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Como e la rivolta contro il taglio dei ciliegi: “Una battaglia politica per i partiti, immobili però per anziani abbandonati per giorni in ospedale”

La decisione del Tar ha per ora bloccato il taglio dei ciliegi in via XX Settembre. La lotta bipartisan dei politici locali e l’impegno dei cittadini, fin da subito intenti a presidiare la via e pronti, anche domani mattina, a scendere in strada all’alba – convocazione poi rinviata visto l’intervento del tribunale amministrativo – hanno fatto segnare un primo punto a favore dei manifestanti.

Ma il sindaco Alessandro Rapinese non tarda molto a controbattere e affida, questa volta a un video con frasi scritte e non più ai suoi video selfie contro tutti, la sua dura presa di posizione sul caso ciliegi (qui tutte le cronache recenti).

Ecco in sintesi cosa sostiene il primo cittadino. Innanzitutto davanti alle richieste di ripiantumare ciliegi le parole – scritte questa volta – del primo cittadino sono chiare. “Perché gli agronomi hanno suggerito di piantare i peri e perché pure la Soprintendenza (che tutela il patrimonio culturale del territorio) ha apprezzato il progetto. In una città normale la discussione si sarebbe chiusa qui”.

Questo il primo passaggio che poi si concentra sui “partiti comaschi ai quali i peri non piacciono e hanno deciso di farne una battaglia politica”.

E subito dopo l’affondo. “Mi preme però sottolineare che per persone malate lasciate per giorni come bestie nei corridoi di un ospedale (con relativo rimando a un servizio di Etv dove si parlava del Pronto soccorso del Sant’Anna in crisi per il sovraffollamento) nessuna indignazione. Per i partiti comaschi ripiantumare una strada con dei peri, dopo che si è pure espressa la Soprintendenza, merita una battaglia politica, anziani malati e abbandonati per giorni in ospedale non meritano la loro indignazione”.

I ciliegi, le emozioni e il ‘papà vestito bene’: perché una città non è soltanto ferro e cemento

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