Un ecografo portatile di ultima generazione dotato di un software integrato con l’intelligenza artificiale che aiuta i cardiologi ad identificare più precocemente i pazienti affetti da amiloidosi cardiaca da transtiretina, migliorando così prognosi e percorsi terapeutici, di una patologia ancora oggi ampiamente sottodiagnosticata.
Il dispositivo – che è stato donato alla Cardiologia di Asst Lariana dall’azienda farmaceutica Pfizer – attraverso tecnologie avanzate basate sull’intelligenza artificiale è in grado di automatizzare le misurazioni, migliorare la qualità delle immagini ecografiche e rendere più rapido ed efficiente il flusso di lavoro. In particolare l’ecografo sarà utilizzato nell’ambulatorio che si occupa di pazienti affetti da amiloidosi cardiaca, la cui referente è la dottoressa Federica Fellini. L’ambulatorio all’ospedale Sant’Anna segue attualmente 30 pazienti, di cui 25 con amiloidosi cardiaca da transtiretina wild-type.
“L’amiloidosi cardiaca – spiega la dottoressa Fellini – è una malattia caratterizzata dall’accumulo di proteine anomale – amiloide – a livello di vari organi e tessuti tra cui l’organo più frequentemente colpito è il cuore ma con interessamento anche del sistema nervoso periferico, dei reni e dell’apparato gastro-intestinale. Queste proteine si depositano all’interno delle pareti del cuore, rendendole spesse e ostacolando la capacità del cuore di contrarsi e rilassarsi correttamente. Di conseguenza, il cuore fatica a pompare il sangue in modo efficace, causando i sintomi tipici dell’insufficienza cardiaca, come affaticamento, difficoltà respiratorie e gonfiore alle gambe. Può presentarsi in due forme principali: amiloidosi da catene leggere delle immonoglobuline (AL) o amiloidosi da transtiretina (ATTR). Quest’ultima, a sua volta, può presentarsi come forma non ereditaria (ATTRwild-type) o ereditaria (ATTRv). Tra le due la forma più frequente è quella non ereditaria, prevalente nella popolazione più anziana”. “Al momento qui al Sant’Anna possiamo eseguire tutte le indagini necessarie per diagnosticare la malattia, ad eccezione di alcuni esami bioptici per i quali ci appoggiamo ai Centri di riferimento regionali (il Centro Amiloidosi di Pavia e l’ospedale Niguarda a Milano, ndr). La presa in carico – e il follow-up periodico dei pazienti – sono garantite dai cardiologi che collaborano con altre figure professionali come ematologi, nefrologi e neurologi, internisti e geriatri. Sono poi coinvolti nel percorso diagnostico i medici nucleari, radiologi, anatomopatologi e genetisti”.
“Parliamo di una malattia molto complessa – conclude la dottoressa Fellini, che lavora nell’équipe di Cardiologia diretta dal dottor Mario Galli – per la cui diagnosi si ricorre a numerose indagini come ecocardiogramma, risonanza magnetica, imaging nucleare e biopsia e se non prontamente riconosciuta e trattata presenta una prognosi generalmente sfavorevole. Il dispositivo che ci è stato donato offre un indubbio supporto nella fase diagnostica”. “Ringraziamo Pfizer per questa donazione che ci consente di migliorare ulteriormente il percorso diagnostico dei pazienti affetti da amiloidosi cardiaca già in fase iniziale di malattia, in modo da consentire anche un precoce approccio terapeutico” sottolinea la dottoressa Brunella Mazzei, direttore sanitario di Asst Lariana, intervenuta alla presentazione dell’ecografo.