L’ex Caserma De Cristoforis rappresenta un elemento importante nella storia della città. L’imponente complesso, che riporta alla memoria le mimetiche che sciamavano per Como fino a qualche lustro fa, diventata poi sede del Centro Documentale dell’Esercito Italiano, è ormai da tempo vuota e in perenne attesa di una nuova vita che adesso sembra essere sempre più vicina.
E quanto si vedrà in futuro – si stima che le opere previste dovrebbero concludersi nel 2029 – è veramente suggestivo. Ora è infatti possibile studiare i rendering del progetto vincente del bando dell’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lombardia e scoprire come si trasformerà.
A realizzare il tutto è lo studio di architettura Settanta7, fondato nel 2009 da Daniele Rangone ed Elena Rionda, che oggi conta 12 soci e oltre 130 collaboratori distribuiti in cinque sedi.
Rendering pubblicati in anteprima da ComoZero periodico in distribuzione da questa mattina.


Bisogna innanzitutto ricordare che nel mese di giugno del 2022 venne siglato un protocollo tra l’allora Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, e il Direttore dell’Agenzia del Demanio che prevedeva appunto che la Difesa riconsegnasse la caserma “De Cristoforis” di Como, “previa riqualificazione da parte dell’Agenzia del Demanio, di due capannoni all’interno del Centro Gestione Archivi dell’Esercito di Candiolo (TO), dove verranno spostate le funzioni militari della caserma comasca”.
Da allora si è lavorato a livello progettuale per dare un futuro a questa immensa area che ospitava uffici e piazzali, fino al bando e all’idea vincente, adesso concreta.

Così viene illustrato il progetto The Plan 2025 – categoria “Cultura – Futuro” sul sito dello studio:
L’intervento sull’Ex Caserma Capitano De Cristoforis a Como nasce dalla volontà di restituire un pezzo di città ai suoi cittadini, attraverso un intervento di restauro conservativo e razionalizzazione funzionale. Un progetto condiviso con le amministrazioni locali, in cui conservazione e trasformazione trovano un equilibrio concreto, funzionale e duraturo.
Fulcro del progetto è la riqualificazione della piazza centrale: da area residuale a spazio pubblico vivo, punto di connessione tra gli edifici del complesso e il tessuto urbano. Un parco urbano multifunzionale, con percorsi pedonali, spazi per eventi e un sistema verde che valorizza i filari di tigli esistenti, migliora la qualità ambientale e rafforza l’identità del luogo.

I rendering pubblicati illustrano nel dettaglio cosa dunque diventerà in futuro questa immensa zona “abitata” in passato dal 23° Battaglione Fanteria “Como”. E curiosità, molti di coloro che appartennero al glorioso reparto, che ebbe appunto sede nella caserma in Piazzale Montesanto dal 1975 allo scioglimento, nel 1996, parteciparono all’ultimo raduno, che si svolse, a caserma non più operativa, il 7 maggio 2023.

Tornado al futuro, il progetto è stato realizzato con un “forte focus sulla sostenibilità, integrando tecnologie avanzate e materiali eco-compatibili. La distribuzione energetica è ottimizzata con una cabina ENEL strategicamente posizionata, riducendo le perdite di energia. Il sistema fotovoltaico è composto da pannelli color coppo (405 Wp) per rispettare l’estetica storica e da pannelli monocristallini (670 Wp) per una maggiore efficienza”, viene spiegato.
“Inoltre, gli adeguamenti sismici e tecnici, tra cui l’impianto fotovoltaico, garantiscono sicurezza ed efficienza energetica. L’utilizzo di materiali locali riduce ulteriormente l’impatto ambientale del progetto. L’approccio progettuale privilegia la conservazione a lungo termine del patrimonio architettonico, soddisfacendo al contempo le esigenze contemporanee”.
Massima attenzione poi anche all’energia prodotta “che riduce i costi e aumenta l’autosufficienza del complesso. L’intervento, che combina tecnologie sostenibili e rispetto del patrimonio storico, contribuisce a un futuro ecologico e funzionale, rispondendo alle sfide ambientali di domani. Il complesso diventa sede per più amministrazioni, aprendo a nuove forme di relazione tra istituzioni e cittadinanza”.
Valore dell’operazione 65.129.334,00 di euro (su una superficie di 20.572,65 mq). Qui, nascerà il nuovo “polo” che dovrebbe prevedere il trasloco nell’ex caserma di Prefettura, Agenzia delle entrate, Archivio di Stato, Ufficio di esecuzione penale esterna del ministero della Giustizia. Tutte istituzioni che sono al momento ospitate in diversi immobili del capoluogo dietro il pagamento di un affitto. Questo accorpamento genererà un risparmio di circa 2 milioni l’anno.

I nuovi spazi che complessivamente dovrebbero impiegare circa 400 persone non saranno operativi prima del 2029 e, ovviamente, gli ingressi saranno graduali tra i diversi Enti coinvolti dal maxi piano di razionalizzazione e riorganizzazione di numerosi servizi pubblici presenti in città e, in qualche caso, con sedi distaccate anche in altri Comuni della provincia.




