Una storia simbolica ed emozionante quella che arriva dal centro di Como e nello specifico dalla storia associazione Famiglia Comasca. Al termine dell’assemblea dei soci tenuta nella sede di via Bonanomi, sono state rinnovate le cariche sociali ed è stata eletta la dottoressa Laura Edvige Bordoli al ruolo di presidente al posto dell’uscente Daniele Roncoroni, che ha retto il sodalizio nell’ultimo triennio. Ma questo non è un passaggio come altri, poiché il padre di Laura Bordoli, Piercesare, scomparso nel novembre di 11 anni, è stato fondatore e storico presidente della Famiglia Comasca, sodalizio nato nel 1969 per difendere il dialetto e negli anni diventato il motore della vita culturale e di mille iniziative di volontariato. L’enorme impegno di Bordoli per strappare lo storico piroscafo Patria all’oblio e al degrado è uno dei suoi lasciti più noti.
Laura Bordoli, che è stata già vicepresidente della Famiglia Comasca, dottore commercialista con studio in Como (e candidata sindaco nel 2012), è stata scelta dal nuovo consiglio direttivo rinnovato per circa metà dei suoi componenti e formato da Luca Baj Rossi, Flaminio Borgonovo, Franco Cattaneo, Alice Fattorini, Ornella Favini, Marco Guggiari, Giampaolo Orioli, Carlo Pozzoni, Tullio Rossini, Marco Torres.
Nel corso della prima seduta del nuovo consiglio, Bordoli si è detta particolarmente lieta del nuovo ruolo alla guida dell’associazione che per tanti anni è stata la seconda famiglia di suo padre Piercesare. Ha ringraziato il predecessore, Daniele Roncoroni, per l’impegno e la passione profusi durante il mandato svolto, che hanno riportato alla ribalta la Famiglia Comasca nei difficili anni seguiti alla pandemia.
Infine, ha nominato quali vicepresidenti Ornella Favini e Carlo Pozzoni e ha sottolineato il primo obiettivo del mandato che si apre: “La Famiglia comasca – ha detto – è la casa dei comaschi e di coloro che ne condividono tradizioni e valori e deve avere la porta aperta per accogliere chi vorrà condividerne idee e progetti, ma anche passare in “Famiglia” per mettere in comune ricordi, gioie e problemi”.