E’ ufficiale il nuovo Codice di autoregolamentazione dei pubblici esercizi per i locali di Como. Il documento è stato approvato dalla giunta e sigilla una collaborazione diretta con Confcommercio.
L’obiettivo è duplice: in primis, far sì che vengano scrupolosamente seguite le normative anti Covid in vigore; e poi tentare di arginare alcuni eccessi registrati anche negli ultimi periodi (almeno pre-lockdown).
Di seguito, pubblichiamo tutte le indicazione del nuovo Codice.
CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEI CONTAGI DA COVID-19 E CONTRIBUTI ALL’EMERGENZA SANITARIA
• Essere dotati di un Protocollo Sicurezza Covid conforme alle disposizioni in essere e impegnarsi ad applicare quanto in esso contenuto;
• Informare, anche attraverso l’esposizione di cartellonistica appropriata, la propria clientela delle regole e dei provvedimenti in vigore per la lotta alla diffusione del coronavirus;
• Invitare i propri clienti all’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale e al mantenimento delle distanze di sicurezza in tutte quelle situazioni previste dalle norme in vigore;
• Evitare che i propri clienti si assembrino sull’area di suolo pubblico in concessione al Pubblico Esercizio;
• Allertare tempestivamente le forze di polizia o la polizia locale in caso di violazione delle norme in materia.
CONTRASTO DELL’ALCOLISMO E DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI
• Rifiutare di somministrare bevande alcoliche a minori di anni 18 e a persone in stato di ebbrezza ovvero in condizioni di manifesta alterazione psicofisica. L’esercente si impegna a esporre in modo visibile il cartello relativo, realizzato e fornito da Confcommercio Como.
• Partecipare e sostenere le iniziative di sensibilizzazione contro l’abuso dell’alcol e l’uso delle sostanze stupefacenti organizzate o partecipate dall’Associazione Pubblici Esercizi di Confcommercio Como.
LOTTA AL DEGRADO AMBIENTALE E SOSTEGNO DELLA “VOCAZIONE TURISTICA” DELLA CITTA’
• Il titolare dell’esercizio ha la facoltà di somministrare bevande fino all’orario di chiusura comunicato al Comune, sia all’interno che all’esterno del locale nelle aree autorizzate e attrezzate.
• Il titolare si impegna a evidenziare segnalandolo al Comune fenomeni di imbrattamento di beni e immobili pubblici e privati che rappresentano un problema sia per i cittadini sia per i bilanci comunali.TUTELA DELLA QUIETE PUBBLICA
Il titolare dell’esercizio si impegna a:
• Sensibilizzare, soprattutto durante i fine settimana (nelle giornate di venerdì e sabato), gli avventori che stazionano all’esterno dell’esercizio, nelle aree autorizzate date in concessione, affinchè mantengano un contegno e un tono di voce idonei a non arrecare danno alla quiete pubblica. In particolare, potrà:
1. Impiegare personale addetto ai servizi di controllo di cui all’art. 3, comma 7 della legge 15 luglio 2009, n. 94, iscritto nell’apposito elenco prefettizio (comunque non obbligatorio).
2. Avvertire prontamente le forze dell’ordine, attraverso i numeri di emergenza, in caso di intemperanze che si risolvano in risse o provochino gravi disagi ai residenti.
3. Collaborare per evitare la cosiddetta “sosta selvaggia” sensibilizzando la clientela.
4. Invitare i clienti, che intendano stazionare all’esterno del locale dopo la chiusura dell’esercizio, a evitare atteggiamenti di disturbo della quiete pubblica e assicurarsi, anche con l’interventi di pulizia straordinaria, che alla chiusura del locale non siano rimasti contenitori, bottiglie o altro nell’area esterna data in concessione.
5. Disincentivare l’uso del vetro da asporto al fine di evitare la possibilità di rottura e di frammenti di vetro in giro, ed evitare durante la pulizia e lo smaltimento la rumorosità che il vetro quando movimentato può creare .
• Rispettare l’occupazione di suolo pubblico utilizzando solamente gli spazi ottenuti in concessione;
• Rispettare l’orario di apertura e chiusura del locale comunicato all’apposito ufficio dell’amministrazione comunale;
• Contenere i valori limiti di immissione di rumore nell’ambiente esterno proveniente dall’interno dell’esercizio e dalle aree esterne date in concessione, dall’insieme di tutte le sorgenti con particolare attenzione:
1. a abbassare la saracinesca dell’esercizio con le dovute cautele;
2. a utilizzare musica dal vivo o DJ garantendo che l’immissione di rumore non superi i limiti previsti dalla legge.
3. ad evitare che i rumori, la televisione e la musica di sottofondo siano motivo di disturbo ai residenti soprattutto dopo le ore 23.00;
4. a partecipare e sostenere le iniziative di sensibilizzazione a favore del rispetto della quiete pubblica organizzate dall’Associazione (Confcommercio, ndr).
2 Commenti
Per quanto riguarda la …citta’ a vocazione turistica…prima di tutto deve essere pulita,non con vari regali di animali con padroni deficenti,illuminata a dovere,buche stradali riparate a regola d’arte,messa a livello stradale di chiusini e tombini vari, che non ci sia pericolo a passeggiare di notte,e far sloggiare o mettere i vari clochard in un posto a loro adibito,poi potete dire di essere una citta’ a vocazione turistica.
Praticamente se non è una norma prevista dalla legge non serve a nulla!