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Como: il Comune vieta casse, microfoni e amplificatori agli artisti di strada

La terza – e probabilmente ultima – bozza del nuovo regolamento della polizia locale di Como è pronta. E da una prima analisi, contiene molte conferme e una novità piuttosto interessante.

Innanzitutto, la forma: si coglie nitidamente nel nuovo documento il tentativo del comandante della Polizia locale, Donatello Ghezzo, di rendere il regolamento più agile e meno “pesante”, sia in termini di interpretazione sia in termini specifici di numero di pagine. Il documento nella versione 3.0 – datato 24 aprile – è infatti è decisamente meno lungo del primo. Sul fronte caldissimo del contrasto alla questua e all’accattonaggio molesto, non si registrano variazioni: rimangono il cosiddetto “Daspo urbano” – ossia l’allontanamento coatto previsto dal Decreto Sicurezza Minniti – e sono confermati i luoghi specifici che rientreranno nell’ambito operativo del provvedimento (ne abbiamo parlato diffusamente e dettagliatamente con questo articolo).

La vera novità, dunque, riguarda gli artisti di strada. Prima di tutto, le performance nello stesso punto della città potranno durare soltanto mezz’ora continuativamente, mentre nella prima versione del regolamento il Comune concedeva un’ora (a fine tempo è sempre obbligatorio uno spostamento di almeno 200 metri).
Per quanto riguarda gli orari, nella prima versione il divieto notturno andava dalle 22 alle 9 mentre ora si stabiliscono due periodi di stop, con altrettanti periodi dell’anno, leggermente più lunghi. Alla mattina le esibizioni non potranno più iniziare prima delle 9.30, con termine massimo alle 22, dal primo maggio al 30 settembre. Mentre dal primo ottobre al 30 aprile, è anticipato alle 19.30 la “dead line” serale.

Infine – tenuto conto che la terza bozza stabilisce sempre in 15 metri quadrati al massimo l’area occupabile dall’artista – ecco la vera novità: dall’entrata in vigore del nuovo regolamento (che dovrà passare dal consiglio comunale) sarà espressamente vietato l’utilizzo di “microfoni, sistemi di amplificazione o casse acustiche”. Un indirizzo, questo, che certamente inciderà molto sui numerosi cantanti e musicisti che si esibiscono in particolare nel centro storico, quasi tutti (e quasi sempre) dotati proprio di microfoni, amplificatori e casse. Anche perché, a quanto si apprende, l’indirizzo del Comune sarà non concedere deroghe se non per casi rarissimi e del tutto peculiari.

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13 Commenti

  1. E’ molto triste che tutto questo succeda nella nostra piccola ma immensa Italia. Non sappiamo nemmeno fare un buon “Copia e incolla” di ciò che succede in altre città, forse più virtuose e lungimiranti di Como. Perché non so cos’altro pensare. Certo, molti artisti di strada (o pseudo artisti da baraccone) hanno confuso le carte e hanno creato disturbo in maniera continuativa. Questo bisogna ammetterlo. Ma non si deve mai fare di tutta un’erba un fascio. Io sono un artista di strada, ho seguito un certo iter di studi, mi sono diplomato e amo suonare nelle strade e nelle piazze. Cerco di rispettare SEMPRE i regolamenti in vigore, ovunque io vada. Finora non mi hanno mai cacciato, proprio per questo motivo. Se solo apriste gli occhi per osservare Milano, Trieste, altre realtà che tengono ai veri artisti di strada, beh, potreste fare il grande salto. I migliori, solo quelli che non confondono l’arte con lo schiamazzo gratuito, potrebbero essere inseriti nella vostra lista e prenotare la loro sessione. Non trovate? Senza troppi fronzoli, Regolamenti blindati, disagi per tutti, compreso il disagio dei poveri Vigili che devono imparare ogni volta nuove codicilli. Tutti ne gioveremmo… e sapete una cosa? Ne trarreste vantaggio anche voi, Comune di Como. Fidatevi. Pier

  2. Penso che nessuno debba vietare ad una persona di esibire la propria arte, suonando o cantando. Credo però che l’uso degli amplificatori sia da evitare, la musica è talmente amplificata che si confonde con quella suonata da un altro artista a 300 mt. di distanza! Sì agli artisti, a chi vuole esserlo e a chi crede di esserlo ma con educazione e rispetto della gente.

  3. Buongiorno, mi confermate che non è necessario richiedere autorizzazioni e che non ci sono piazzole definite ma è possibile recarsi ovunque? Ci sono dei luoghi con portici o comunque coperti? Il limite per ciascuna esibizione è ancora attualmente della durata di un’ora consecutiva? Grazie!

  4. Giusto questo sabato volevo esibirmi a Como col mio duo ma a questo punto dovrò rinunciare.
    Un vero peccato, chi ci perde è la città, se tutto fosse regolamentato come a Milano ad esempio, il livello degli artisti si alzerebbe, ci sarebbe la possibiltà di un maggior controllo da parte del comune e anche la città e i commercianti ne trarrebbero vantaggio.
    Chicco MEZZO TONO duo

    1. Grazie per il commento. Volendo potete ancora farlo (con amplificatori) perché la bozza del regolamento non è ancora entrata in vigore. Se invece fosse una scelta di principio, allora ci interesserebbe approfondire il discorso, peraltro già anticipato da altri artisti.

      1. A questo punto diventa una scelta di principio perchè da quanto mi pare di comprendere, l’attività degli artisti di strada non è vista di buon occhio da una parte degli abitanto e/o commercianti di Como, per cui preferiamo rimanere a Milano dove le regole sono precise e se rispettate non c’è nessun problema.
        A malincuore non verremo a Como ma preferiamo evitare di avere problemi. .
        Saluti

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