I prezzi dei carburanti, in tutta Italia ma anche (se non specialmente) in provincia di Como, stanno letteralmente volando: in alcuni casi, sul territorio, è già stata sfondata abbondantemente la quota dei 2 euro al litro sia per la Verde che per il gasolio (in alcuni casi si sfiorano i 2,20 euro al litro). E le associazioni dei consumatori si muovono, almeno come possono: segnalando l’impatto devastante di questa situazione e chiedendo un intervento di Roma.
Ieri, qui, avevamo dato una sorta di mappa delle cosiddetta “pompe bianche” sul Lario, ma la situazione a livello nazionale è esplosiva.
“La benzina in modalità self service arrivando a 1.953 euro al litro ha raggiunto un record storico assoluto – denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sulla base dello studio condotto sui dati settimanali e mensili del ministero della Transizione Ecologica – Mai si era raggiunto un prezzo così elevato dall’inizio delle serie iniziate nel gennaio 1996. Insomma, non era mai era stata così cara visto che all’epoca un litro costava appena 90 cent, 0,904 euro per la precisione”.
“Battuto il precedente primato ottenuto il 10 settembre 2012 quando si impennò fino a 1,890 euro – prosegue Dona – Se i rialzi dei mesi passati dipendevano dall’insufficiente rialzo della produzione di petrolio dei paesi Opec+, il balzo stratosferico di questa settimana è un’evidente speculazione di chi scommette cinicamente sul blocco delle importazioni dalla Russia, stop che per ora non c’è. Anche per il gasolio si tratta del valore più alto di sempre. Superato, infatti, con 1,829 euro al litro il passato record di 1,778 euro al litro, sempre del 10 settembre 2012”.
“Dall’inizio dell’anno, in poco più due mesi, un litro di benzina è rincarato di oltre 23 cent, +13,6%, pari a 11 euro e 68 cent per un pieno di 50 litri, 280 euro su base annua, un litro di gasolio è aumentato di oltre 24 cent, +15,4%, 12 euro e 20 cent a rifornimento, equivalenti a 293 euro annui” prosegue Dona.
“In un anno esatto, dalla rilevazione dell’8 marzo 2021, quando la benzina era pari a 1.550 euro al litro e il gasolio a 1.421 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 20 euro e 17 cent in più per la benzina e 20 e 41 per il gasolio, con un’impennata, rispettivamente, del 26% e del 28,7%. Una stangata, su base annua, pari a 484 euro per la benzina e 490 per il gasolio” aggiunge Dona.
“Il Governo continua il suo lungo letargo sul caro carburanti, facendo finta di niente, così da poter incassare in silenzio milioni aggiuntivi grazie all’Iva. Ma ora con la guerra in Ucraina o si sveglia e frena il decollo dei prezzi dovuto ai beni energetici o l’inflazione travolgerà le famiglie e il loro potere d’acquisto. Più aspetta e peggio è. Ora non basta più una riduzione delle accise di 20 cent per far scendere i prezzi a livelli normali, ne servono almeno trenta” conclude Dona.