inoltre qualche anno fa venne fatto un esperimento, per un breve periodo, con delle guardie giurate che salivano sui mezzi per dei tratti. E funzionò. La situazione era più calma. Le telecamere anche potrebbero aiutare ma servirebbero più come deterrente per una fascia di soggetti, quelli più esagitati non si fermerebbero di certo”. Il racconto si conclude purtroppo con un ultimo pensiero. “Molti di noi ormai provano una brutta sensazione quando iniziano il turno, magari in ore serali, magari su percorsi non proprio molto frequentati. Non sappiamo più cosa aspettarci. Ormai anche persone “normali” per nulla scattano”.

 

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