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Como, da sabato passaggi a livello infiniti, durissima accusa di Braga: “Ferrovie Nord assicurò il contrario. Poi il dietrofront all’ultimo minuto”

Ieri il supervertice a Roma, di cui abbiamo dato conto subito dopo. Sul fronte dei passaggi a livello cittadini, fatalmente destinati, da sabato, a un drammatico allungamento dei tempi di chiusura non c’è, per ora, nulla da fare.

Maxi-vertice a Roma ma cadono le speranze: scatta il calvario dei passaggi a livello

L’incontro è stato fortemente caldeggiato anche dalla deputata Dem, Chiara Braga. Che oggi precisa: “Ieri a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è svolto l’incontro, che nelle scorse settimane ho promosso, per affrontare la questione dei passaggi a livello della città di Como i cui tempi di chiusura, a partire da sabato prossimo, saranno raddoppiati a causa dell’entrata in funzione del nuovo sistema per la sicurezza del trasporto ferroviario. Mi è sembrato doveroso nell’interesse della città sollecitare questo ulteriore confronto con tutti gli attori coinvolti e ringrazio il Ministero che si è subito fatto parte attiva, attraverso l’interessamento della Ministra De Micheli già nel mese di agosto e del Sottosegretario Margiotta, pur non avendo competenza diretta sulla materia”.

Braga ricorda come “la normativa che prevede l’obbligo dell’installazione del sistema di sicurezza su tutte le tratte ferroviarie risale al 2012 e che sull’obbligo vigila l’Agenzia per la sicurezza del trasporto ferroviario, che è un organismo indipendente. Il progetto e la sua realizzazione sono state effettuate da Ferrovie Nord trattandosi di una tratta regionale”.

“Purtroppo – aggiunge – non è stato possibile il rinvio dell’entrata in funzione del nuovo sistema di sicurezza ferroviaria; il progetto avviato nel 2018 da Ferrovie Nord vede infatti già l’installazione del sistema. Resta l’amarezza per il fatto che il progetto sviluppato da Ferrovie Nord non ha evidenziato per tempo nemmeno al Comune di Como l’enorme criticità di un allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello, tanto più alla luce della peculiarità della situazione viabilistica della città di Como in quel tratto urbano. Anzi, è la stessa società Ferrovie Nord ad aver assicurato al Comune di Como che l’adozione del nuovo sistema di sicurezza ferroviaria non avrebbe aumentato i tempi di chiusura dei passaggi a livello salvo poi comunicare, un mese e mezzo fa, il raddoppio dei minuti di attesa”.

“Dal Ministero e da parte mia ci sarà la massima attenzione a monitorare la situazione ed è stato sollecitato ogni intervento utile a garantire sicurezza e ridurre quanto possibile i disagi che certamente la città sarà costretta a subire”.

“Ora è quanto mai urgente capire se da parte di Regione Lombardia e Ferrovie Nord esiste un ragionamento o uno studio su soluzioni alternative all’attraversamento ferroviario all’interno della città e quali investimenti si intendono mettere in campo. Da parte mia – aggiunge la deputata dem – ho chiesto esplicitamente all’Assessore Terzi (che invito a visitare la città di Como per rendersi conto di qual è la situazione di quella tratta), di chiarire quali soluzioni la Regione pensa di sviluppare per Como che non può certo permettersi di vedere ridimensionati i propri collegamenti ferroviari”.

“Il sottosegretario Margiotta e i dirigenti del MIT – conclude la Braga – hanno confermato la piena disponibilità a confrontarsi con la Regione e l’Amministrazione cittadina per valutare ogni proposta dovesse maturare”.

EDIT (17.33) – INTERVENTO DEL DEPUTATO COMASCO 5STELLE, GIOVANNI CURRO’

Si è concluso in tarda serata a Roma l’incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per analizzare la situazione derivante dall’allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello in particolare nella tratta Como Borghi/Como Lago. 

Al vertice ha partecipato l’Onorevole Giovanni Currò, Vicepresidente della Commissione Finanze, insieme al Sottosegretario di Stato Sen. Marotta, l’Onorevole Braga, il Sindaco di Como, i rappresentanti di Ferrovie Nord e il Direttore dell’Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria, oltre a numerosi Dirigenti del Ministero. In collegamento da Milano era presente anche l’Assessore Regionale Claudia Terzi e il suo staff.

Il Sindaco di Como, sostenuto dai parlamentari presenti ha illustrato le delicate e gravi ricadute derivanti dal provvedimento, a cui hanno fatto seguito le considerazioni da parte del Sottosegretario Marotta e dei Dirigenti di FNM. Il Direttore dell’Agenzia ha però rappresentato l’impossibilità di derogare alla direttiva e quindi nei termini previsti si procederà a quanto annunciato.

Dopo la specifica richiesta del Sindaco, il Sottosegretario e l’Assessore Terzi, si sono ripromessi di condividere alcune ipotesi in merito alla possibilità di un intervento di rivalorizzazione della tratta, per il quale però dovranno essere reperite le adeguate risorse finanziarie.
Il Sindaco da parte sua, affiderà agli assessori Gervasoni, Negretti e Butti, lo studio di soluzioni che tendano ad alleviare i pesanti disagi, purtroppo ampiamente attesi.

A riguardo si è espresso anche l’Onorevole Currò che ha risposto affermando: “Il Movimento sui problemi della città è sempre presente e attento. Sul tema della viabilità, pur avendo una posizione opposta a tutti gli altri partiti, abbiamo cercato di dare il nostro contributo affinché si individuasse una soluzione. Ma alla sicurezza non si fanno deroghe e quindi siamo disponibili a prendere la strada,che noi tracciamo dal lontano 2012, per realizzare una viabilità differente che non crei disagio ai cittadini”.

EDIT (17.36) – INTERVENTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE DEM, ANGELO ORSENIGO

Il 26 di settembre si avvicina e il rischio che Como venga tagliata a metà da passaggi a livello chiusi per tempi interminabili a causa di un nuovo sistema di sicurezza sarà purtroppo realtà. Regione Lombardia ha una responsabilità diretta nel caos che andrà a verificarsi e l’Assessore regionale ai trasporti, Claudia Terzi, deve risponderne davanti a tutti i comaschi  la cui quotidianità verrà complicata dalle sbarre abbassate di un passaggio ferroviario.
Specialmente dopo il vertice tenutosi ieri a Roma tra Ministero dei Trasporti, Regione, Comune di Como e Ferrovie Nord e l’agenzia per la sicurezza Ferroviaria che si è risolto in un nulla di fatto. Per questo presenterò un’interrogazione ad hoc per fare chiarezza sulla questione. Perché Ferrovie Nord ha comunicato l’insorgere del problema con così poco preavviso? Regione sta davvero intrattenendo un confronto produttivo con Comune, Ferrovie Nord e il Ministero dei Trasporti? E soprattutto, che strategia e con quali risorse il Pirellone intende adottare per mitigare l’impatto che le chiusure dei passaggi avranno sulla vita di migliaia di comaschi?
Orma mancano poco meno di due giorni all’entrata in vigore dei nuovi sistemi di sicurezza responsabili dei ritardi. Almeno Regione si degni di fornire delle possibili soluzioni ai cittadini messi in difficoltà dall’operato proprio e di Ferrovie Nord. E’ il minimo: un atto dovuto nei confronti di una città che rischia di essere messa in ginocchio.

EDIT (19.53) – INTERVENTO DEL CONSIGLIERE COMUNALE BRUNO MAGATTI, CIVITAS

Sbarre abbassate. È stato inutile il viaggio del sindaco a Roma: i passaggi a livello delle ferrovie regionali, nel cuore della città, raddoppieranno i tempi di chiusura tagliando in due la città.

Che cosa ne facciamo e che cosa dobbiamo dire, ora, di un Piano Generale del Traffico Urbano, debitamente pagato dopo aver gettato nel cestino quello approntato dall’amministrazione precedente, e consegnato nuovo di zecca prima dell’estate ma che ignora del tutto questo “dettaglio” conosciuto dal 2018?

EDIT, 25 SETTEMBRE (11.59) – ALESSIO BUTTI, DEPUTATO FRATELLI D’ITALIA

SULLA SICUREZZA DEI PASSAGGI A LIVELLO IN CITTÀ.
1. All’incontro di mercoledì 23 u.s., presso il ministero dei Trasporti, la ministra De Micheli non solo non era presente (nonostante fosse stato annunciato il suo interessamento), ma pubblicamente interpellata il pomeriggio stesso alla Camera ha candidamente ammesso di non sapere alcunché della materia e dell’incontro.
2. Se Ministero e Ferrovie Nord (con il concorso di Regione Lombardia, presumo) pensano di cavarsela promettendo di realizzare sopraelevate o sottopassi con quello che costano e con i tempi di progettazione e realizzazione che comportano….hanno sbagliato indirizzo perché i comaschi non sono fessi.
3. Ben vengano grandi progetti e ingenti finanziamenti per queste opere, ma da subito FNM progetti un “sistema di sicurezza” ADATTO alle caratteristiche dei treni e delle linee lombarde ( se vuole può farlo anche solo per la tratta di nostro interesse, non ci offendiamo).
4. Nel frattempo, come più volte ho detto, dopo aver verificato e studiato la pratica, si prendano in considerazione altre proposte tipo: a) aumento della velocità di transito dei treni inspiegabilmente limitata a 20Km/h. b) fermata temporanea per alcuni convogli a Como Borghi…
5. Torno a ripetere che se FNM, anziché adottare il sistema di sicurezza in uso a RFI, cioè su treni e tratte a lunga percorrenza, avesse consultato il territorio e gli enti locali…o considerato il sistema europeo non saremmo ora costretti a sperare nel destino. TANTO PER CHIARIRE.
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Un commento

  1. Quella tratta è di competenza di Ferrovie Nord, chiamate in causa il Leghista sig. Andrea Gibelli che guadagnando 300.000 euro all’anno sarà pur capace di trovare una soluzione per Como…..

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