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Como, ultima serranda per il mitico bar Mariett: 133 anni di caffè, aperitivi e politica

Un pezzo di cuore non è che lo puoi spostare e andare avanti come se niente fosse, lascerà sempre un vuoto un po’ malinconico (tanto malinconico) anche se continuerà a battere altrove.

E quel posto lì resterà sempre il suo, anche se magari arriverà qualcun altro a occuparlo.

Dopo 133 anni chiude il Mariett, ecco la notizia che in queste ore è calata come un macigno sui cuori dei tantissimi frequentatori del bar vista Cernezzi di via Vittorio Emanuele.

Perché il Mariett non è “solo un bar” è IL bar. Il tempio dell’aperitivo e della chiacchiera fuori dalla movida casinista delle piazze, a un passo da tutto ma abbastanza ai margini da permettere di osservare (e commentare) qualsiasi cosa succedesse tra le mura della città e del palazzo lì davanti.

E perderlo è perdere un po’ casa propria, un dolore di quelli veri per tutti gli amanti dell’aperitivo e delle chiacchiere ai suoi tavolini sempre troppo piccoli per farci stare piatti e bicchieri che si accumulavano.

Per i dipendenti del Comune che bevevano il caffè qui prima di andare in ufficio o si sedevano per la pausa pranzo.

E un colpo al cuore anche per noi della redazione di ComoZero, lasciatecelo dire, che ai tavolini del Mariett aspettavamo l’inizio del Consiglio comunale tra un assessore che si sedeva “giusto cinque minuti che poi devo andare” e un consigliere che si fermava a dare la notizia giusta.

Perché davanti a un prosecco e un moscow mule conditi dal più che leggendario buffet (ah, le mini cotolette del Mariett!) si abbassava la guardia e si diventava tutti più loquaci.

Dalla proprietà arriva solo una comunicazione: “Il contratto non è stato rinnovato”, che su due piedi lascia un po’ spiazzati.

Perché fa strano pensare che anche un pezzo di storia sia sottoposto, come tutti i comuni mortali, a faccende terrene come un contratto che scade. Eppure è così, è da domani sera il Mariett spegnerà le luci, staccherà la storica insegna e chiuderà.

Ma non ci lascerà orfani: “A gennaio riapriremo sempre in via Vittorio Emanuele, a poche centinaia di metri da qui, nei locali che sono stati del frequentatissimo Bac – spiega il meraviglioso Renzo, che da dieci anni è l’anima del Mariett dopo il passaggio di consegne dal mitico Tommy alla nuova gestione – non sappiamo ancora se continueremo a chiamarci Mariett ma l’anima resterà quella. Più che la fine di un’epoca è l’inizio di una bella sfida”.

Allora addio Mariett, anzi arrivederci a presto. Ti vogliamo bene, tanto.

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