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Como, gioie e dolori in altalena: il pagellone a otto giardini e parchi gioco della città

Vacanze, belle giornate, zona bianca: un mix irresistibile per stare all’aria aperta e un mix altrettanto irresistibile per andare, di nuovo, a “fare le pulci” ai parchi gioco cittadini. L’avevamo fatto nel 2018, a un anno dall’insediamento della giunta Landriscina, e quello che avevamo visto era stato più che deprimente. Così eccoci tre anni dopo – e a un anno dalla fine del mandato – a vedere se qualcosa è cambiato e a sentire le voci di chi, quei parchi, li vive tutti i giorni.

Giardini a lago
Due scivoli, giochi in cemento sporchi e scrostati e stop. Chiedere a mamme e nonne di portare pazienza perché la sistemazione complessiva dei giardini è ormai alle porte è come andarsela a cercare. “E’ da quando mia nipote è nata che sento questa storia e ora ha 5 anni – dice una nonna – nel frattempo però si potrebbe anche solo ridipingere i giochi, portare un po’ di ghiaia nuova e mettere due altalene, no?”.

Viale Varese
Il segreto per riqualificare questa zona sembrava essere lui, un parco giochi inclusivo come quello donato da associazioni e club di servizio cittadini un anno fa. Avrà funzionato? “Il giardino è lungo e stretto ed è facile perdere di vista i bambini che passano da un gioco all’altro – è il parere di Ilenia e Carlos – e la vicinanza del parcheggio è un pericolo soprattutto per i più piccoli”. E anche la manutenzione pare non essere delle migliori: “Sono stati piantati nuovi alberi e l’erba viene tagliata ma resta un’idea di trascuratezza che questa zona non riesce a scrollarsi di dosso – è il parere di Annamaria – le mura sono usate come wc e le persone che bivaccano qui non avrebbero sicuramente soldi da spendere in un bagno autopulente. E poi resta il problema delle panchine occupate da chi mangia, beve o dorme. Non proprio il massimo per portare i bambini a giocare”.

Via Vittorio Emanuele
Difficile trovare qualcosa da ridire su questo angolo di città che, riaperti finalmente i bagni, continua a essere uno dei preferiti dai più piccoli. “E’ uno dei parchi più curati – è l’opinione di due genitori che preferiscono restare anonimi – purtroppo da qualche tempo è stato tolto lo scivolo più alto, probabilmente perché rotto, ma speriamo venga ripristinato”. Nel frattempo altri due scivoli, altalene e dondoli fanno la gioia dei bambini e trovare una pecca qui sarebbe veramente come cercare l’ago in un pagliaio.

Via dei Mille
Il campo Cruyff è chiuso ma il buco nella rete è un richiamo irresistibile per i bambini che frequentano questo parco giochi ancora a metà tra la promozione e la bocciatura. I nuovi giochi ci sono, il pavimento è perfetto ma la zona a gradoni, senza uno scopo nella vita, non può che essere meta di persone che, purtroppo, hanno bisogni che mal si sposano con quelli dei bambini.
“Vengo dal Libano ma vivo a Como da moltissimi anni – racconta Mohammed mentre osserva la figlia giocare – nel tempo abbiamo visto un degrado crescente e nonostante i giochi nuovi, non è un buon posto per portare i bambini. Purtroppo però non è che altrove la situazione sia molto diversa ed è un peccato per una città turistica”.

Via Anzani
Ok, il cammino è ancora lungo, l’erba è malconcia, i vialetti rovinati, la fontanella intasata ma sarebbe ingiusto dire che il parco giochi di via Anzani non ce la stia mettendo tutta per uscire dal limbo in cui anni di incuria l’avevano gettato.
“Ci sono giochi nuovi e il bagno ma ci sarebbe ancora parecchio da fare tra pulizia, manutenzione del verde e giochi. Ci si accontenta – dice Erika – ho vissuto per anni nell’Europa dell’Est e ho trovato parchi gioco meravigliosi ma non serve neanche andare troppo lontani da Como per trovare una cura molto diversa. Peccato”.

Piazza del Popolo
Alla fine lo scivolo a drago non è stato tolto per far posto al parco giochi inclusivo (realizzato poi in viale Varese) e a volte non toccare le cose che funzionano può rivelarsi la scelta migliore.
“I giochi inclusivi sono un’idea bellissima che avremmo accolto volentieri ma quando abbiamo saputo che questo avrebbe comportato la rimozione dello scivolo, non ci è sembrata la scelta migliore visto che ai bambini piace – raccontano Cristina e Marcella – peccato che non si sia riusciti a far convivere le due cose, magari sistemando l’area alle spalle del chiosco che, a parte il bagno autopulente, è abbandonata e in condizioni penose”.

Via Traù, Tavernola
Grande, verde, con un campo da basket e uno da tennis, illuminazione nuova e bagno autopulente a disposizione: praticamente, detta così, un’enclave svizzera più che un parco comasco.
“Non possiamo lamentarci – è il commento unanime di tre mamme, Monia, Ilaria e Anna – ci sono alcuni giochi nuovi e, quando si verifica qualche atto vandalico, anche grazie al consigliere Paolo Martinelli (Rapinese Sindaco) viene prontamente riparato”.
Ma? “Servirebbero più pulizia, qualche altro lampione e manutenzioni per i giochi come lo scivolo che traballa a causa di ragazzi che lo usano per fare ginnastica – dicono – magari si potrebbe pensare di posizionare qualche attrezzatura adatta anche a loro. E con due porte da calcio sul prato, qualche tavolo e un chiosco per comprare la merenda il parco sarebbe perfetto”.

Via Bellinzona
“Nuovi giochi, nuova vita”, lo descrive così Carmen il piccolo parco a due passi dalla dogana. E in effetti l’aria trascurata di qualche anno fa pare essere quasi un lontano ricordo. “La pavimentazione della pista è ancora piena di buche e l’angolo nascosto alla vista in fondo al giardino non è ancora un posto sicuro per i bambini”.

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