“Chi accusa me o è in malafede o è un analfabeta”. Così Alessandro Rapinese, sindaco di Como questa sera ospite del tradizionale appuntamento del venerdì su Etv a proposito di quella che è indubbiamente la notizia del giorno e non solo.
Un articolo del quotidiano La Provincia di Como a firma del notissimo giornalista d’inchiesta Paolo Moretti, ha rivelato: Cala la scure di Anac sul Comune: «Sul Centro Belvedere ha violato la normativa» (Anac, ovviamente, è l’Autorità Nazionale Anticorruzione).

Anticipazione davvero molto pesante che abbiamo ripreso qui: Rugby, l’Anticorruzione stronca il Comune di Como. E il sindaco che parla di tutto perde la parola. Non sono mancate poi durissime reazioni politiche: La mazzata dell’Anticorruzione sul Comune di Como: “È il fallimento della giunta”, “Altra battuta d’arresto”.
Complice una linea telefonica che ha avuto problemi tecnici, quindi con interventi dei telespettatori unicamente tramite la linea Whatsapp, è stato un Alessandro Rapinese quasi incontenibile quello andato in onda. Le paratie erette dalla conduttrice, la giornalista Michela Vitale sono state molte, moltissime, ma il primo cittadino, come l’acqua, è riuscito a prendere tutto lo spazio possibile.
Enormi e importantissimi i temi di questa settimana: regolamento tavolini, Civiglio, ciliegi, eccetera e proveremo a riprenderli ma intanto è la vicenda Anac nelle parole del sindaco il primo tema di cui dare doverosamente conto (qui la puntata integrale di Etg+ Sindaco).

Interrogato Rapinese dice: “Io posso dire che l’Anac per me è la Bibbia, parliamo di un ente assolutamente essenziale nella nostra Repubblica, persone preziosissime che hanno hanno avuto una consultazione lunga coi nostri uffici. L’Anac è senza dubbio la Bibbia, hanno la massima competenza per quanto riguarda le questioni. Ma la Bibbia sono anche i miei uffici che per sei volte, cinque volte, hanno risposto. Ci sono due punti di vista, il presidente dell’Anac come tutti i soggetti che ci lavorano sono servitori della Repubblica, i miei dirigenti e i miei dipendenti sono servitori della Repubblica. La scelta non è assolutamente politica perché si sa che si sta parlando di un incarico conferito dal mio dirigente di cui mi fido ciecamente, di conseguenza io ho una certezza: sono tutte persone per bene che stanno cercando di servire la Repubblica che vedono un comma di un articolo di una legge recente, e sinceramente scritta coi piedi, e lo interpretano in una maniera lievemente diversa. Adesso se la sbrigheranno, di fatto quello che io pretendo è che vengano valutate per l’ultima volta, per l’ennesima volta le pratiche all’interno del mio ente ma ricordo a tutti che ho fatto il Setificio e non sono un avvocato e qui la faccenda è veramente molto spessa. Però abbiamo degli ottimi amministrativisti (avvocati, Ndr) e in più, l’ho voluto io e finanziato io, il mio ente si avvale anche di professionisti esterni per questa pratica. Succederà il terremoto? Io respiro una grande serenità e convincimento delle ragioni. Detto questo, il presidente dell’Anac ha scritto e di conseguenza ogni singola parola e virgola che ha detto quell’uomo lì per le sue funzioni verrà tenuta in altissima considerazione dai miei uffici. Ma dall’altro lato ci sono i miei uffici che dicono qualcosa di diverso”.

Chiede Vitale, c’è un rischio di fermo cantiere? “La questione del rischio di fermo – risponde Rapinese – si pone nella misura in cui qualcuno ferma il cantiere. Oggi c’è un contratto in essere valido, con delle conseguenze che ricadono su tutti. Per fermare quel cantiere ci vuole qualcuno che mette la firma e il sindaco non può firmare. Sa cosa bisogna fare in questi casi? Primo, chi non ha competenza, stia zitto; a partire dal sindaco perché è una questione estremamente delicata tra tecnici. Secondo, è lasciare bene i sassolini. Ho vissuto l’Anac e le paratie in altri momenti, stiamo parlando di cose completamente diverse ma l’atteggiamento deve essere quello che ogni cosa che viene fatta: una serie di sassolini e una risposta. Mi preme puntualizzare, primo che ciò che è stato detto in consiglio comunale dalle opposizioni in relazione a questo cantiere è assolutamente irrilevante ai fini della decisione attuale e, soprattutto, il fatto che chi accusa la giunta Rapinese di avere responsabilità in questo frangente o, e sarò chiaro, è in malafede o è un analfabeta e non sa cosa sta dicendo. Ribadisco, chi accusa me o è in malafede o è un analfabeta. Perché la giunta su questo affidamento non ha avuto nessun ruolo e nessuna competenza”.
Qui il documento di Anac:
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