E’ di ieri la notizia nell’intricata vicenda legata all’Azienda Sociale: Azienda sociale, Rapinese contro tutti: Regione Lombardia dice basta al Comune di Como e commissaria. Oggi arriva una nota di Forza Italia Como che “conferma il sostegno ai sindaci del territorio nel confronto con il capoluogo lariano”.
Scrivono ancora gli azzurri:
Regione Lombardia ha ufficialmente commissariato ad acta il ruolo del Comune di Como all’interno dell’Azienda Sociale, ente che eroga interventi e servizi sociali a una ventina di Comuni lariani. Il commissariamento era un atto dovuto dopo le inadempienze del Comune di Como relative all’attuazione del Piano di Zona 2025-2027 ovvero lo strumento fondamentale per individuare priorità di intervento, obiettivi, strumenti per il funzionamento dell’ente stesso.
Giunge così al pettine un nodo aggrovigliatosi nei mesi scorsi a causa del Comune del capoluogo, schieratosi da solo contro tutte le altre amministrazioni comunali socie dell’Azienda Sociale. Il sindaco di Como non ha sottoscritto come prescritto da Regione Lombardia entro e non oltre il 7 marzo scorso l’accordo di programma, dove ora interverrà dunque una figura scelta direttamente da Regione Lombardia.
“Capisco che il sindaco di Como abbia la menzogna come valore guida del suo agire politico – dice il segretario provinciale e consigliere regionale di Forza Italia Sergio Gaddi – , ma se i cittadini di Como più fragili potranno continuare ad avere le prestazioni sociali lo devono alla Regione che è stata costretta a sostituirsi al loro Sindaco e che firmerà al posto suo l’Accordo di Programma. Punto. Nonostante il solito gioco delle tre carte che Rapinese sta facendo per tentare di mescolare questioni diverse e rendere fumosa una questione chiarissima, questa è l’unica verità. E anziché chiedersi come mai da mesi viene sbugiardato da 18 Comuni su 21, che rappresentano migliaia e migliaia di cittadini, ma che per lui sono solo insignificanti “comunelli”, insiste in una caparbia arroganza che è ancor più inqualificabile di quella consueta, perché colpisce le fasce di cittadinanza più deboli”.
Il caso azienda sociale, per approfondire: qui tutti i capitoli precedenti.