L’effetto della guerra si fa sentire anche nei supermercati comaschi. Probabilmente, mixato anche al consueto afflusso nei punti vendita più vicini al confine dei clienti svizzeri.
Le immagini che vedete arrivano da una nostra lettrice e si riferiscono proprio a un supermercato di quella tipologia, a 12 chilometri dal centro di Como e poco più dalla frontiera con la Confederazione. Sono ben evidenti i vuoti decisamente superiori alla media, pur essendo il sabato il giorno per eccellenza per le grosse spese.
Letteralmente saccheggiato, come si vede, in particolare lo scaffale della pasta.
Ma anche altri generi sono andati a rubati: ovviamente, foto qui sotto, quello completamentare alla pasta, ovvero il sugo.
Ma anche il comparto dei legumi e verdure in scatola presenta vuoti significativi.
Qualche vuoto superiore alla norma, come si vede di seguito, anche ai ripiani dedicati al sale.
Insomma, tra paure forse irrazionali e una ancora ingiustificata corsa agli accaparramenti, pur nel clima oggettivamente di incertezza determinato dalla guerra, anche a Como e provincia – come in diverse parti d’Italia – è partita una corsa agli acquisiti forse più basata sull’emotività che su reali problemi di carenza di prodotti.
6 Commenti
La differenza tra stupidità e genio, la stupidità non ha limiti.
Ma invece di svuotare i scaffali se si facessero una doccia fredda in testa ne trarrebbero maggior beneficio.
Iperal monte olimpino
Peccato non ci sia il nome di chi ha fatto l’articolo l’avrei proposto per il pulitzer
Che pena ragazzi…settimana scorsa tutti a comprare cose a caso, per la maggior parte inutili, da mandare in Ucraina giusto per sentirsi buoni. Adesso tutti a riempire gli armadi per poi buttare tutto tra qualche tempo…se va avanti sta guerra ne vedremo delle belle, altro che covid…
Butta via la roba chi è incapace a gestire la dispensa