Dopo la traumatica chiusura del 2022, dopo che l’allora candidato sindaco Alessandro Rapinese promise il contrario in campagna elettorale (o in alternativa di portare “con gli elicotteri” i disabili in altre strutture), si apre un concreto spiraglio di rinascita e riapertura per la piscina di via Del Dos a Como.
La giunta di Palazzo Cernezzi ha infatti previsto un investimento di circa 600mila euro da realizzare sull’intero centro sportivo, come noto di fondamentale importanza per l’attività al servizio di persone con disabilità ma molto utilizzato anche per le attività in acqua dei neonati.
Nel dossier messo a punto dall’amministrazione si ribadiscono le condizioni critiche dell’impianto che ne giustificarono il brusco stop nel’estate di 2 anni e mezzo fa (“L’immobile presenta importanti criticità e carenze sotto l’aspetto energetico”, “anche le vasche e gli impianti evidenziano segni di usura e di deterioramento che richiedono puntuali interventi di manutenzione”) ma soprattutto si annunciano gli interventi per rimettere in sesto e in perfetta efficienza le strutture e dunque ottenere una nuova agibilità definitiva.
Saranno dunque rifatti gli impianti tecnologici, realizzate opere di consolidamento strutturale sull’edificio e ovviamente riaperte e messe in sicurezza le piscine con lavori su vasche e locali spogliatoi.
Come si accennava, l’orizzonte dell’attesissima riapertura sta nell’arco massimo di due anni e mezzo, periodo entro cui è atteso il sigillo della nuova e piena agibilità del centro sportivo e assistenziale.
Sul fronte politico, da registrare la nota diffusa dalla consigliera comunale del Pd Patrizia Lissi: “L’Amministrazione comunale ha deciso di stanziare 640mila euro per il rifacimento del centro di via del Dos, attraverso Astolia, l’azienda che gestisce il calore. Fa sorridere amaramente leggere le parole del sindaco, che definisce il polo ‘fondamentale’, dunque una priorità, per la giunta – ha affermato – La solita narrazione rapinesiana, che stravolge la realtà dei fatti. Quanto tempo ci è voluto perché qualcosa si muovesse, quanti accessi agli atti e richieste cadute nel silenzio, quante volte ci siamo fatti sentire in Consiglio per avere risposte e per ridare ai cittadini un luogo che, noi sì, abbiamo sempre ritenuto una priorità fondamentale. A differenza del sindaco, che a dispetto delle promesse in campagna elettorale, ci è arrivato dopo più di due anni di silenzio e immobilismo”.