E’ morto Gianni Clerici, notissimo scrittore e giornalista, firma di Repubblica. Comasco, si è spento nella sua casa di Bellagio, avrebbe compiuto 92 anni a luglio
E’ stato considerato unanimemente uno dei maggiori esperti di tennis al mondo. Spiega Wikipedia:
Tanto che per il numero e la qualità delle sue pubblicazioni è stato inserito nel 2006 nella International Tennis Hall of Fame, secondo italiano presente dopo Nicola Pietrangeli (insignito del riconoscimento nel 1986. Come tennista Nel corso della sua attività tennistica, ha vinto due titoli nazionali juniores di doppio con Fausto Gardini (1947 e 1948) e sempre da juniores ha raggiunto la finale del singolare nel 1950. Sempre nel 1950 ha conquistato la “Coppa de Galea” a Vichy, bissando tale successo nel 1952 al “Monte Carlo New Eve Tournament”. Come singolarista ha partecipato ai tornei di Wimbledon (1953) e Roland Garros (1954), fermandosi sempre al primo turno.
Come giornalista ha scritto più di 6.000 articoli sportivi ed è stato uno dei commentatori tecnici italiani più importanti, al fianco di Rino Tommasi. Nel 2002 lo stile delle loro telecronache è stato messo in risalto anche dal settimanale americano “TIME” in un articolo dal titolo Tennis, Italian Style[2]. Nel 1987 ha vinto il “Premio Vallecorsi” come miglior giornalista italiano dell’anno, e nel 1992 il premio “Penna d’Oro” come miglior editorialista italiano. Attualmente scrive per il quotidiano la Repubblica. Durante l’edizione di Wimbledon 2011, la storica coppia Tommasi-Clerici viene sciolta dalla decisione di Sky di far commentare le partite del major inglese dagli studi di Milano e non più “dal posto” a Londra. Clerici ha comunque continuato a scrivere per La Repubblica durante il corso del torneo.
Nel 2010 è uscita la sua biografia autorizzata, scritta da Veronica Lavenia e Piero Pardini, edita da Le Lettere Firenze Il cantastorie instancabile – Gianni Clerici lo scrittore, il poeta il giornalista, mentre nel 2015 ha pubblicato la “bio-eterografia” Quello del tennis. Storia della mia vita e di uomini più noti di me.
Un commento
Un grande se ne va, era un piacere sentirlo